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 2010  aprile 01 Giovedì calendario

IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE COSTERA’ ALL’IRLANDA PIU’ DI 32 MILIARDI DI EURO

Il governo irlandese ha trascorso gli ultimi 18 mesi cercando di non acquisire partecipazioni importanti nelle banche. Oggi però, assumendo un atteggiamento più duro del previsto nell’istituzione della ”banca cattiva”, sembra essersi arreso all’inevitabile. Il governo potrebbe dover sborsare una buona parte dei 32 miliardi di euro di capitale richiesti dalle banche. Questa mossa, però, dovrebbe consentire al suo sistema finanziario di sfuggire alla crisi. Costringendo le banche a trasferire i propri asset allo Stato a un prezzo stracciato, l’Irlanda è riuscita là dove altri governi, con i propri piani per le ”banche cattive”, hanno fallito. La National Asset Management Agency (Nama) acquisterà 16 miliardi di mutui tossici dalle banche, ma li pagherà solo 8,5 miliardi di sterline - uno sconto del 47% contro il 30% previsto in origine. Questo dovrebbe proteggere i contribuenti dalle eventuali perdite future. Il trasferimento degli asset alla Nama, unito alla nuova richiesta di un core tier 1 dell’8% per ogni banca entro fine 2010, creerà una voragine nei bilanci degli istituti. Alcuni, come Irish Nationwide, verranno nazionalizzati.
Le due prime banche irlandesi, Bank of Ireland e Allied Irish Banks, proveranno a raccogliere privatamente una parte del capitale necessario attraverso aumenti di capitale sottoscritti dallo Stato e la cessione di alcune attività all’estero. Queste mosse contribuiranno a limitare le sofferenze, ma è probabile che Aib finirà con una quota di maggioranza di proprietà dello Stato e che i contribuenti avranno una partecipazione di minoranza significativa in BoI. Nella creazione della ”banca cattiva”, l’Irlanda ha avuto due vantaggi rispetto agli altri paesi. In primo luogo, aveva già garantito le passività delle banche, perciò ha potuto costringerle a trasferire i propri asset. In secondo luogo, la maggior parte degli asset trasferiti è rappresentata da terreni e immobili, semplici da valutare e da gestire. Se le banche irlandesi avessero avuto i forzieri pieni di derivati tossici, questo esercizio si sarebbe rivelato molto più difficile.