Corriere della Sera 01/04/2010, 1 aprile 2010
«ECCO PERCHE’ HO DECISO DI VOTARE PER LA LEGA»
Premiato il fare
doveroso rimarcare come Zaia abbia attuato politiche decisioniste nella posizione di ministro dell’Agricoltura. la dimostrazione che gli elettori premiano chi si dà da fare pur non avendo a disposizione programmi tv, endorsement di giornali e quant’altro.
Lettore_10889
Musica da cambiare
Sono felice per la vittoria di Cota in Piemonte. una persona intelligente, che cerca di portare a compimento i progetti, senza fare tante chiacchiere, come ha sempre fatto la Bresso con l’appoggio della sinistra. Sono anni che aspettiamo che la Tav batta un colpo invece siamo sempre al punto di partenza; se avesse vinto la Bresso sicuramente le trattative si sarebbero bloccate, per riprendere poco prima delle prossime elezioni. Nel Nord, poi, la Lega è l’unica che dà qualche speranza di ripristino di un maggiore controllo del territorio, a difesa dei cittadini onesti, contro la delinquenza di ogni tipo. Il Veneto ha cominciato a capire per primo il significato di federalismo poiché è un popolo che ama lavorare, non ama l’assistenzialismo, ma vuole anche che il frutto del suo lavoro non vada a ripianare la corruzione di certe regioni del Sud. ora di cambiare musica. Io non ho mai votato per la Lega, perché mi pareva che molti suoi rappresentanti fossero troppo rozzi, ora sto cambiando idea. La lega funge da stimolo per Berlusconi e gli offre l’appoggio necessario per quelle riforme che vorrebbe fare, ma ne è ritardato a causa di alcuni suoi alleati, come i finiani. Berlusconi e Bossi ad maiora!
usesiade
Voglia di autonomia
Non amo guardare troppo al passato. Non so quale appellativo possa ispirare più simpatia tra doge o imperatore; spero si capisca che l’amore per la propria terra, la propria gente e le proprie origini è una forza molto potente. Purtroppo intellettuali e politici hanno spesso associato questo amore alla rozzezza, peccato! Al contrario sarebbe stato più acuto comprendere che questo profondo sentimento rende unico il proprio territorio e ne fa comprendere i reali bisogni. In questo modo si interpretano meglio i desideri della gente e si lavora per realizzarli, nel limite del possibile. La ricompensa è più che mai evidente nei consensi. Se i veneti chiedono autonomia, che autonomia sia! Lo stesso vale per il Piemonte e la Lombardia: il federalismo è la risposta!
option72
Giudicare i risultati
I risultati elettorali sono chiari: i veneti hanno fatto la loro scelta netta e decisa. Ora al nuovo governatore spettano di diritto cinque anni per portare avanti i suoi progetti. Se saprà scegliere la squadra giusta i risultati arriveranno e il consenso aumenterà ulteriormente. In caso contrario saranno comunque gli elettori a decidere. Guardate in Calabria e in Campania cosa è successo. Criticare a priori è facile, troppo facile... Buon lavoro al governatore Zaia.
goingmad
La memoria del passato
Un tempo nelle sedi del Pci si parlava dialetto. Ci andava la gente che usciva in tuta dal lavoro. Non erano laureati, erano spesso analfabeti. Si sono rotti la schiena per mandare i figli a scuola, e ora i figli sono laureati e gli sputano sopra, li chiamano ignoranti e li deridono. Mio padre ha iniziato a lavorare a 13 anni. Non ha studiato. Quindi è un leghista, dicono con disprezzo. Mia nonna ha iniziato a 9 anni e non ha neanche la quinta elementare. Così ignorante, sarà sicuramente leghista, dicono. Eh, sì. Ma il loro voto vale quanto gli altri. Avete iniziato a sputare su ignoranti e incolti, dimenticando chi fossero i vostri nonni. Oggi, la memoria si vendica. Meno spocchia sarebbe meglio. Che con le vostre lauree ci fate i precari, con la sua ignoranza mio padre ci ha mandato avanti una famiglia e hamandato me a studiare. Certa «cultura», oggi, è solo il «cafonal» della sinistra.
HR-Uriel
Televisione e territorio
La Lega ha avuto poco più dell’1 per cento di spazio televisivo elettorale, meno di Idv, Udc o di Emma Bonino. la vittoria del fare su quella del sembrare, la vittoria dell’essere e lavorare sul territorio rispetto all’apparire in tv (e non parlo solo di Berlusconi, ma anche Di Pietro e altri). Una speranza in questo Paese!
74criba
Ai cancelli delle fabbriche
Io anticomunista gli anni Settanta li ho passati in fabbrica nel profondo Sud con il fior fiore dei giovani operai e dei sindacalisti, facendo muro contro camorra e terrorismo fianco a fianco con i comunisti, che allora erano di ben altra tempra, mentre altri «compagni che sbagliavano» sfidavano l’autorità in piazza con la violenza e sappiamo tutti come è finita. Ora le cose sono cambiate e in tutti questi anni i nostri compagni si sono dimostrati politicamente incapaci di offrire una valida alternativa industriale e occupazionale alla classe operaia. Quando sono in difficoltà i «sinistri» corrono però ai cancelli delle fabbriche. Ma solo dall’esterno. Lo hanno capito i compagni che, tramontate le ideologie, il gioco è cambiato e che le maestranze votano lega perché è presente sul territorio e la si trova sempre disponibile in caso di bisogno? Una volta tale compito era appannaggio della imbolsita Cgil, oramai priva di ogni slancio creativo. Dati i precedenti, poi, presidiare i cancelli della Fiat ha sempre portato sfortuna alla sinistra.
teocos
La meritocrazia
Vi chiedete ancora perché la Lega avanza? Perché è vicina al popolo, perché difende la nostra identità, perché esiste una «questione settentrionale», perché l’Italia è il Paese dei mille campanili, perché i suoi candidati non sono veline o lacchè ma persone che per arrivare devono aver dimostrato di saper amministrare bene o comunque consumano scarpe per camminare e colla per attaccare manifesti e potrei continuare. E poi, scusate, se un comico si fa strada in rete, senza mai candidarsi, perché non può farlo un ex cameriere, muratore, uomo delle pulizie che si è laureato, ha salito tutti i gradi della carriera amministrativa fino a diventare un buon ministro, come ha fatto Zaia? Non è questa la meritocrazia di cui vi riempite la bocca?
paperogatwo
La sinistra assente
Perché la Lega avanza? Guardate a sinistra. Le ragioni sono la totale, cronica e frastornante assenza di una sinistra che faccia opposizione unito al fatto che votare Lega è l’unico modo per gli elettori di centrodestra, che sono tanti, di esprimere il loro disappunto per quello che nel centrodestra non va (ovvero il Pdl).
kurtz71
Un vero partito
La Lega è vincente perché è rimasto l’unico partito vero, a fare vera politica. radicata sul territorio, lo presidia, è presente in mezzo alla gente normale, che lavora e produce, sia essa classe imprenditrice o operaia; è propositiva su tematiche che toccano le persone, non fa salotto e non parla di tematiche sterili; magari a volte eccede nelle uscite pubbliche con slogan fuori luogo, ma è solo per far parlare di sé, è solamente provocazione. E poi diciamo pure che la forza della Lega è che ha una struttura gerarchica verticistica, dove c’è un capo che decide e non tanti galli a cantare; diciamo pure che è rimasto l’unico partito con una struttura da Prima repubblica ma modernizzata rispetto ai temi attuali. Come dire: ha preso tutti gli aspetti positivi delle organizzazioni dei partiti della Prima repubblica, calandoli nelle realtà del giorno d’oggi. Se solo lo volessero, potrebbero allargare il loro successo fino a Roma e anche nell’Italia meridionale.
Alfredo Pelaia
Mancanza di autocritica
«Il Nord è ignorante», «ci sono stati brogli», «non mi capacito che i "polentoni" siano così stupidi da votare Lega»... Ma la sinistra sa cos’è l’autocritica? Io che sono del «leghissimo» Veneto ho votato Puppato, che era la candidata del popolo e lo sarebbe stata se si fossero fatte le primarie. E ho votato Puppato per protesta contro questa inutile sinistra che non sa fare altro che piangersi addosso e non vuole riformarsi. Invece di attaccare il Nord e la Lega e dare degli ignoranti ai polentoni per il loro voto (cosa questa che farà sempre più aumentare i voti alla Lega), chiedetevi perché la sinistra è scomparsa dalle regioni che mantengono l’Italia, e chiedetevi perché la Lega continua a vincere e il Pd a perdere.
axias41
Troppo buonismo
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. facile per i fautori dell’utopia del «tutti sono buoni e tutti sono da difendere e salvare» accusare la Lega di populismo. Se chiedere l’imposizione rigorosa della legalità, l’espulsione dei clandestini, l’applicazione della legge verso coloro che delinquono per vivere, ebbene se questo è «populismo» la Lega è populista e chi la vota anche. Me compreso. Non capisco però come si possa pensare di ottenere il voto delle tante vittime della «globalizzazione» e del «buonismo» (per intenderci: il voto di persone che hanno perso il lavoro a causa della concorrenza straniera, di vittime della microcriminalità di extracomunitari, o di contribuenti costretti da cinquant’anni a vedere le proprie tasse dilapidate per mantenere un sistema clientelare-assistenzialista nell’altra metà del Paese) spiegando loro, contemporaneamente, che è necessario essere «solidale» con chi da trent’anni percepisce uno stipendio statale senza muovere un dito, con chi gode di una pensione d’invalidità fasulla, o con chi è entrato clandestinamente in Italia, gli «soffia» la casa popolare e poi va a vendere droga all’angolo della strada. Fino a quando la sinistra resterà ancorata alle sue utopie buoniste e terzomondiste, negando eclatanti evidenze sociali, continuerà a prendersi legante elettorali, con buona pace dei nostalgici del ”68.
Schwefelwolf
Basta «fannulloni»
A chi continua a offenderci perché siamo leghisti vorrei far notare che dal più umile operaio al laureato, dal commercialista all’imprenditore e perfino dall’extracomunitario in Veneto hanno votato Lega. Non siamo ignoranti, siamo solamente stanchi di essere presi per i fondelli dai fannulloni (laureati) che per di più manteniamo noi! Bello fare il fannullone laureato e farsi mantenere dagli ignoranti no?
Skipper0305
Il voto operaio
La Lega vince per tre motivi. Perché ha capito che l’immigrazione di massa deve fare obiettivamente paura: non è pensabile che un Paese densamente popolato come l’Italia passi in meno di cinque anni da circa un milione di immigrati a oltre cinque milioni. In Francia e in Germania lo stesso livello di immigrazione è stato raggiunto nel corso di oltre un cinquantennio. Perché è un partito che si è organizzato come l’ex Pci in tutto il territorio e si espande stando vicino ai problemi della gente, facendo loro credere che ogni cosa si risolverà con il federalismo fiscale (o secessione). Perché è abbastanza accettato che dove la Lega governa vi sia, tutto sommato, una buona amministrazione della cosa pubblica. Sono tre elementi più che sufficienti per fidelizzare l’elettorato e acquisirne anche dell’altro dai partiti di sinistra, nelle fasce più esposte alla crisi (voto operaio). Queste fasce vedono i propri partiti di riferimento tradizionale parlare molto di più dei diritti degli immigrati e dell’accoglienza/integrazione che di soluzioni per risolvere il calo verticale che esse hanno avuto negli ultimi quindici anni in termini di potere d’acquisto e di occupazione.
Chiara Mente
Idee e progetti concreti
La Lega vince (e vincerà ancora) fondamentalmente perché è l’unica forza politica che ha un progetto reale e condivisibile di futuro, perché è l’unica ad avere un obiettivo concreto e misurabile (che non sia solo quello di «galleggiare» sui problemi) ed è l’unica ad avere una efficace disciplina di partito. Queste tre cose alla fine pagano e pagheranno ancor di più se confrontati con la pochezza di contenuti, con la mediocre progettualità e con il vacuo «primadonnismo» berciante di taluni esponenti degli altri partiti. Per dirla in modo più semplice: perché la Lega ha delle idee ed è la più motivata a concretizzarle.
Voltaire53
«Padroni in casa nostra»
Qui nel Veneto la Lega ha vinto perché pur essendo al governo si propone come argine all’invasione dei predoni stranieri e paladina del buon governo, e visto come sono amministrate Treviso e Verona non senza fondamento. In periodi di vacche (molto) magre come ora, le statistiche che illustrano con dovizia che i soldi delle tasse dei Veneti se ne vanno altrove, e magari sprecate in opere inutili o in stipendi a falsi invalidi aprono le porte anche ai più riottosi che, turandosi il naso, sono passati dal partito dei «nani e ballerine» a quello dei «padroni in casa nostra». Io sono padovano e so che Zaia ha partecipato in questi anni a centinaia di sagre e festini in ogni paesetto nel triangolo Padova-Venezia-Treviso, cosa che Galan non ha mai neppure pensato di fare e si è attorniato di personaggi che non sono stati votati dai cittadini ma sono stati messi in lista da Roma e ne sono espressione. Sono personalmente convinto che la forbice Nord-Sud sia troppo ampia per continuare ad avere un’Italia com’è ora, e il federalismo fiscale come lo si intende dalle nostre parti equivale alla disgregazione (si spera dolce) del sistema centralizzato, ma senza l’apporto delle regioni del Nord come farà il meridione?
campa1
Vicina ai cittadini
Finora ho sempre votato per i partiti di Berlusconi, questa volta sono stato tentato dalla Lega, più che altro perché infastidito dalle tante scivolate del Pdl: in questo specifico momento storico la Lega mi sembra più partito «politico» rispetto al Pdl e più concentrata sui problemi che toccano noi cittadini (pur con diversi distinguo). Spero adesso che Bossi riesca a collaborare con Formigoni per migliorare il governo regionale.
alspad
Nei quartieri di frontiera
Chi si stupisce del successo della Lega di sicuro abita in quartieri signorili e tranquilli, dove non ci sono immigrati: la tipica situazione di politici, professori universitari, intellettuali. Per chi invece abita in quartieri dove gli immigrati sono un problema, e grosso, la Lega rappresenta un’aspirazione di legalità e di normalità per cittadini italiani che da anni hanno pagato le tasse e i cui antenati sono morti nelle due guerre mondiali.
Afan
Contro il «bla bla bla»
La gente ha capito che gli uomini della Lega sono gli unici a non parlare il linguaggio politico ipocrita che gli italiani hanno dovuto ascoltare per anni. Sono il partito della concretezza. Hanno idee chiare e il raggiungimento del potere è per loro un mezzo per raggiungere gli obiettivi del loro partito. Del «bla bla bla» dei politici di turno la gente ne ha evidentemente piene le tasche.
Robigno