Federico De Rosa, Corriere della Sera 31/03/2010, 31 marzo 2010
«COSI’ FUKSAS MI HA AGGREDITO, SEMBRAVA INVASATO»
«Non mi ero nemmeno accorto che c’era Massimiliano Fuksas. Ero a cena con mio figlio, mia madre, mio padre, i miei fratelli e mio nipote». Insomma, una normale cena di famiglia al ristorante. Normale fino a quando la porta della «Nuova Fiorentina» si è aperta ed è entrato Guido Bertolaso. «All’improvviso Fuksas ha iniziato a inveire» racconta Luca Cieri, ovvero il «bullo che ha preso le difese di Bertolaso aggredendoci» come lo ha definito l’architetto della «Nuvola» dell’Eur, protagonista domenica sera di una lite furibonda scoppiata in un ristorante del quartiere Prati, a due passi dalla Rai, finita con l’arrivo della polizia e qualche contuso. «Ha cominciato a urlare "pezzo di m..., ”sto c.... di Bertolaso ancora va in giro". E poi di nuovo "pezzo di m...." e alzava sempre di più la voce», racconta Cieri, 43 anni, che non è «un bullo», ma l’amministratore delegato della Ecofim, un’impresa di costruzioni di Roma che «non fa né appalti pubblici né privati, ma solo sviluppo» precisa.
Alla «Nuova Fiorentina», uno dei più classici ritrovi della domenica sera romana per una pizza o una tagliata prima del cinema, c’erano un centinaio di persone e «molte famiglie». E così, all’ennesimo insulto l’imprenditore si è alzato: «Sono andato al tavolo di Fuksas, che era con la moglie e una coppia di amici, per dirgli di abbassare la voce e soprattutto moderare i termini visto che c’erano dei bambini e poi credo che il capo della Protezione Civile meriti rispetto. La risposta? "Fascista squadrista" ed è partita una formaggiera». Che Cieri non è riuscito del tutto ad evitare: «Mi hanno medicato al Gemelli, ma non è niente». Alla formaggiera, però, sono seguiti «piatti, posate, bicchieri, è volata anche una bottiglia d’olio. Sembrava un invasato». A dargli una calmata ci ha pensato il nipote di Cieri, 16 anni, un metro e novanta e tanto canottaggio nelle braccia, il quale vista l’evoluzione dell’alterco nel frattempo si era avvicinato al tavolo dell’architetto.
L’archistar «ha ripreso a urlare "squadristi, fascisti. Siete tutti dei fascisti", ma non rivolto a Bertolaso o a me, ma al ristorante. E a quel punto è scoppiata la rissa». Fuksas ha rimediato «un paio di pizze» ha raccontato la moglie Doriana «ed è scappato via’ aggiunge Cieri – altrimenti l’avrebbero linciato». Due minuti dopo è arrivata la polizia.
E Bertolaso? Il capo della Protezione Civile non ha reagito: «Ha fatto finta di niente, Fuksas urlava ma lui non sembrava curarsene. Ha raggiunto il suo tavolo insieme alle persone che lo accompagnavano. Però quando il clima è diventato pesante si vedeva che era imbarazzato, anzi direi mortificato».
Federico De Rosa