Cristina Rogledi, Oggi, 7 aprile 2010, pag. 18, 7 aprile 2010
PAOLO BONOLIS
Siamo la "bona" il brutto e il cattivo. Cristina Rogledi per Oggi, 7 aprile 2010, pag. 18
Pomeriggio di frivole schermaglie tra intervistato e intervistatrice. «Scusa Paolo, ma a casa parli tanto come in Tv? Fumano quasi le orecchie...». «Ma che scherziamo? Quello che dico in famiglia ha un peso, devo stare attento!».
Ma lo sai che da vicino sei un bel tipo?», gli diciamo. «Hai pochissime rughe, tanti capelli e fisico gagliardo. Se non fosse per gli occhiali...». «Lo so, sono un bello inespresso. E non faccio punturine», finge di indignarsi.
Bonolis basta, sono anni che ti professi A-politico, A-parti-tico, A-qualcosa. O di qua o di là: datti una collocazione!
«Se vuoi andare al cinema, scorri i titoli sulla pagina dei quotidiani e non trovi niente che ti piaccia ci vai lo stesso? E comunque scegliere di non scegliere è già una scelta».
Fai il brillante, ma a telecamere spente si racconta che ti diletti a giocare a bocce, a Roma, non sulla spiaggia con i tuoi bambini... Paolo, non è che scopriamo pure che usi la canottiera di lana?
«Ho le ginocchia malandate, non posso più giocare a tennis per ore o correre come vorrei, nuoto tanto, faccio immersioni e gioco a beach volley. E alle bocce ci sono andato perché ero invitato all’apertura di questo nuovo centro della Fib, Federazione italiana bocce. Che c’è di strano?».
"LAVORIAMO CON ONESTA"
Ore 15, Cinecittà, studio di registrazione di Ciao Darwin, camerino di Paolo Bonolis, un bel tipo che chissà perché si nasconde dietro a occhiali stile Al Bano; un affabulatore che fa dell’arte oratoria uno sketch poplare; un ex istruttore subacqueo e di trekking che salta da trasmissioni impegnate come il Senso della vita a programmi formato famiglia come Chi ha incastrato Peter Fan (un successone) sino all’attuale intrattenimento folcloristico di Ciao Darwin. Sottotitolo di quest’anno: La regressione. La trasmissione di Canale 5, che schiera due squadre rappresentative di tipologie umane differenti per stile di vita, è alla sesta edizione e gode di ottima salute registrando ancora una volta ascolti record (oltre sei milioni e 300 mila spettatori a puntata). Il suo segreto? «L’onestà», dice. «Non promettiamo un programma che scava nella realtà o che la rappresenta. Offriamo divertimento puro, disimpegno, gioco e risate, così come lo vedete. E il pubblico ci premia».
"NON FACCIO IL TRASH"
Quest’anno le squadre opporranno categorie come «reality» contro «lavoratori» o «fitness» contro «Lochness». Come metteranno in scena il match - annunciato - «miseria» contro «nobiltà» o, peggio, «vizi» contro «virtù»? «Semplice», spiega, «avremo delle persone normali che lavorano per vivere, come contadini e operai, e un gruppo di sangue blu. un modo per ridere del nulla. Per vizi e virtù faremo lo stesso: ci sarà la lussuria, la gola, l’avarizia». Se Ciao Darwin non lo facesse Bonolis sarebbe un programma trash. la sua presenza a elevarlo a «carnevale dell’anima», come lo definisce lui. «Concordi?», gli chiediamo. «No, affatto», risponde. «Ripeto, è un programma che dichiara sin dall’inizio cos’è, il trash è tutto ciò che è ipocrita. Se inviti il pubblico alla fiera del libro e per vendere metti delle donne nude con in mano un volume, è trash. Se fai la gara della maglietta bagnata nello stabilimento balneare sai dall’inizio che è un gioco da spiaggia e non è trash». Eppure... Quando parla dell’invenzione geniale della figura di Madre Natura (quest’anno è Keyla, 25 anni, da Cuba) spiega che questa magnifica creatura in bikini fiorato rappresenta la donna primigenia, la madre di tutte le madri, le nascita in pratica. Bel discorso filosofico. Un po’ marpione però... Per il signor Rossi, Madre Natura è una signorina esplosiva da sgranocchiare con gli occhi, in attesa di qualche primo piano saliente. «Così come nei miei programmi metto sempre qualcosa che piace ai bimbi, metto anche un uomo o una donna da ammirare, è normale», dice. «Io mi do un presupposto di pensiero che poi trasformo in un prodotto televisivo e la Tv, per sua natura, trasforma tutto. Ciao Darwin funziona perché è sì caciarone, ilare e giocoso ma è ben confezionato, c’è dietro un pensiero. Sono fiero di aver scritto Darwin assieme a Stefano Magnaghi e a tutto il nostro gruppo di lavoro». A proposito di belle donne: non si capisce che rapporto abbia con il genere femminile, anzi, con la bellezza. Mai un pettegolezzo su di lui, poche relazioni e solo importanti, un sodalizio d’amore e di lavoro con sua moglie Sonia. E quando in Tv è davanti a una donna sexy, gigioneggia ma non ammicca.
Sembri quasi un uomo esente da tentazioni, un marziano in pratica.
«Eh già!».
Confessa Paolo, se sei in giro da solo e nessuno ti vede ti volti o no a guardare una bella pupa?
«E lo vengo a raccontare a te? Eh! Sono uno serissimo, scrivilo pure» (ride).
Darwinianamente parlando come definiresti il duo Bonolis-Laurenti?
«Siamo come Totò e Peppino. Ma la loro arte è infinita... Io e Luca siamo io e Luca perché ci vogliamo bene».
Che cosa vi unisce? «Insieme ci divertiamo. Siamo ciascuno il pezzo che manca all’altro».
Siete inseparabili dal 1991. Se Luca fosse una donna sarebbe la tua compagna ideale?
«Assolutamente no. Come fidanzata lo boccio pesantemente».
Tu, Luca e Madre Natura: che titolo vi daresti?
«Un triangolo dove quella capitata male è sicuramente lei! Siamo la b(u)ona, il brutto e il cattivo. Precisiamo: io sono il brutto».
Questa edizione di Ciao Darwin ha come sottotitolo La regressione, in riferimento alla deriva che stiamo vivendo. La prossima come si chiamerà, Darwin le caverne?
«Non so, perché la farà qualcun altro. Sono contento di Darwin ma è la mia ultima volta. Mediaset lo sa, voglio dedicarmi a qualcosa di nuovo».
In Tv impera l’iprocrisia. Morgan, Bigazzi e Busi esiliati dai canali pubblici e poi recuperati sempre in programmi Rai. I talk show politici sospesi, ma i loro conduttori vengono di continuo invitati a parlare in altre trasmissioni Rai. Che cosa sta succedendo?
«Quello che è sotto i nostri occhi, siamo alla vera regressione, per l’appunto». Sei stato per mesi lontano dalla Tv, com’erano le tue giornate?
«Ho lavorato alla preparazione dei miei programmi. E poi mi occupo sempre della mia famiglia, il progetto che mi sta più a cuore in assoluto. Quando ho tempo faccio anche sport, leggo e vado al cinema, cose normali».
Hai vinto 16 Telegatti. Dove li tieni?
«In sala».
E sei pure Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
«Già. Ma non ricordo perché, giuro. Mia mamma però era molto contenta. Mi hanno pure insignito del titolo di Ambasciatore di Roma nel mondo». Orgoglioso?
«Sono compiaciuto di altre cose che di questi tempi passano in cavalleria. Sono orgoglioso della mia famiglia, dell’attenzione e la cura che metto nel mio lavoro, sono contento di evitare di dirmi bugie. Cose così...».
Una curiosità: il tuo ultimo Sanremo è stato un successo. Sai perché non ti hanno chiamato per quello del 2010?
«Perché era finito il governo Rai di centrosinistra, stava subentrando quello di centrodestra, c’era un cambiamento nei quadri dirigenti e io non dovevo far parte di quel progetto. Niente di cui meravigliarsi, è sempre stato così. Aria fritta, in pratica. Io vado avanti».
e oratoria uno sketch popolare; un ex istruttore subac