Massimo Gramellini e Carlo Fruttero, La Stampa 28/3/2010, pagina 88, 28 marzo 2010
STORIA D’ITALIA IN 150 DATE
18 agosto 1878
Il barrocciaio mistico
La mattina del 18 agosto 1878 un migliaio di persone scende dal monte Amiata verso il paese di Arcidosso. gente poverissima: contadini, carbonai, braccianti, carrettieri. Cantano inni religiosi, portano croci, labari, stendardi e tutti vestono costumi variamente colorati. Sono i seguaci del Cristo dei Poveri, Davide Lazzaretti, un omone amiatino che è in testa alla processione. Ha una cinquantina d’anni, indossa un maglione rosso che reca sul petto una croce con due C maiuscole, a destra e a sinistra, a simboleggiare il primo e il secondo Cristo, cioè lui stesso. In capo ha un bizzarro cappello coloratissimo e piumato. Ma a metà discesa un delegato di pubblica sicurezza in cilindro e un drappello di carabinieri ordinano al profeta di retrocedere. Lazzaretti si ferma con parole di pace. Ma vola qualche sasso, il delegato, colpito, spara sull’inerme antagonista e fa cilecca due volte. I militari fanno fuoco sulla folla disarmata (tre morti) e infine un bersagliere aggregato appoggia il fucile sulla spalla di un carabiniere, spara e colpisce Lazzaretti in piena fronte. La folla non reagisce, si disperde, ma il delegato fa ugualmente arrestare una quarantina di seguaci, descritti come una turba minacciosa e ciecamente fedele al suo capo carismatico.
Tra i possidenti, le autorità locali nonché in Vaticano si tira un sospiro di sollievo perché da anni Lazzaretti è un ingombro imbarazzante. Nato in una famiglia di barocciai, mestiere che lui stesso praticherà saltuariamente, l’uomo dell’Amiata riesce, con l’aiuto di alcuni preti di campagna, a farsi una sua cultura approssimativa. Comincia a scrivere testi religiosi, filosofici, proclami e programmi, abbandona moglie e figli in condizioni miserrime e si fa eremita in diversi luoghi d’Italia e di Francia. Prega, digiuna, ha continue visioni mistiche, ma a poco a poco la sua predicazione si rivela irresistibile. Tra debiti, cambiali, donazioni più o meno spontanee, compera terre nei dintorni e fonda una comunità agricola. Abolisce la proprietà privata, lui stesso divide i profitti tra i settari. Sparisce per mesi, poi ritorna più convinto di prima di essere la reincarnazione di Cristo. Viene arrestato due volte e sempre assolto. San Giovanni Bosco lo stima e lo ospita. Chi è in realtà? Un furbo imbroglione o un vero profeta? Un incantatore di gonzi o un mattoide unto dal Signore? Fa erigere una torre sul monte Labbro (mai finita) e da qui partirà l’ultima processione verso Arcidosso e i fucili delle forze dell’ordine. Nessuno indaga sul bersagliere che ha sparato: il suo corpo verrà trovato in un vicolo di Livorno anni dopo, pugnalato a morte.