Andrea Brenta, ItaliaOggi 2/4/2010, 2 aprile 2010
L’ARGENTINA RAZIONA LA BISTECCA
Dall’inizio dell’anno il prezzo della carne di manzo è letteralmente esploso, con aumenti compresi tra il 50 e il 70%. Un vero e proprio shock per un paese, l’Argentina, nel quale la bistecca è assurta a simbolo nazionale.
Così, quando la presidente Cristina Kirchner ha affermato all’inizio del mese scorso che «il consumo di carne di maiale migliora l’attività sessuale», gli osservatori più perspicaci vi hanno saputo leggere non un motto di spirito o un segno di instabilità mentale, ma l’anticipazione di un problema che colpisce il paese nel profondo. Con il risultato che il tradizionale barbecue tra amici si è trasformato ormai in pranzo di lusso, facendo piombare nello sconforto una popolazione avvezza alle sue sei porzioni di carne rossa al giorno. E obbligando gli argentini, abituati a cucinare carne rossa, a cimentarsi con nuove ricette e nuovi tipi di carne.
A un prezzo di 60 pesos (12 euro) al chilo, il doppio rispetto a qualche mese fa, il filetto è diventato inaccessibile per la maggioranza della popolazione. E anche i macellai si lamentano dell’enorme calo delle vendite e del deteriorarsi dei rapporti con i clienti.
Ma qual è la ragione di questi aumenti spettacolari? La risposta sta nel drastico calo subito dalla produzione: in pratica oltre un milione di capi di bestiame in meno rispetto all’anno scorso.
Dal 2003 in Argentina oltre 11 milioni di ettari, ossia un terzo della superficie coltivabile del paese, sono stati convertiti alla produzione di soia, che oggi occupa il 60% dei terreni arabili. A scapito dell’allevamento di bestiame. E complici i prezzi, a dir poco stravaganti, della soia sui mercati internazionali e i bassi costi di produzione.
Con l’obiettivo di far abbassare i prezzi, la Kirchner ha sospeso le esportazioni di carne, visto che la scarsa produzione rischia di non soddisfare nemmeno il mercato interno.
Da qualche settimana nei menù dei ristoranti sono apparsi dei fogli volanti sui quali si può leggere: «I prezzi dei piatti a base di carne subiscono le variazioni dei prezzi di mercato. Vogliate scusarci».