Bernardo Cervellera,L’Avvenire 2/4/2010, 2 aprile 2010
IN CINA SCHIACCIATA FA NUOVI PROSELITI
La Chiesa in Cina celebra la Pasqua in un modo simile a Lazzaro, l’amico di Gesù che appena risuscitato è ancora imprigionato dalle bende del sepolcro: as sieme a segni di vita e fecondità vi sono pu re molti segni di sofferenza e di calvario, se non di morte.
Nelle chiese ’ufficiali’, riconosciute dal go verno, ci si prepara alla veglia pasquale con cori solenni e addobbi, ma si aspetta pure la vigile presenza dei membri dell’Associazione patriottica (Ap), che verificano se alla ceri monia partecipano anche non cattolici o membri di comunità cristiane dall’estero. Lo scopo di questa associazione è infatti quello di edificare una Chiesa nazionale, separata dal resto della Chiesa universale e, soprat tutto, separata dalla Santa Sede. I cattolici ci nesi da decenni cercano di evitare di scon trarsi con l’Ap, rimanendo nello stesso tem po fedeli al Papa. L’ultimo comunicato vaticano, emesso il 25 marzo a conclusione della riunione plenaria della Commissione sulla Chiesa in Cina, chie de in modo esplicito a vescovi e sacerdoti di non accettare raduni equivoci, che mettono in dubbio la comunione cattolica. L’indicazione sta creando ancora più frustrazione nei lea der dell’Associazione patriottica: da 60 anni essi cercano di dividere la Chiesa di Cina dal Pontefice e si ritrovano una Chiesa ancora più unita al suo Pastore universale.
C’è anche un altro motivo di frustrazione: pur imbavagliata, pur sotto controllo, la Chiesa uf ficiale affascina i giovani, soprattutto gli uni- versitari, interessati a scoprire una dimensio ne spirituale alla loro vita dopo aver ingurgi tato dosi massicce di istruzione obbligatoria all’ateismo. La notte di Pasqua le chiese sono traboccanti di giovani curiosi, ma anche di ca tecumeni che prendono il battesimo. Nella so la Pechino vi saranno almeno 1.000 battesimi. Per molte comunità sotterranee, che rifiutano il controllo dell’Associazione patriottica con tinua un lungo periodo di sepolcro. Soprat tutto per le comunità dell’Hebei, che ha tre ve scovi da anni nelle mani della polizia. Sono monsignor Giacomo Su Zhimin ( diocesi di Baoding), 76 anni, arrestato e scomparso dal 1996; monsignor Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian), 86 anni, arrestato e scomparso il 13 aprile 2001; monsignor Giulio Jia Zhiguo, 74 anni, vescovo di Zhengding, sequestrato lo scorso 30 marzo. Nei campi di lavoro forzato, con pene da uno a tre anni, vi sono pure una decina di sacerdoti. I cattolici hanno deciso di dedicare la preghiera della notte di Pasqua proprio a questi pastori. Per il resto, le comu nità celebreranno la Pasqua in modo molto segreto, nelle case, con liturgie essenziali.
Nel Fujian tre sacerdoti attendono di essere imprigionati: Guo Xijin, Miu Yong e Liu Mao chun. Un altro, padre Giovanni Battista Luo Wen, ha già passato 15 giorni in isolamento. Tutti sono ’colpevoli’ di aver organizzato un incontro non autorizzato per 300 giovani uni versitari. Minacciati di arresto, uno ha detto di essere «pronto ad andare in prigione», di non avere «nulla da temere» e di essere «orgoglio so di essere un sacerdote cattolico, desidero so di professare la fede anche con le azioni». E ha aggiunto: «Sarei felice di servire come te stimone di Cristo e seguire l’esempio di tanti santi martiri».
Proprio questa testimonianza radicale fa brec cia fra i giovani, a cui la società cinese offre or mai solo una morta ideologia e uno stanco consumismo. Per questo, anche se di nasco sto, anche nel silenzio, tutte le chiese sotter ranee, la notte di Pasqua avranno anch’esse molti battesimi.