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 2010  marzo 29 Lunedì calendario

ALLARME JUNK FOOD: COME UNA DROGA

L´obesità nasce dalla testa, non dallo stomaco. La brama di cibo ha origine nel cervello e mette in moto lo stesso meccanismo da cui nascono le dipendenze da droghe, sesso, internet, shopping o gioco d´azzardo. Tasti diversi che suonano una sola nota: quella del piacere, gestita dal cervello attraverso un circuito unico. All´interno dei cibi, è la categoria del "junk food", caratterizzata da alto contenuto di calorie e zuccheri, a solleticare di più i neuroni della gratificazione. Ecco perché i topolini di laboratorio dello Scripps Research Institute in Florida, dopo un mese e mezzo di dieta a base di bacon, salsicce, torte e cioccolato, iniziavano a comportarsi come veri e propri drogati. E neanche una scossa elettrica alla zampa riusciva a tenerli lontani dalla vaschetta del junk food.
«Il sistema della gratificazione - spiega Luigi Janiri, responsabile del day hospital di psichiatria e tossicodipendenze del Policlinico Gemelli di Roma - è multifattoriale. Può cioè essere attivato da stimoli diversi, che vanno dallo shopping, al sesso e a internet. Mangiare è una fonte importante di piacere, ecco perché possiamo inserirlo fra i comportamenti che creano dipendenza». Il confronto con le droghe è assodato da tempo, ma ha un limite: «Gli stupefacenti agiscono direttamente sulla chimica del cervello, mentre cibo e altri oggetti del piacere naturali stimolano il sistema della gratificazione, ma non arrivano a sostituirsi e sovrapporsi alle sue funzioni». Curarsi da una dipendenza da cibo è quindi più facile che non liberarsi dalle droghe.
I topolini della Florida, in un esperimento raccontato oggi su Nature Neuroscience, hanno avuto i loro problemi a rinunciare alla dieta a base di salsicce e cioccolato. In quaranta giorni di libertà sfrenata sono diventati obesi e nel cervello il sistema della gratificazione è diventato più pigro. Ogni giorno avevano bisogno di una maggior quantità di stimoli piacevoli, ottenuti aumentando in continuazione le porzioni di junk food nonostante la scossa elettrica. «I circuiti del cervello si adattano» spiega Janiri. La trasmissione di una sensazione piacevole fra le cellule nervose sfrutta un neurotrasmettitore che si chiama dopamina. «Quando c´è sempre più dopamina in circolazione, il cervello compensa l´eccesso diminuendo il numero dei suoi recettori, ed ecco che la soglia del piacere si alza sempre più».
Alla fine, commentano i ricercatori Paul Johnson e Paul Kenny nel loro studio, «gli animali perdevano il controllo del loro comportamento, segno che una dipendenza si stava creando nel cervello. Continuavano a mangiare in modo esagerato anche in presenza di una scossa elettrica». E questo, continuano i ricercatori, è tipico di chi è preso all´amo da una dipendenza: «Molte persone gravemente in sovrappeso si rendono conto delle conseguenze negative per la salute. Ma nessuno sforzo basta a limitare le porzioni».
Non era il loro scopo, ma i ricercatori americani hanno anche confermato con il loro esperimento che il cibo può servire a compensare carenze d´affetto e frustrazioni, essendo una delle tante forme di piacere che confluiscono nel nostro cervello per fornirgli la sua dose di gratificazione quotidiana. «Questa credenza comune ha una sua verità - conferma Janiri - e anche se non assume forme gravi come la bulimia, la brama eccessiva di cibo nasce spesso da un meccanismo del piacere tarato male».