Chris Bonface, libero 31/3/2010, 31 marzo 2010
LA POLVERINI DIVENTA RICCA CON SEI MILIONI DI RIMBORSI
Il PdL ha vinto la gara per i rimborsi elettorali in otto regioni sulle tredici in cui si è votato. E nonostante la cinghia imposta dal Tar in Lazio con l’esclusione del simbolo nella popolosa provincia di Roma, è riuscito a diventare più ricco del Pd di Pierluigi Bersani. Secondo la stima effettuata da Libero infatti il partito guidato da Silvio Berlusconi incasserà grazie al risultato di lunedì 58 milioni di euro contro i 56 milioni ottenuti dal Pd. Una vittoria che chiarisce il principale partito italiano anche in una tornata elettorale che comprendeva tutte le regioni rosse e corsa con un vistoso handicap. Basti guardare al risultato ottenuto in Lazio dalla lista civica di Renata Polverini e al rimborso elettorale che le verrà assegnato: circa 6,5 milioni di euro. In quel caso per altro il PdL avrebbe battuto il Pd in nove regioni sulle 13 in cui si era chiamati al voto amministrativo, conquistando il primato perfino in due regioni di sinistra come Liguria e Marche. Il vero exploit economico l’ha ottenuto la Lega Nord di Umberto Bossi, che avrà diritto a un rimborso di 26,3 milioni di euro affermandosi ormai come terzo partito italiano. Economicamente il Carroccio vale quasi il doppio dell’Italia dei valori, anche se Antonio Di Pietro è il solo insieme a Berlusconi e Bersani ad ottenere rimborsi in tutte le regioni in cui si è votato. Per Bossi non erano attesi i quasi 3 milioni di euro conquistati in Emilia Romagna e Toscana e l’altro milione e mezzo racimolato fra Liguria, Marche e Umbria, scendendo ben al di sotto della linea del Po.
Quanto all’ex pm di Mani Pulite il risultato finanziario indica un calo rispetto al boom delle europee, ma consente comunque di
INCHIESTA RAI-AGCOM
portare in cassa più di 15 milioni di euro. Che si aggiungono ai
13 milioni e 679 mila euro avanzati dalle spese sostenute nelle varie campagne elettorali. E ai 33,6 milioni di crediti ancora da riscuotere con le varie rate in corso dei rimborsi già conquistati in altri turni. In tutto fanno quasi 63 milioni, che non sono uno scherzo in un partito dalla struttura quasi personale come l’Italia dei valori.
Quarto partito nelle urne e nelle proprie casse l’Udc di Pierferdinando Casini, che dovrebbe avere conquistato poco meno di 12 milioni di euro grazie a una performance altalenante: deludentissimo il risultato che dipendeva dal vicesegretario Michele Vietti, più confortante quello ottenuto nel centro-Sud. Quasi metà dei rimborsi arrivano grazie alle alleanze vincenti con il centrodestra.
Non ha da lamentarsi la sinistra radicale nelle sue varie formazioni. Dopo l’esclusione dal Parlamento nazionale la questione finanziaria era divenuta di primaria importanza per tutti i partiti che la compongono. Grazie a Nichi Vendola nelle casse di Sinistra ecologia e libertà finiranno 5,1 milioni di euro di rimborsi pubblici, ma ossigeno da 3,2 milioni di euro arriverà anche per Rifondazione comunista oggi guidata da Paolo Ferrero. In Toscana e Lazio hanno fatto il quorum i verdi, che così porteranno a casa più di un milione. Sorpresa per la lista cinque stelle che fa riferimento a Beppe Grillo: ha ottenuto buoni risultati in molte regioni, in Piemonte e in Emilia Romagna ha ottenuto anche i seggi che fanno scattare il rimborso: incasserà 1,7 milioni di euro. Disfatta economica per la Lista Bonino-Pannella: il quorum per il rimborso è scattato solo in Lazio e darà diritto a ricevere 814 mila euro in cinque rate annuali.
Chris Bonface, libero 31/3/2010