varie, 2 aprile 2010
CHIOCCIOLA - @
(Voce Arancio)
"Nessun simbolo nasce dal nulla e nessun simbolo viene scelto a caso" (Giorgio Stabile).
La chiocciola dell’e-mail viene digitata in tutto il mondo 210 miliardi di volte al giorno.
Alcuni linguisti sostengono che il simbolo @ comparve per la prima volta in alcuni manoscritti del VI-VII secolo, come legatura della proposizione latina ”ad” (’a”, ”verso”, ”presso”).
Secondo una ricerca condotta dal docente di Storia della Scienza all’Università La Sapienza di Roma e Direttore dell’"Album 2000 Treccani", Giorgio Stabile, la chiocciola @ è un’invenzione italiana. Il simbolo, individuato in un documento del 1536, era utilizzato dai mercanti veneziani come abbreviazione commerciale dell’anfora, unità di misura allora in uso.
A conferma della tesi di Stabile, è l’attuale denominazione della chiocciola in spagnolo, "arroba", ancora oggi unità di misura (25 libbre). La parola viene presumibilmente dall’arabo ar-roub, che, significa ”un quarto”, cioè la stessa misura dell’anfora.
Nel 1885, in alcuni documenti contabili e commerciali, la chiocciola divenne abbreviazione della frase «al prezzo di». Con il nome di «a commerciale», comparve così per la prima volta sulle tastiere delle macchine da scrivere American Underwood e, nel 1894, fu definita come tale nell’American Dictionary of Printing & Bookmaking. Da questo momento in poi il simbolo venne standardizzato.
Nel 1963 la @ fece il suo ingresso nel ASCII (American Standard Code for Information Interchange), ovvero quell’insieme di caratteri standard riconosciuti e rappresentabili dai computer, come abbreviazione di «at the rate of» (ovvero «al prezzo di»), che diventava semplicemente @, "at".
Il simbolo, nei paesi anglosassoni, viene oggi equiparato alla "&" commerciale.
Nel 1971, un giovane ingegnere informatico americano, Ray Tomlinson, inventò il primo sistema al mondo di posta elettronica, usando il Model KSR 33 Teletype. Impiegato alla Bolt Beranek and Newman, società vicino Boston che aveva ricevuto un contratto dal governo americano per partecipare allo sviluppo dell’ArpaNet, l’antenato di Internet, Tomlinson spedì a se stesso la prima e-mail. «Non ricordo cosa c’era scritto, mi sembra si trattasse di una sequenza di lettere battute in fila sulla tastiera, tipo ”qwertyuiop”, ma avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa, incluso l’incipit del discorso di Gettysburgh pronunciato da Lincoln. L’unica cosa di cui sono certo è che era tutta in lettere maiuscole». Quando dovette inviare delle nuove e-mail, Tomlinson si trovò di fronte alla necessità di trovare un simbolo da inserire tra il nome del destinatario e quello del server, un simbolo che facesse arrivare il messaggio alla persona giusta fra le tante che utilizzavano il computer allora in uso alla società. «Guardai la tastiera del computer per cercare un segno che non apparisse in nessun nome, e non potesse quindi creare confusione». Abbassò lo sguardo e scelse la chiocciola. Il simbolo @, fino ad allora poco utilizzato, aveva anche un significato appropriato, perlomeno in inglese: «at» («presso»).
«Cu 6.30 pm @ Dino’s» («Ci vediamo alle 6 e mezza da Dino»).
Recentemente la chiocciola è entrata al Moma di New York, diventando a tutti gli effetti un pezzo di arte contemporanea. «L’acquisizione dell’@ ci fa fare un passo avanti», ha scritto sul blog Paola Antonelli, la curatrice italiana del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa. «Si basa sul presupposto che il possesso fisico di un oggetto come requisito per la sua acquisizione non è più necessario e quindi lascia liberi i curatori di scegliere cose che non si possono possedere o perché sono troppo grandi (ad esempio alcuni palazzi, i Boeing 747 o i satelliti) o perché cose che appartengono a tutti o a nessuno, come nel caso della @».
Essendo di dominio pubblico, il simbolo @ è gratuito. Nei fatti, il MoMA non ha quindi pagato nulla per esporlo e non ha alcun diritto sulla riproduzione. « la prima opera veramente gratuita del MoMA, anche se non è l’unica senza prezzo».
«L’appropriazione e il riutilizzo di un simbolo già disponibile sulla tastiera e ancora inutilizzato, è certamente un atto di design di straordinaria eleganza ed economia. Senza dover riprogettare tastiere o sostituire quelle vecchie, Tomlinson ha dato al simbolo @ una funzione completamente nuova, pur in linea con le sue origini e con la sua inclinazione alla costruzione di relazioni e di legami. Tomlinson ha prodotto un forte atto di design che non solo cambiato per sempre il significato e la funzione del simbolo @, ma che è diventato anche una parte importante della nostra identità nelle relazioni e nella comunicazione con gli altri» (Paola Antonelli).
Nel mondo, ci sono tre volte più indirizzi di posta elettronica che utenti internet.
«Il simbolo (at), presente in ogni indirizzo di posta elettronica, da noi e’ diventato "chiocciolina". Siamo dei romantici, non c’e’ dubbio, e questi tentativi di zoomorfismo elettronico ci fanno onore» (Beppe Severgnini).
Diversi i modi di chiamare il simbolo @. In Italia e in Francia la chiamiamo chiocciola, nella Repubblica Ceca si chiama ”aringa arrotolata”, in Israele ”strudel”, in Svezia ”proboscide d’elefante”, in Germania ”coda di scimmia”, in Norvegia ”coda di maiale”, in Finlandia ”coda di gatto”, in Cina ”topolino”, in Russia ”cagnolino”, in Ungheria ”verme”, in Grecia ”papera”, in Giappone ”ciclone”, in Turchia ”la bella”, in Spagna ”anfora”.
Ti-ta-ta-ti-ta-ti. E’ la sequenza che indica la chiocciola nel codice Morse. Dopo sessant’anni che l’alfabeto non veniva cambiato, il simbolo è stato aggiunto nel 2004.
In spagnolo, il simbolo @ ha iniziato ad esprimere la neutralità di genere negli sms. «Hola l@s viej@s amig@s y l@s nuev@s amig@s!» («Ciao agli amici vecchi e nuovi!»).
«Le segretarie milanesi quando devono darti un indirizzo elettronico dicono et o at, qualsiasi cosa pur di non dire chiocciola» (Camillo Langone).