Corriere della Sera 31/03/2010, 31 marzo 2010
DA GIOTTO ALLA TORRE DI PAVIA. L’ITALIA CHE SI SBRICIOLA
Non è la prima volta (e probabilmente non sarà l’ultima) che si registra il crollo di importanti monumenti come quello delle Mura Aureliana. L’incidente avvenuto nove anni fa (aprile del 2001) fu ancor più grave: il crollo, sempre nella Capitale, di un tratto di circa 24 metri compreso tra Porta Ardeatina e Porta san Sebastiano. Roma tuttavia non è l’unica città d’arte italiana a registrare sciagure al ricco e «martoriato» patrimonio di beni culturali nostrano. Numerosi i cedimenti che hanno coinvolto opere archeologiche e d’arte, specialmente in concomitanza con fenomeni sismici. Difficile dimenticare il crollo, in diretta tv, delle volte della Basilica di San Francesco e degli affreschi di Giotto che si sbriciolarono nel settembre del 1997, per effetto del terremoto che colpì l’Italia centrale. Otto anni prima (1989) a sbriciolarsi fu la Torre Civica (e una parte del Duomo) di Pavia. Nel giugno del ”92 colpita la città di Urbino: crolli di varia entità nella cinta muraria. Il nuovo millennio (aprile 2001) registrò, come già detto, i 24 metri Mura Aureliane (Roma). Tre anni dopo (2004) fu la volta di una porzione del muro di contrafforte sottostante l’edificio e il Duomo di San Ciriaco ad Ancona. I crolli più recenti nel 2007: un capitello da un muraglione delle Mura Aureliane sotto il Gianicolo (giugno) e una parte delle Mura Aureliane a San Lorenzo, Roma (novembre).