A. Jac., Corriere della Sera 31/03/2010, 31 marzo 2010
DALL’ESTERO LE OFFERTE PER FERRE’
Dopo Malo, via libera dal ministero dello Sviluppo economico alla cessione anche di Gianfranco Ferré. E così dopo poco più di un anno di lavoro da parte dei commissari, It Holding, l’ex gruppo fondato da Tonino Perna, ritorna sul mercato, non in un unico blocco ma attraverso uno spezzatino. La vendita dell’intero gruppo sarebbe stata molto problematica se non impossibile e comunque non in grado di realizzare l’incasso che la cessione delle singole «business unit» potrà concretizzare. Ma per ogni marchio la realtà è diversa. Più semplice il percorso per Malo: l’azienda è più piccola, facilmente integrabile in un gruppo industriale del cachemire. il marchio che ha già riscosso diverse manifestazioni di interesse, da Luisa Spagnoli al fondo Sperling, da Saverio Moschillo alla famiglia bresciana Ciocca, da Remo Ruffini (gruppo Industries-Moncler) alla magliera di alta gamma di Cruciani. Più complessa la vendita di Gianfranco Ferré e forse ancor di più quella di Ittierre che porta in dote contratti di licenza vincolanti e royalty con cui l’investitore dovrà fare i conti. La griffe di via Pontaccio opera in un mercato sofisticato, quello dell’alta moda, è un boccone dalle forti potenzialità a patto che vengano attuati grossi investimenti per il rilancio. Rilancio che passa attraverso lo sviluppo all’estero. E proprio per il tipo di impegno economico sembra che a farsi avanti sia il private equity internazionale. Sul fronte italiano il dossier è passato sul tavolo di Palladio, la finanziaria di Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo che non sarebbe comunque interessata a fare un’offerta. In lizza un fondo indiano con dietro la famiglia Tata e uno Usa capitanato sempre da indiani ma della famiglia Kan. Ormai la macchina è in moto. Per la settimana prossima sono previsti i bandi ed entro fine maggio le offerte saranno vagliate dagli advisor (Mediobanca e Sinergetica) e dai commissari (Andrea Ciccoli, Stanislao Chimenti e Roberto Spada), sottoposte all’autorizzazione del comitato di sorveglianza e del ministero. Vigili soprattutto su uno dei requisiti fondamentali: la garanzia dei livelli occupazionali.
A. Jac.