NATALIA ASPESI, la Repubblica 31/3/2010, 31 marzo 2010
LA FORMULA DEL PIACERE
Ciclicamente si fanno epocali sondaggi sul sesso, chiedendo a centinaia o migliaia di malcapitati quante volte, di qua o di là, in che modo, con chi, come nel ricco e recente saggio La sessualità degli italiani di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli: l´hanno chiamato il primo "Rapporto Kinsey" italiano, speriamo toccandosi (essendo maschi tutti e tre gli autori), vista la deriva autolesionista-masochista del povero Alfred, evidentemente frastornato dalla miseria sessuale degli americani anni ´40/´50. Negli anni ´70 una affascinante signora fulva, Shire Hite, sondaggiando tra belle addormentate incavolate, compose un famoso rapporto da cui si deduceva che gli uomini ancora si perdevano nei misteri del piacere femminile, venendone casualmente e raramente a capo. Ma intanto, tra Kinsey e Hite, si era imposta una coppia avventurosa e sfacciata che non riteneva sufficienti le parole spesso bugiarde, ma voleva sapere quel che nessuno, neppure il più spericolato degli scienziati, sino a quel momento aveva osato affrontare: cosa succede nel corpo umano quando si fa l´amore. Soprattutto nel corpo femminile, di cui ancora si preferiva non sapere quale trambusto avvenisse nei loro ignoti e temuti recessi.
Nel pieno del suo spettacolare successo mondiale, la coppia fu immortalata sulla copertina di Time del 25 maggio 1970, ma solo ora esce la prima ricca biografia a tratti crudele. Thomas Mayer in Masters of sex (Basic Book, pagg.411, euro 33) racconta la vita di William Masters, docente all´università Washington di St. Louis, ginecologo ed ostetrico insigne, guru dell´infertilità (tra le sue pazienti, oltre alla sua signora, ci fu, inutilmente, l´infelice e sterile Soraya, moglie per questo ripudiata dello Scia di Persia), e di Virginia Johnson, che priva di qualsiasi titolo accademico, era diventata una collaboratrice indispensabile per l´intuito e la sensibilità femminili. Quando i due si incontrarono, alla fine del 1956, lui aveva 41 anni, sposato, due figli, l´eroica fissazione di voler sfidare il moralismo d´epoca che considerava reato la prostituzione e comunisti gli studi sul corpo della donna. Lei era una trentenne di aspetto placido, più volte divorziata, sola con due figli da mantenere: Masters la ingaggiò subito come assistente per i suoi segreti e pericolosi esperimenti, a causa della voce suadente ed erotica (che, secondo il biografo Mayer, la signora, oggi 85enne, ha conservato) e per aver capito che, al contrario di lui, molta teoria e poca pratica, lei era forse scarsa nella prima ma ottimamente provvista nella seconda.
Ottenuta anche la benedizione dell´arcivescovo cattolico che per scongiurare i divorzi avrebbe consentito qualsiasi peccaminosità, la coppia subito molto affiatata (qualche anno dopo anche a letto, "fa parte dei suoi doveri professionali, cara", segue dopo 15 anni matrimonio freddo e dopo altri 11 divorzio astioso), iniziò il suo prezioso studio: dapprima solo con prostitute, poi con studentesse e mogli di insegnanti. Nude ma con una federa in testa per garantirne l´anonimato, la generose cavie che si immolavano alla scienza, talvolta a pagamento, erano ben contente di spassarsela un po´, sia pure con la collaborazione di un fallo di plexiglass a motore con in cima una microcamera chiamato Ulisse, (però anche con partner umani sconosciuti), una foresta di elettrodi e sensori sul corpo, generando scene da Frankenstein Junior (di Mel Brooks, con Gene Wilder, 1974).
Le servizievoli ragazze così monitorate, manovravano con tale appassionata destrezza il simpatico Ulisse da farlo talvolta schizzar via, in faccia a qualche raro scienziato ammesso alla segreta sperimentazione, indubbiamente epocale, altro che sondaggi: per la prima volta infatti quella grotta straniera, quel labirinto alieno tra le gambe delle signore, erano stati esplorati, fotografati, visti! Cadeva il più lunatico dei misteri, quello dell´innominabile orgasmo: con i suoi umori e le sue tensioni e i suoi fremiti e sudori e sperdimenti e battiti e arrossamenti di ogni muscolo e ogni nervo e ogni centimetro di pelle. La tecnologia applicata al sesso registrò 10mila orgasmi di 700 persone, con rivelazioni sconvolgenti: a) Freud aveva torto, esisteva un solo orgasmo femminile, non due; b) responsabile era una parte del sesso femminile ignorata dai testi scientifici e spesso dagli uomini e talvolta persino dalle donne; c) le donne erano più erotiche degli uomini, potendo ottenere orgasmi multipli.
L´atto sessuale nell´uomo e nella donna nel 1966 divenne un bestseller mondiale (in Italia uscì da Feltrinelli): e gli autori si aspettavano un tripudio di gloria; fu invece uno scandalo, un disastro, e Masters fu costretto a rinunciare al suo ruolo accademico. Un paio d´anni dopo, con Patologia e Terapia del rapporto coniugale riconquistarono i moralisti inventando un trattamento che in due settimane (l´approccio psicanalitico poteva durare anni) di esercizi diurni e notturni ovviamente sessuali, ricuciva matrimoni sfasciati. Il mondo intanto cambiava e pareva che tutti ormai facessero l´amore senza problemi, e i loro studi diventarono sempre più demoniaci: arrivando a Homosexuality in Perspective, accolto malissimo perché propagandava una ”cura´ dell´omosessualità che in un baleno rendeva arrapante il sesso opposto. Sessuologo evidentemente romantico, l´ormai anziano studioso improvvisamente chiese il divorzio: non aveva mai perso i contatti col biondo primo amore e 55 anni dopo, lei vedova e sempre bionda, lui, già malato di Parkinson, i due decisero che avevano aspettato abbastanza. E nell´agosto del ”93 a 77 anni, William e la sua coeatanea Dodi si sposarono. Virginia, ultrasessantenne ancora piacente e non doma, si comportò come talvolta fanno donne in là con gli anni: si prese per un po´ un compagno omosessuale, belloccio e servizievole.
Masters è morto nel 2002, Johnson vive in uno di quei briosi quartieri per ricchi pensionati; tempo fa ha distrutto un tesoro: gli appunti, le registrazioni, le storie cliniche del lungo straordinario lavoro che l´aveva legata a Masters per 40 anni, stanca di pagare l´affitto del magazzino. O forse come ultima vendetta verso l´uomo mai amato e mai perdonato.