Beatrice Borromeo, il Fatto Quotidiano 31/3/2010;, 31 marzo 2010
”VEDO NERO, NERISSIMO, MA IL GIOCATTOLO DEL CAPO SI SFASCIATO” (*
per vedere domande e risposte aprire il frammento) - ” andata malissimo. Sono
depresso. Mi sento una
specie di Abatino Galiani:
vedo tutto nero, noir,
noir”. Parole pesanti per chi conosce
il professor Giovanni Sartori,
politologo ed editorialista del Cor -
riere della Sera, che di solito si limita
a esorcizzare con l’ironia anche le
situazioni più gravi.
Professore, è nata la Padania.
Sì, e questo divide il paese: ora al
nord faranno il federalismo fiscale
e il Pdl diventa un partito meridionale.
Si sgretola il giocattolo di Berlusconi.
Cioè l’alleanza con Fini e Bossi?
Certo, perché al nord prevale la
Lega e il presidio di Berlusconi si
confina al sud. Questo implica un
partito molto clientelare e condizionato
dalle varie mafie. Il Pdl è
un partito di plastica, di cartapesta.
Regge perché gli uomini di
Berlusconi devono tutti il posto a
lui. Soltanto al centro rimane qualche isola rossa resistente.
Quindi secondo lei Berlusconi,
personalmente, ha perso nonostante
il buon risultato elettorale?
Sì, e io l’avevo previsto. Il problema
di Berlusconi non sono i voti,
ma la distribuzione del potere sul
territorio. Il Pdl è incentrato solo
su Berlusconi che concede tutto a
tutti perché a lui interessa soltanto
preservare il suo potere.
La Lega è l’unico partito radicato
che non si affida solo al carisma
del leader. Il Pd dovrebbe
ispirarsi a questo modello?
La Lega rappresenta interessi concreti,
quelli della piccola borghesia,
di un elettorato del nord che
vuole tenersi i soldi. Al sud il discorso
è diverso: i soldi non si producono,
si rubano e si spendono
per mantenere le clientele.
Quindi la sinistra non si radica
perché non rappresenta più
nessuno?
Al nord il centrosinistra ha commesso
un grave errore a parlare di
’immigrazione facile”, perché poi
succede che l’operaio disoccupato
vota Lega. Pensa al suo interesse.
C’è una crisi economica globale
che mette in pericolo l’occupa -
zione e il lavoro, in particolare in
Italia. La sinistra non lo capisce,
non usa alcuna lungimiranza proprio
su temi e problemi riguardo
cui doveva essere ghiotta e propositiva.
Invece nulla.
Salva almeno Di Pietro o Nichi
Vendola, l’unica opposizione
che non è stata sconfitta?
Io non ho nessuna stima per Di Pietro,
demagogo di sinistra. E la vittoria
di Vendola è un problema per
Bersani, perché tira il partito a sinistra.
L’idea del Pd riformista era
invece di cercare voti al centro.
Perché il Pd perde? Qual è il
p ro bl e m a ?
Tra gli altri, c’è che sono stupidi:
Bersani chiede il ritorno al Mattarellum
per avere un centrino-
ino-ino che a malapena passa la
soglia di sbarramento. Il segretario
del Pd si preoccupa di questo e
non di una legge elettorale come il
Porcellum che lo stritola. chiaro
che l’unione Bossi-Berlusconi si
prepara a vincere le prossime elezioni,
e con la vittoria otterrà automaticamente
il 55 per cento dei
seggi. Ma di questo Bersani non si
p re o c c u p a .
La sinistra ha cancellato
dall’agenda anche la legge sul
conflitto di interessi.
Quello è stato il bacio della morte.
Tutto è cominciato dalla rinuncia a
quella legge.
Secondo lei il segretario Bersani
è in bilico dopo questo voto?
Per adesso non vedo di molto meglio
in giro. E poi non ha subito una
sconfitta indecorosa. andata male
ma, poveraccio, neanche per
colpa sua. Questo partito soffre
l’eredità dell’ultimo governo Prodi.
E degli ultimi scandali: Delbono
a Bologna, Marrazzo nel Lazio.
Gli scandali più che altro hanno
generato disincanto. Siamo un
Paese marcio nel midollo e chi vota
Berlusconi non si è fatto molto
influenzare: quell’elettorato segue
una tivù sotto controllo quindi
’ a parte i lettori del Fatto e di
qualche altro giornale ancora libero
di parlare – il cittadino dice: ”E
va bbè”. Non ha anticorpi, non è
re a t t i vo .
Cosa può fare un cittadino onesto
che vuole contribuire, sperare
?
E’ abbastanza impotente. Finché
ci sono Berlusconi, il suo sistema
di potere e il controllo dei media,
non vedo nessuna speranza.
Però è cresciuta l’astensione:
una protesta contro questo sistema?
Era astensione equidistribuita,
non ha colpito solo il centrodestra
ma anche il Pd. disaffezione, antipolitica,
disgusto e indifferenza
della politica tutta.
Anche le nostre elezioni, come
quelle americane di mid-term,
sono un giudizio sull’operato
del governo più che un voto locale?
Berlusconi ha impostato la campagna
elettorale su di lui e quindi il
risultato si può solo leggere come
una conferma del governo.
Quanto ha influito l’opposizio -
ne della Cei alle candidate
abortiste, Bonino e Bresso?
Si potrebbe frenare questo eccesso
di invasione ecclesiastica della
politica, perché l’elettorato cattolico
duro e puro non supera il 4 per
cento. Ma sia il governo che il centrosinistra
si arrendono subito,
senza combattere, a una Chiesa
che è tornata alla riscossa.
Nessun cambiamento in vista?
Oggi no, lo escludo. Comunque ci
siete voi sulle barricate, io sto nelle
retrovie.