Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 29 Lunedì calendario

Potenza L’ appello del fratello della vittima: Restivo si consegni in Italia Claps, altra ragazza sparita La madre: indagate ancora Le tracce si perdono in un convento della Romagna POTENZA - Dodici giorni fa, quando il povero corpo della sedicenne Elisa Claps è stato ritrovato a Potenza, nel sottotetto della Santissima Trinità, da Ronta di Cesena una mamma ha telefonato a Filomena, la mamma di Elisa

Potenza L’ appello del fratello della vittima: Restivo si consegni in Italia Claps, altra ragazza sparita La madre: indagate ancora Le tracce si perdono in un convento della Romagna POTENZA - Dodici giorni fa, quando il povero corpo della sedicenne Elisa Claps è stato ritrovato a Potenza, nel sottotetto della Santissima Trinità, da Ronta di Cesena una mamma ha telefonato a Filomena, la mamma di Elisa. Si chiama Marisa Golinucci, ha 64 anni: «Vorrei essere nei tuoi panni - ha detto - almeno tu ora hai un corpo. Una tomba dove pregare...». Un filo teso lega queste due donne mature, poiché la figlia di Marisa, Cristina, 22 anni, ragioniera, svanì nel nulla lo stesso mese di Elisa, settembre, un anno prima, 1992. Elisa fu vista l’ ultima volta in chiesa, alla Trinità. Cristina l’ ultima volta davanti al convento dei Cappuccini di Cesena. C’ è una vaga somiglianza fra le due ragazze scomparse. Stessi occhiali grandi, aria timida. A Potenza si è scoperto che il corpo di Elisa è rimasto 17 anni celato in chiesa. E adesso Marisa Golinelli invoca: «Si setacci il convento di Cesena. Con tutti i mezzi a disposizione oggi. Io sono sempre convinta che la tomba di Cristina sia lì. Non voglio essere costretta a gesti eclatanti». Cristina, a Ronta di Cesena, alle 14 del 1° settembre salutò genitori e sorella più grande: «Ho appuntamento con don Lino». Don Lino era il responsabile del convento dei Cappuccini, Cristina gli portava la relazione sul campo per ragazzi che aveva gestito. Lino Ruscelli era il suo confessore. «Ci vediamo stasera», salutò Cristina, e salì sulla sua Fiat 500 azzurra. Di lei, rimane quell’ auto. Nel parcheggio del convento. Il giorno successivo don Lino disse: «Non ho visto nulla». Il giorno dopo ancora alcuni amici di Cristina vanno al convento con un cane, vogliono cercarla. Don Lino non li fa entrare. A dicembre ci va Marisa, con il cane di Cristina. Entra, nessun risultato. Due anni più tardi, sulla collina presso il convento, viene violentata una donna. La polizia arresta Emanuel Boke, senegalese, ospite del convento. «Faceva il muratore - dice Marisa -. E viveva già lì quando sparì mia figlia». Boke fa 4 anni di carcere, poi lascia l’ Italia. Nel ’ 97 la procura ordina una perquisizione in convento. Cripta, cantine, pozzi, perfino la cisterna per l’ acqua piovana, con i sommozzatori. Niente. Marisa non lascia stare. Mercoledì scorso ha bussato ancora al convento. Con l’ avvocato e un geologo che vorrebbe usare il georadar, apparecchio che segnala disconnessioni nel terreno. Don Lino è morto, il nuovo padre superiore non li fa entrare, vuole un provvedimento giudiziario. C’ è un altro esile collegamento fra Potenza e Cesena. Eris Gega, albanese che era amico di Elisa e viene per un periodo coinvolto nell’ inchiesta sulla sua sparizione, si è stabilito a vivere a Gambettola, due passi da Cesena. E per un periodo fu a Rimini Danilo Restivo, indagato per l’ omicidio di Elisa, e in Emilia-Romagna è finita Eliana, l’ amica che vide Elisa l’ ultimo suo giorno. Le due mamme si frequentano da molti anni. «Ho dormito tante volte da lei», dice Marisa. Ieri il fratello di Elisa, Gildo Claps, ha fatto un appello a Restivo, che vive in Gran Bretagna: «Si consegni alle autorità italiane». A Marisa ha detto: «Abbiamo trovato Elisa, ora troveremo Cristina. Non c’ è chiesa né magistratura che ce lo può impedire». Andrea Garibaldi RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda Il delitto in Gran Bretagna Danilo Restivo, unico indagato per la morte di Elisa Claps, ha oggi 37 anni e vive a Bornemouth, nel Dorset, a sud di Londra, dove si è sposato. E’ stato sospettato di aver ucciso la sarta Heather Barnett, 48 anni (foto sopra), assassinata il 12 novembre 2002. Restivo fu arrestato nel 2004 e poi liberato. La donna fu trovata morta in bagno dai figli appena tornati da scuola: era stata colpita alla testa e pugnalata. I seni erano stati mutilati e lasciati accanto al corpo. Nella mano c’ era una ciocca di capelli non suoi Le indagini Sul caso di Elisa Claps indagano due donne: il pm della procura di Salerno (sopra a sinistra) e il dirigente della squadra mobile di Potenza Barbara Strappato (a destra). Oltre a Daniele Restivo i familiari di Elisa fecero il nome di Eris Gega, albanese, che si sarebbe invaghito della Claps. Il giorno della scomparsa qualcuno lo vide nei dintorni della chiesa della Santissima Trinità. Gega si trasferì poi a Cesenatico dove un anno prima un’ altra ragazza, Cristina Golinucci, era sparita nel nulla davanti a un convento. Garibaldi Andrea (29 marzo 2010) - Corriere della Sera