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 2010  marzo 29 Lunedì calendario

I miei ricordi di Massimo d’Azeglio

Massimo d’Azeglio - I miei ricordi. Bur, Milano 1956 Note e indice del volume. (Collocazione BUR 951-955) NOTE PARTE PRIMA CAPITOLO PRIMO 1 Veramente, la lezione più accolta è dilexi justitiam ecc.: «Ho amato la giustizia e odiato la cattiveria, per questa ragione muoio in esilio ». Celebre frase che avrebbe pronunciato morendo il pontefice Gregorio VII. 2 Carlo I d’Angiò. 3 Giovanna I di Napoli. 4 Probabilmente, le guerre del secolo XV per il predominio sulla Penisola, che si conclusero con il trattato di Cateau-Cambrésis. 5 Prospero Balbo, statista e scrittore (1762-1837). 6 Cesare Balbo (1789-1853). Nella sua opera Le Speranze d’Italia (1844) sosteneva la necessità dell’indipendenza italiana, della quale avrebbe dovuto farsi Iniziatore, con trattative diplomatiche, il papato. 7 Vittorio Emanuele I, re di Sardegna. 8 Carlo Felice, re di Sardegna dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I (1821). 9 Wittemberg, città della Sassonia prussiana, famosa come centro di Irradiazione della Riforma luterana. CAPITOLO SECONDO 1 Razza di cani assai pregiata. 2 Roberto Taparelli d’Azeglio (1790-1862). 3 Prospero Taparelli d’Azeglio (m. 1862). Entrò nel 1814 nella Compagnia di Gesù nella quale coprì importanti cariche. 4 l’anno in cui si inizia il congresso di Vienna, epilogo delle guerre napoleoniche. Il Piemonte veniva restituito a Vittorio Emanuele I, Integrandolo con la Savoia, Nizza e la Liguria. 5 Tale guerra si era conclusa nel 1738 con la pace di Vienna, che diede tra l’altro a Carlo Emanuele III di Savoia, Novara, Tortona e altri territori minori verso oriente. La guerra della rivoluzione iniziò in Piemonte nel 1796, con la venuta delle truppe di Napoleone. 6 Assegnati, specie di carta-moneta emessa in Francia nel 1789. 7 Con l’armistizio di Cherasco, avvenuto tra Napoleone e Vittorio Amedeo III, alleato dell’imperatore di Germania, dopo la sua prima campagna in Italia, il re di Sardegna era costretto ad abbandonare l’alleanza con l’Austria, a distruggere varie fortezze e a lasciar libero il passo all’esercito francese verso la Lombardia contro gli Austriaci. 8 Si allude alla guerra di Secessione americana (1861-’63). 9 Alessandro II, imperatore di Russia. CAPITOLO TERZO 1 Il 1789 è l’anno dello scoppio della Rivoluzione Francese in cui fu solennemente fatta la dichiarazione del Diritti dell’uomo riassunti nel motto: «libertà, uguaglianza, fraternità ». 2 Il 1799 è l’anno della effimera restaurazione attuata dalle potenze europee della seconda Coalizione; mentre Napoleone era impegnato in Egitto, gli antichi regimi si abbandonarono a vendette e vessazioni d’ogni genere contro tutti coloro che erano anche solo sospettati di simpatia per la Rivoluzione. 3 Il ligure è avvezzo alle disgrazie. 4 Carlo Rollin (1661-1741), autore di una Storia antica e di una Storia romana che furono reputate per molto tempo opere classiche. 5 Celebre romanzo pedagogico di Fénélon (1651-1715). 6 Troppi: titolo di una delle quattro commedie satiriche di Vittorio Alfieri (1749-1803) di argomento politico: L’Uno, I Pochi, I Troppi, L’Antidoto, in cui critica il governo assoluto, l’oligarchico e Il democratico e propugna una forma di governo unito, temperatamente aristocratico. 7 Condottieri del IV e V secolo d.C. 8 Ultimo doge della Repubblica di Venezia. 9 Vittorio Amedeo II duca di Savoia (1675-1732). La pace di Utrecht (1713) gli conferì la Sicilia col titolo di re. Nel 1718 uno sbarco della flotta spagnola In Sicilia lo costrinse a cedere quell’isola, in cambio della Sardegna di cui prese possesso (1720) col titolo di re di Sardegna. Nel 1730 abdico a favore del figlio Carlo Emanuele III. 10 Carlo Emanuele IV di Savoia: succeduto al padre Vittorio Amedeo III, dopo solo sei anni di regno (1796-1802) tempestoso e Infelice, abdicò in favore del fratello Vittorio Emanuele I. 11 Località del Piemonte presso Alessandria, dove fu combattuta il 14 giugno 1800 una famosa battaglia fra gli eserciti di Francia e d’Austria: la vittoria restituì al Bonaparte tutti i possessi d’Italia perduti durante il 1799. 12 L’anno 1793 in cui Massimiliano Robespierre instaura in Francia quella specie di dittatura che gli storici denomineranno del Terrore. Durante quel periodo i cosiddetti enragés e cioè gli ultrarivoluzionari dichiararono guerra anche al Cattolicesimo, e fecero sostituire le cerimonie del suo culto con feste in onore della Dea Ragione, abitualmente rappresentata da una donna. CAPITOLO QUARTO 1 Francesco Saverio Fabre, pittore francese, nato e morto a Montpellier (1766-1837). 2 La contessa Carolina Solberg d’Albany sposò nel 1772 il pretendente al trono d’Inghilterra Carlo Edoardo Stuart, che aveva preso il titolo di conte d’Albany, ma si separò da lui nel 1780. Visse poi con Vittorio Alfieri, al quale aveva ispirato una profonda passione. Morto l’Alfieri nel 1803, ella si ritirò a Firenze, ove si legò col pittore Fabre. 3 Se sono lo duro, o se siete voi di polenta. 4 Titolo di una tragedia alfieriana in cui è ripreso dalle Metamorfosi di Ovidio l’argomento dell’amore Incestuoso di Mirra, figlia del re di Cipro, Ciniro, per il padre. CAPITOLO SESTO 1 Appartenente a una setta religiosa sorta in Inghilterra nel secolo XVII, di costumi estremamente rigidi. 2 «Parigi vai bene una messa ». Celebre motto pronunciato da Enrico di Borbone, il quale avendo, come rappresentante della fazione Ugonotta, conquistato quasi tutta la Francia alla sua parte, Incontrò però la resistenza di Parigi ad accoglierlo, lui già designato al trono di Francia dalla simpatia popolare e tuttavia non cattolico. Convertitosi allora al cattolicesimo, egli potè entrare vittorioso in Parigi per esservi Incoronato col nome di Enrico IV. 3 Una prima annessione era già stata stabilita da Napoleone vincitore della Seconda Coalizione con la pace di Luneville (1801) e fu poi riconfermata in modo definitivo nel 1806 dopo la proclamazione di Napoleone a imperatore del Francesi (1804) e, un anno dopo, anche a re d’Italia. 4 Castello reale inglese nella cittadina omonima, celebre anche per un romanzo di Walter Scott. 5 Espressione scherzosa che unisce allo spante latino (volentieri) l’imitazione Italiana spinte, cioè per forza. CAPITOLO SETTIMO 1 La prima, madre della seconda; entrambe nobildonne romane del X secolo, di dissoluti costumi e che intervennero con frodi nella politica papale. 2 Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, il famoso papa dal temperamento ambizioso e dissoluto, secondo la tradizione popolare. CAPITOLO OTTAVO 1 Cos’è la verità? 2 Vecchia Inghilterra. 3 Napoleone, che, scomunicato da Pio VII, lo fece condurre prigioniero a Fontainebleau. 4 Giacinto Provana conte di Collegno, uomo politico piemontese: fu tra coloro che nel gennaio del 1821 cercarono di Indurre Carlo Alberto a capeggiare il movimento rivoluzionarlo, che doveva portare il regno di Sardegna alla guerra in Lombardia contro l’Austria. 5 Con queste parole si designano propriamente i falsi sillogismi, ossia i sillogismi apparenti, della filosofia scolastica. 6 Fedoro Rostopchin è il generale russo (1765-1826) governatore di Mosca nel 1812, che, all’appressarsi del Francesi, mise a fuoco la città, per togliere ogni possibilità di rifugio e di rifornimento al nemico. 7 Sono versi del coro dell’Adelchi, di Alessandro Manzoni. 8 II 1813, anno In cui la Sesta Coalizione antinapoleonica riuscì a travolgere a Lipsia Napoleone. CAPITOLO NONO 1 Colui che percuoterà un sacerdote per tentazione del demonio. 2 Si deve credere con devozione. 3 Cappelli come quelli che ora si chiamano alla tirolese, la cui moda tu instaurata da Federico II di Prussia. 4 Letteralmente: « Papa, re netto », e cioè rinnovato, rimesso sul trono dalla Restaurazione. 5 Ercole Consalvi (1757-1824); eletto cardinale da Pio VII nel 1800, fu da lui nominato segretario di Stato e primo ministro. Come tale, concluse a Parigi nel 1801 col Bonaparte il Concordato, che ristabiliva in Francia il culto cattolico già soppresso dalla Rivoluzione. 6 frase scherzosa, che letteralmente significa: « fra le prime cose e anzitutto »; e cioè, prima di iniziare ogni altra faccenda. 7 Il capo del birri, le cui funzioni erano, nel Medio Evo fiorentino, oltre quella di arrestare i cittadini sospetti, anche quella di applicar loro, in alcuni casi, la tortura. 8 Parola latina che significa: « frattanto »; e qui è abbreviazione per indicare ambasciatore provvisorio. 9 Alberto Thorwaldsen, celebre scultore danese (Copenaghen, 1770-1844), che soggiornò a lungo In Italia, e vi lavorò. Cristian Dantel Rauch (1777-1857). tra i più notevoli scultori del classicismo tedesco, e fu seguace del Casanova. Vincenzo Camuccini (1775-1844), celebre pittore romano di soggetti biblici e classici. Gaspare Landi (1756-1840), pittore piacentino. Pierre Athanose Chauvin (1774-1832), paesaggista parigino. CAPITOLO DECIMO 1 Ennio Quirino Visconti, archeologo Insigne (1751-1818). 2 Giorgio Niebuhr, storico danese (1776-1831). L’opera sua principale è la Storia Romana in cui, con acume critico, esamina fatti e opinioni riferentisi al primi secoli di Roma, sfrondandone la parte mitica. 3 Agostino Thierry, storico francese (1795-1856). 4 Antonio Ampère (1800-1864), storico francese figlio del grande matematico Andrea. 5 Giuseppe Micali, storico ed archeologo livornese (1796-1844). 6 Edoardo Gibbon, storico inglese (1737-1794). Suo capolavoro è la Storia della Decadenza e della Caduta dell’Impero Romano. 7 Verso di un sonetto alfieriano. In cui son deplorate le pessime condizioni dello Stato Pontificio. 8 Riccardo Cobden, uomo politico Inglese (1804-1865). 9 II vento di scirocco, compagno delle nubi. 10 Di vari altri argomenti. 11 Personaggio di una novella del Decamerone di Giovanni Boccaccio: è un israelita che, recatosi a Roma, e visto, alla corte papale, cose assai tristi, si convertì alla religione cattolica, convinto che quella di Cristo fosse la fede vera e divina, se tanta iniquità da parte della sua Chiesa non aveva potuto farla vacillare nonché crollare nella coscienza degli uomini. 12 Capo della setta del Riformati di Boemla, da lui detti appunto Hussiti. CAPITOLO UNDICESIMO 1 I marchesi della repubblica. Cioè onorificenze repubblicane conferite esattamente come nella monarchia. 2 Nicola Catinat, maresciallo di Francia (1637-1712), combattè contro il duca di Savoia Vittorio Amedeo II, e lo vinse a Staffarda nel 1690, a Marsiglia nel 1693. 3 Un tempo. CAPITOLO DODICESIMO 1 Espressione scherzosa per indicare la carriera insolitamente rapida del D’Azeglio; e significa: «ufficiale nuovo fiammante». 2 Annibale Santorre de Rossi di Pomarolo, conte di Santarosa (1783-1825). Uomo politico, organizzò la fallita rivolta del 1821 in Piemonte. 3 Pietro di Bourdeilles, visconte di Brantôme (1526-1614), fu uno di quegli abati guerrieri che fiorirono in Francia nel Rinascimento. Ritrasse I grandi fatti dell’età sua in un libro di Memorie. 4 Conscio della mia disgrazia. 5 Ritroso ai consigli. 6 Divina Commedia, Inferno, XV. 7 Il protagonista dell’opera omonima di Rousseau. CAPITOLO TREDICESIMO 1 Uno dei personaggi principali del Filippo dell’Alfieri. Isabella ne è la matrigna; Perez, il malefico consigliere del sovrano. 2 Napoleone III, uno del principali fautori dell’indipendenza Italiana con la guerra del ’59; nipote di Napoleone I, che col trattato di Campoformio (1797) deluse le speranze degli italiani, lasciando Venezia all’Austria. 3 Nabide di Sparla (206-192 a. C.): tiranno di Sparla; Agatocle: tiranno di Siracusa; Falaride: tiranno d’Agrigento; Dionigi il Vecchio: il celebre tiranno di Siracusa; Commodo: l’imperatore romano. 4 Sono così detti in Inghilterra gli Atti che tutelano la libertà personale contro ogni arresto e detenzione arbitrarla. L’ordine comincia con le parole: Habeas corpus ad exhibendum, donde la denominazione degli Atti stessi. Gli Habeas corpus, che hanno per effetto diretto e principale di garantire la libertà personale, hanno pure per effetto indiretto e recondito di limitare il potere della Corona e del suoi agenti. 5 Felice Orsini (1819-1858): vedendo in Napoleone III un nemico della libertà, attentò alla sua vita insieme ad altri tre Italiani e ad un francese, appostandosi la sera del 14 gennaio 1858 dinanzi al teatro dell’Opéra, dove l’Imperatore doveva recarsi. Arrestato con gli altri attentatori e, condannato a morte, sali il patibolo il 13 febbraio 1858. Dal carcere scrisse a Napoleone III una lettera supplicandolo di non abbandonare la causa dell’unità d’Italia. CAPITOLO QUATTORDICESIMO 1 Famoso impresario teatrale. 2 Uomo politico piemontese (1782-1869). 3 La famosa setta politica sorta per l’unità e l’indipendenza d’Italia. I suoi affiliati si chiamavano fra loro buoni cugini, il luogo della riunione era detto baracca, la stanza ove stavano i congiurati vendita, il complesso di un certo numero di baracche costituiva una repubblica. 4 Ferdinando IV e I, re delle Due Sicilie. Carolina d’Austria, sua moglie. 5 Giuseppe Acton (1737-1808), per il favore della regina Carolina divenne ministro onnipossente del regno di Napoli e meritò l’odio pubblico per la sua crudeltà. 6 Orazio Nelson (1758-1805): il celebre ammiraglio inglese che sconfisse Bonaparte nella baia di Abukir e a Trafalgar. 7 Lord Cathbert Collingwood ( 1750-1810) : l’ammiraglio britannico che a Trafalgar sostituì Nelson. 8 Emma Liona, detta pure Kart poi Lady Hamilton (1763-1815): figlia di un fabbro, dal 1780 mantenuta di Charles Greville, poi dello zio di questo, sir William Hamilton, ambasciatore inglese a Napoli, che la sposò. Si atteggiò allora a donna politica e divenne la confidente della regina Maria Carolina. Ispirò a Nelson una passione sfrenata. 9 Carlo Gravina (1756-1806), palermitano. Comandante della flotta spagnola a Trafalgar. 10 Vincenzo Gioberti (1801-1852) : filosofo, pubblicista, statista. Nei 1843 pubblicò l’opera Del primato morale e civile degli Italiani, in cui si celebrano le glorie passate con la speranza di una grandezza futura dell’Italia, affermando la necessità di riforme invece della rivoluzione voluta dal Mazzini e contrapponendo all’idea di unità quella di una federazione di Stati italiani. 11 Francesco I (1768-1835). 12 Dante, Purgatorio, VI. CAPITOLO QUINDICESIMO 1 Una delle cinque nipoti del letterato romano Paolo Mancini, fondatore dell’accademia degli Umoristi, il cui primogenito Lorenzo Mancini sposò nel 1656 Geromina Mazarino, sorella del celebre cardinale. Da quel matrimonio nacque numerosa figliolanza, che fu chiamata in Francia dallo zio. 2 Antica vettura inglese a due o a quattro ruote. CAPITOLO SEDICESIMO 1 Francesco IV duca di Modena, figlio di Beatrice d’Este e di Ferdinando di Lorena. Denunciò i tentativi liberali al governo austriaco, e si abbandonò a feroci repressioni. 2 L’arsenale di Venezia, secondo la nota definizione dantesca (Inferno, XXI). 3 Espressione scherzosa per indicare: « accompagnato dalle guardie » in Santa Margherita, ch’era allora il carcere di Milano. 4 Il 1821, anno dell’insurrezione piemontese. 5 Non giurate mai. 6 Vittorio Amedeo Peyron, abate (1785-1870) di Torino, celebre coptologo, professore di lingue orientali nell’Università, dal 1848 senatore; Giovanni Plana (1781-1864) di Voghera, astronomo, direttore dell’Osservatorio astronomico di Torino; conte Federlco Sauli Sclopis (1798-1878) di Torino, letterato e storico, senatore, presidente del Senato e della R. Deputazione sopra gli studi di storia patria; conte Carlo Vidua (1785-1830) di Casale Monferrato, viaggiatore celebre e scrittore. 7 La carta, cioè la costituzione che anche i Borboni della Restaurazione avevano dovuto concedere al loro ritorno in Francia, nel 1815. 8 Teologi e moralisti francesi seguaci delle dottrine gianseniste, che pongono la salvezza dell’anima nella Grazia. La Bolla Unigenitus emanata da papa Clemente XI nel 1713, che cominciava con le parole Inigenitus Dei filiis, condannava formalmente il giansenismo, e in particolare 101 proposizioni tolte dal libro Riflessioni morali del Quesnel. CAPITOLO DICIASSETTESIMO 1 Hippolyte De La Roche (detto Paul) fu celebre pittore di soggetti storici (1797-1856). 2 Una volta che si conservi ciò che va conservato. 3 Barabba. Espressione piemontesizzante che indica i teppisti. 4 Visconte Ferdinando Maria di Lesseps (1805-1894), costruttore del Canale di Suez, poi del Canale di Panama. 5 Alessandro II (1818-1881): è detto lo « Zar liberatore » perché nel 1861 abolì la servitù della gleba che ancora vigeva in Russia. 6 Ma era un gladiatore. 7 Ma era un’attrice. 8 Conte Alberto Ferrero di Lamarmora (1789-1863), generale e scienziato piemontese,fratello di Alfonso. CAPITOLO DICIOTTESIMO 1 Il 1798 fu l’anno in cui i Francesi, che avevano poco prima occupato lo Stato Pontificio, dovettero ritirarsi da quasi tutta l’Italia, ove calavano le truppe austro-russe della seconda coalizione vittoriose in Europa mentre Napoleone era in Egitto. 2 La fame è cattiva consigliera. PARTE SECONDA CAPITOLO PRIMO 1 Cittadina presso Rieti, ove, il 7 marzo 1821, avvenne una dura battaglia tra Austriaci e Francesi, battaglia che si suoi considerare il primo fatto d’armi del Risorgimento. 2 Monitors. Navi da guerra. 3 II conte Ferdinando Bubna di Littiz (1768-1825), boemo, dopo il 1814 ebbe il comando militare del Piemonte e della Savoia, e dal 1818 della Lombardia. 4 Associazione politico-religiosa, sorta nell’Italla meridionale alla fine del secolo XVIII, per combattere i Francesi e i liberali loro sostenitori; per estensione il termine di sanfedista significò poi, senz’altro, reazionario. 5 Antichissima adunanza solenne che la confederazione delle città latine teneva sotto la presidenza di Albalonga, dapprima, poi a Roma. Ogni anno i due consoli si recavano sul monte Albano per offrire un sacrificio. CAPITOLO SECONDO 1 « La proprietà è furto ». Celebre frase dello scrittore socialista Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865). 2 «O Romano, ricordati che avrai il governo del mondo»; sono parole di un verso di Virgilio (Eneide, VI). 3 Pio IX, dopo l’assassinio del suo ministro Pellegrino Rossi (gennaio 1849) considerato principale ispiratore del suoi propositi di neutralità nella guerra fra il Piemonte e l’Austria manifestati dopo l’aprile 1848, fu costretto da un tumulto popolare a fuggire a Gaeta. A Roma, il 9 febbraio 1849, fu dichiarato decaduto il potere temporale del Papa e proclamata la Repubblica Romana, retta da un triumvirato di cui tu capo Giuseppe Mazzini. Ma contro di essa si volsero le forze coalizzate del Re di Napoli, della Spagna e soprattutto della Francia governata da Luigi Napoleone. Questi mandò contro Garibaldi, che difendeva Roma, 10.000 francesi comandati dal generale Oudinot, il quale, superati gli strenui combattimenti dei garibaldini, occupò la città. Allora, protetto dalle armi francesi, Pio IX tornò da Gaeta a Roma il 12 aprile 1850. CAPITOLO TERZO 1 Sinelabe: Senza peccato. 2 Collier grec: Barba a collare. 3 Excusatio non petita: Scusa non richiesta. 4 Conte Lando, Duca Guarnieri e fra Moriale: Capitani di ventura medievali. 5 Veramente, l’espressione autentica è Cantabit vacuus coram latrane viator (Giovenale. Satira X): Il viandante, che è senza denaro, se la ride, allorché incontra un ladro. CAPITOLO QUARTO 1 Tre stelle: espressione scherzosa per nascondere il nome della signora. 2 Ne quid nimis: Letteralmente: «nulla di troppo », e cioè: non si deve mal esagerare. 3 Un tale. 4 Alla lettera: «biblioteca da ferrovia », e cioè letture amene popolari, romanzi. 5 I latifondi che sono stati la rovina d’Italia. 6 Secondo il costume romano. 7 II terzo Stato, la borghesia. 8 Capostipite della famiglia degli Sforza (1369-1424). 9 Lorenzo Pignotti (1739-1812), autore di testi storici e di favole moraleggianti. 10 facile la discesa all’inferno. 11 Risalire i gradini. CAPITOLO QUINTO 1 Nobili famiglie romane. 2 Melius abundare quam deficere: meglio abbondare che scarseggiare. 3 Routs: folla; season: la stagione dei ricevimenti mondani. 4 Così voglio e comando; la mia volontà sostituisce ogni ragione. 5 Cioè, l’accolita dei devoti dell’amore (da Gnido, isola sacra a Venere). 6 Le corna. Atteone tu tramutato in cervo da Diana. 7 Godere della libertà del mese di dicembre. 8 La precauzione inutile. CAPITOLO SESTO 1 Figlio delle sue opere. 2 Mi odino pure, fintantoché mi temono. 3 Stefano Champlonnet (1762-1800), generale francese nominato nel 1798 comandante supremo delle milizie designate a difendere la Repubblica Romana. 4 Patente di armatore: specie di monopolio per armare navi concesso dai governi. 5 Uomo di tenaci propositi. 6 Se ti dai a una occupazione (letteralmente: se abbandoni l’inattività), le passioni amorose dileguano. CAPITOLO OTTAVO 1 Il cardinale Annibale della Genga (1760-1829). CAPITOLO NONO 1 Opuscolo dal D’Azeglio scritto e pubblicato nel 1846 in cui, prendendo a considerare l’insurrezione di Rimini del 1845, egli vuoi dimostrare i danni e i pericoli delle insurrezioni popolari e delle congiure, cui vuoi sostituita una ribellione dei popoli tenace e aperta al governi repressivi. 2 L’anello pescatorio, emblema papale, che si infrange alla morte di clascun pontefice. 3 Così passa la gloria terrena. 4 Marla Cottin detta Sofia, scrittrice francese (1770-1807). Malek Adel è il protagonista di un romanzo d’avventure a sfondo storico Intitolato Matilde o Memorie tratte dalla Storta delle Crociate. 5 Allusione alla celebre favola di La Fontaine. 6 Letteralmente : «grandi berretti », o, come noi diciamo, alti papaveri. 7 Con una condanna esplicita. 8 La terra lo ricoprirà. CAPITOLO DECIMO 1 Esposizione artistica che annualmente si tiene a Parigi. 2 Bartolomeo Prospero, detto Pére Enfanttn (1796-1864). Socialista, capo del seguaci di Saint-Simon di cui propagò le dottrine anche come editore del giornale Le Producteur. 3 Antonio Grammont, duca di Bigorre, conte di Gulche, diplomatico francese (1604-1678) e Maresciallo di Francia, lasciò un libro di Memorie. 4 Date ai poveri ciò che vi avanza. 5 Il poeta e romanziere Tommaso Grossi (1790-1853). 6 Non son proprio niente belli (dialetto milanese). CAPITOLO UNDICESIMO 1 Antonio Glovan Battista Roberto Auget barone di Monthyon (1733-1829), membro del Consiglio regio di Francia, famoso per aver destinato il suo patrimonio per diversi premii di beneficenza e a Incremento delle scienze. 2 Hai sentito il suono? – L’ho sentito. – Gli dava uno schiaffo dicendo: sei mio servo. 3 Circa le mutande non ti darò nessuna disposizione. 4 Adelchi. 5 Il tortissimo soldato stritolava le ossa come un cannibale. 6 Se mi porgi i doni del rè, anch’io ti dò i miei sulla punta della spada. 7 Non fa meraviglia che Adalgiso abbia grandissima energia. 8 Le note statue romane su cui si osavano esporre anonimi versi satirici. 9 Pressappoco. 10 Pranzare o non pranzare. 11 Episodio della lotta combattuta tra il 1500 e il 1503 tra Francesi e Spagnoli per la conquista dell’Italla Meridionale: un cavaliere francese offese il valore del cavalieri italiani che erano al campo sotto gli ordini di Prospero Colonna al soldo della Spagna. Gli Italiani sfidarono allora i Francesi e nello scontro che avvenne presso Barletta fra tredici e tredici cavalieri dell’una e dell’altra parte, rifulse il valore italiano (13 febbraio 1503) per opera soprattutto di Ettore Fieramosca che diede la vittoria alla parte spagnola. Questo episodio è lo sfondo del romanzo d’azegliano che s’intitola appunto Ettore Fieramosca o La Disfida di Barletta. 12 Louis Balbes Berton de Crillon (1541-1615) di Murs in Provenza, fu tanto valoroso soldato che il re Enrico IV lo chiamò « le brave des braves » l’eroe degli eroi. 13 Cosa ormai passata in giudizio. CAPITOLO DODICESIMO 1 Costanza Taparelli d’Azeglio (1793-1862), figlia del marchese Carlo Emanuele Alfieri. 2 Giuseppe Bossi (1777-1815): fu insigne pittore, letterato e poeta; è autore degli statuti di Brera e iniziatore della Pinacoteca e del Museo archeologico di Milano. 3 Giovanni Torti (1771-1852) di Milano, poeta lirico. 4 Pompeo Litta (1781-1852), di nobile famiglia lombarda. Il governo milanese provvisorio del 1848, lo rinominò ministro della guerra e comandante della guardia nazionale. 5 Pietro ed Alessandro Verri, fratelli patrizi lombardi, letterati, collaboratori del periodico il Caffè; il primo specialmente importante per i suoi scritti giuridici e filosofici. - Cesare Beccarla, marchese di (1738-1794); autore del celebre trattato Dei delitti e delle pene che ottenne l’effetto di render più mite l’amministrazione della giustizia penale. 6 « II dado era tratto ». CAPITOLO TREDICESIMO 1 Pietro Tamburini, teologo e scrittore ecclesiastico (1770-1827). 2 Giuseppe Arconati Visconti (1797-1873), patriota milanese. 3 Si tratta del Pietro l’Eremita. 4 Giuseppe Molteni (1801-1867), pittore di quadri a soggetto storico. 5 Nomi di nobili lombardi, molti del quali avevano partecipato - loro e i loro padri - alla vita pubblica durante ill dominio napoleonico in Italia e ne avevano tratto insegnamenti e principi liberali. CAPITOLO QUATTORDICESIMO 1 Questo capitolo consiste praticamente nel «Ricordi del viaggio a Firenze, settembre e ottobre 1838». 2 Paolo Toschi (1788-1854), di Parma: celebre incisore in rame. 3 Luisa Blondel: è la seconda moglie di Massimo e cognata di Alessandro Manzoni. 4 Francesco Ferruccio, il celebre capitano fiorentino cinquecentesco. 5 Matilde di Canossa (1046- il15). 6 Comandante le truppe imperlali. 7 Benedetto Varchi (1503-1565), autore della Storia fiorentina. 8 Cosimo de Medici, il primo granduca di Toscana. 9 Emanuele Repetti (1776-1851) di Carrara, geologo e geografo Insigne autore di un Dizionario geografico flsico e storico della Toscana. – Enrico Mayer (1802-1877) di Livorno, nato da padre bavarese, patriota e letterario; nel 1843 ritrovò in Inghilterra e riscattò gli scritti inediti di Ugo Foscolo. Fu arrestato e tenuto In carcere a Roma, nel 1840, per il suo liberalismo patriottico. – Provana: antica famiglia nobile piemontese. Qui si riferisce probabilmente a Luigi Giuseppe Provana, conte del Sabbione (1786-1856) erudito torinese amico del Nostro. – Pietro Torriglani (Firenze, 1773-1849), uomo politico. 10 Biblioteca di Firenze. CAPITOLO QUINDICESIMO 1 Austriaci. 2 Carlo Bolza (1783-1874), capo della polizia austriaca in Lombardia. 3 Thomas Couturet (1815-1879), pittore di quadri storici e di genere. 4 Sotto questo nome il D’Azeglio indica Diomede Pantaleoni (1810-1885), un liberale moderato, che per molti anni, specialmente tra il ’49 e il ’61, mantenne i contatti tra i liberali dello Stato Pontificio e i maggiori esponenti della politica piemontese, rendendo preziosi servigi alla causa dell’unità Italiana. CAPITOLO SEDICESIMO 1 Gioacchino Pompili (1799-1882), medico socialista, affiliato alla Carboneria e alla Giovane Italia, si dedicò agli studi sociali e al giornalismo. 2 Carlo Zucchi (1777-1863), dal 1831 comandante in capo delle milizie rivoluzionarie nelle insurrezioni provocate dal liberali. 3 Per antonomasia il regno di Napoli o delle Due Sicilie. 4 Vescovo di Toledo (1300-1367). 5 Nella città romagnola, nel settembre 1845, le tendenze estremiste del partito liberale presero il sopravvento su quelle riformiste sostenute da L. C. Farini; così che un gruppo di insorti, imprigionate le autorità e il presidio austriaco, e liberati i detenuti politici, istituirono un governo provvisorio, che ebbe vita effimera e provocò una reazione del governo pontificio. 6 Il conte Antonio Tonduti della Escarena (1771-1856), illuminato ministro dell’Interno di Carlo Alberto. 7 Inizio di un famoso detto della Sibilla Cumana noto per la sua ambiguità. 8 Infine una cosa sola è necessaria: espressione del Vangelo di Luca divenuta famosa per una facezia del Piovano Arlotto. 9 Conte Guglielmo Moffa di Listo (1791-1877), cospiratore per la libertà fin dal ’21, fu nel ’48 Ministro al campo presso Carlo Alberto. 10 Luigi Pro vana del Sabbione, di cui alla nota 9, capitolo XIV, parte seconda. 11 Sauli d’Igliano Lodovico (1787-1874), bibliotecario dell’Accademia delle Scienze in Torino durante la denominazione francese, fu da Carlo Alberto reggente, nel 1821, invitato a reggere il ministero degli Esteri. Più tardi, aderì al neoguelfismo del Balbo e fu dal D’Azeglio inviato nel 1850 a Roma per tentare di comporre il dissidio sorto tra il Papa e il Piemonte per le leggi siccardiane. 12 Domenico Casimiro Promis (Torino, 1804-1874), storico e numismatico. INDICE Nota ....................................... 5 Origine e scopo dell’opera .......... 15 PARTE PRIMA Capitolo primo p23 Ignoranza de’ fatti domestici - Savia risposta di mio padre - Antipatia al casato - Occasione di saperne la storia - Origine brettone - I Brenler Capei - Passano nel Delfinato - Uno di loro si fissa In Savigliano - Altra versione di monsignor della Chiesa - La regina Giovanna investe casa Taparella del feudo di Genola - Compra di Lagnasco - Brenier uomo d’arme ci riconosce (secolo XVI) - Il conte di Lagnasco mio nonno - Suo ritratto - Fama de’ cervelli della famiglia - Rimedio del nonno contro i dispiaceri cortigianeschi - Sua morte - Cesare mio padre - Cristina mia madre - Incertezza s’io debba scrivere di lei - Ritratto di mio padre - Sua nascita ed entrata al servizio - Vita di guarnigione. Usi de’ superiori d’allora - Vita da giovane - Entra alla Corte - Società d’allora - Nobiltà - Suoi difetti - Buone qualità - Conseguenze - Conversione - Stato degli animi - Cause della sua mutazione- Riflessioni. Capitolo secondo p34 Dissesti di salute - Zelo del medico per la razza - Parentado colla casa Morozzo - Scrupolosa lealtà di mio padre - Stabilimento della famiglia - Numero de’ figliuoli - Decadenza de’ cavaller serventi - Scherzo sull’unione coniugale per moda - Malattia di mio padre - Lascia la Corte - Isolamento del Piemonte - Rottura della guerra - Mio padre aiutante di campo del generalissimo - Vergognosa ignoranza mia - Aneddoto - Proverbio piemontese - fatto prigioniero - Onore d’un tamburino - Nuovo Pllade - Sua origine - Si fa prendere con mio padre - Sono condotti a Montbrison - Domandano l’elemosina - Generosità d’una contadina - Morte di Robespierre. Miglior condizione - Atroce reazione - La moglie e la famiglia credono mio padre morto - Mirabile testamento di mio padre - Rifiuta la libertà a patto di non combattere contro la Repubblica - Il governo francese gli rende omaggio - Riflessioni -Ritorno di mio padre - Ritorno di Pllade - Muore - Pilade ed Alessandro Magno. Capitolo terzo p48 Sciagure italiane - Mio fratello Enrico - Mia nascita - Vita domestica di mio padre - Perché i signori sono poveri in Piemonte - Avvertenze - Errori de’ nostri governanti - Vita domestica de’ miei - Loro studi - Tristezza per le pubbliche sventure - Riflessioni - Studio di mio padre onde rendersi utile - Si stabilisce a Firenze colla famiglia - Fuit - Firenze è un esilio? - Mio padre odiatore del giogo straniero - Frutto delle rivoluzioni - Emigrati a Firenze. Capitolo quarto p56 La mia apoteosi - Vittorio Alfieri e Fabre - Casa d’Albany - Sua società - Sono perseguitato da due ragazze - Aneddoti - Chiavistello di Alfieri - La marchesa di Prie - Fine delle mie relazioni colla contessa e con Fabre - Catastrofe - Occupazione di mio padre - Sonetto ad Alfieri - Alfieri e Metastaslo - Sonetto piemontese d’Alfieri - Legge Alceste e Mirra al miei - Ultimi tempi d’Alfieri - Alfieri prende Pasqua - Clementina di Prié-Incontri - Ultima malattia d’Alfieri - Sua morte. Capitolo quinto p63 Particolari d’educazione - Metllde ed lo - Poca salute di nostra madre - Massime de’ miei sull’educazione prima - Non ci adulavano - Ci avvezzavano a soffrire - Diritti de’ bambini - La libertà sta nell’ubbidienza - Rispettose osservazioni - Aneddoti - Nevica sulla zuppa - Galateo - Riforma del dialogo in Italia - Io in ginocchio davanti a Giocolin - Avvezzarsi al dolore - Villa Bill! - Mi rompo un braccio - Avvertenze - Modo di svegliarmi - L’abate Lena - Caccia alle serpi - Ovazione Immeritata - Nel boschi la notte - Atto meritorio - Metto carrozza - Generoso dono - La Rochefoucauld ed il Vangelo - Magra civiltà cristiana. Capitolo sesto p74 Istruzione ed educazione - Nuovo ministero - Vo a scuola dal portinaio de’ Scolopi - Tirannie napoleoniche - Rimpatrio sforzato - Lettera del Re - Mio padre fa adesione al governo francese - Ritorno a Torino della famiglia - Dolci sorprese - Sono nominato cavaliere - La nonna e il suo castello - La bisnonna di Camino - Madre di centosette individui - Don Andreis, secondo prete - Mi secca troppo! - Altro prete seccatore - Va sempre peggio - La Madonna nera d’Oropa - Sant’Ignazio e gli esercizi - Altro prete - Mi rendo reo d’un sonetto. Capitolo settimo p84 Insegnamento religioso - Riflessioni sulle sue applicazioni nell’educazione - Cogli atei non discorro - L’educatore deve produrre galantuomini - Ragioni extra-dogmatiche per condurre l’allievo ad esserlo - La morale dipende da un dogma - Difetti dell’insegnamento religioso che mi venne applicato - Importanza del sentimento del rispetto - Esempio de’ Romani - Terzo elemento di buona educazione - Studi alla gesuitica - Storia - Sono esterno al Liceo - Esami vergognosi - Buon sentimento - Premio rubato - Mi vengo guastando il carattere - Entro all’Università - Comincio a scrivere - Passeggiate e loro codice - Mi prendono per un malvivente - Esercizi ginnastici. Capitolo ottavo p92 II mio gesuita. Nostra amicizia - Vita de’ gesuiti - Qual era mio fratello - Sue abitudini - Gesuiti neri e rossi - Gesuiti e Inglesi - Napoleone lo vuole a Saint-Cyr - Napoleone e Jenner - Roberto uditore al Consiglio di Stato - Prospero liberato - Metilde - Muore - Desolazione nostra - Giorgio Bidone - Suoi affettuosi Insegnamenti - Vivere politico di mio padre - Persecuzione contro Pio VII - Sua premura pel preti imprigionati - Meriti di questi preti - Prime voci della disfatta di Mosca - Gioia di tutti, salvo chi perdeva l’impiego - La débâcle - Stupida specie umana! - Soccorsi al feriti. Capitolo nono p104 Cade Napoleone - Tedeschi e Francesi - Voti per la Francia - Baruffa con un colonnello francese - Amori per l’odiato Tedesco - Guardia urbana - Emancipazione e addio a don Andreis - Divento cacciatore - Quattro parole al prete - La mia prima scomunica - Dura poco - Pia frode e pie credendum - Ingresso di Vittorio Emanuele I - La Corte in giro - Mio padre ministro Interinale a Roma - Arrivo a Roma - Stato d’Europa e di Roma - Scioccherie delle ristaurazioni - Dispotismo napoleonico-gesuitico - Ci stabiliamo a Roma - Nostre relazioni - Arti, lettere. Capitolo decimo p 114 Visitiamo Roma antica e moderna - Visconti - Malvotti - Comincia una brutta epoca - L’uomo lo fa l’onestà, non la coccarda - Comincia l’inclinazione alla pittura - Mio primo maestro - Riprendo la musica - Violicembalo - La musica è un mistero - Sogni sulla musica - Somiglianza fra la mente umana ed una capra - Diplomazia, Murat - Sono nominato sottotenente - Mio fratello entra nel Gesuiti - Mi si vuoi far monsignore - Quale idea serbo di Roma - Fleuve du tendre - Boccaccio e Giovanni Huss. Capitolo undicesimo p123 L’elmo è assicurato - Reazione - Curiosa ricomposizione dell’esercito - Mio padre cortigiano poco destro - Cortigiani, veri pericoli pel principi - Fine di don Andreis - Entrata definitiva al reggimento - Ingiustizia della mia promozione - Umiltà ragionevole - Imparo bene il mestiere - Scioccherie de’ nostri maestri - Mia passione per la giustizia - Mio odio contro la nobiltà, ed idee buffe sulla democrazia - Mi vengo guastando - Vivo colla canaglia - Quistione con un compagno - Mio padre Io sa - Sua visita - Sua lettera - Consigli al giovani. Capitolo dodicesimo p132 Dissesto di salute - Ritorna Napoleone dall’Elba - Consigli di Bidone - Riflessioni sulle dolcezza della striglia - Pe’ consigli di Bidone entro ne’ Provinciali - Sconfitta di maschere al Carignano - Mio ingresso trionfale in Torino - Vo a Milano e vi vendo i miei antenati - Dispiaceri de’ miei parenti - Consigli ai giovani sul far debiti - Ercole al bivio - Massime di Bidone - Sue citazioni - Gloria, popolarità si paga più di quel che vale - A diciassette anni palpitavo per la gloria - Imparar l’arte e metterla da parte - Conversione completa - Eccita bisbiglio fra’ compagni - Sono dichiarato matto. Capitolo tredicesimo p142 Un atto d’orgoglio - Ginnastica del sacrificio - Mie applicazioni - Mi ammalo per la fatica - Ho il vizio organico - Smanio per andare a Roma - Stanchezza di mia madre e sua tolleranza de’ mali - L’abate Natali - Mio metodo di vita - Mie occupazioni - Peccati di poesia - Enea eroe antipatico - Altri precetti di Bidone - Vostri, l’attore, e la mia vocazione pel teatro - Miei furori alfieriani – Alfieri ha scoperto l’Italia - Quel che direi all’Alfieri - Mia madre sottile nella critica letteraria. Capitolo quattordicesimo p152 Viaggio a Napoli - Amici di Napoli - I Carbonari – Saluto al cardinal Amat e al conte della Margherita - Mi passa addosso il legno da viaggio - Visita di mio padre. Vede il miei lavori - M. de Blacas. Miss Knight - Amici inglesi ed il mio vergognarmi - Miss Knight e la patria - L’imperatore d’Austria a Roma - Sete di tranquillità generale in Europa - Prendo le febbri della malaria - Il mio maestro Martino Verstappen - Suo carattere - La sua scuola - Eravamo scolari servitori come i quattrocentisti – Nostre impertinenze al maestro - Comincia a maturarsi la mia mente, ma lentamente - Stadio d’angustie morali – Sogni ’d’avvenire - Metodo che mi proponevo nello studiare - Voli del mio cervello - Idee politiche modificate - II cardinal Consalvi - Compare in scena l’amore. Capitolo quindicesimo p166 Il primo amore - Quanti sono gli amori - Difficoltà d’intenderli – e più, di nominarli – ad eccezione di uno - L’amore nella letteratura di Luigi Filippo - Nel mondo si fa poco all’amore - Silenzio sulle mie avventure galanti - L’amore è il padre della bugia - Teorica della fedeltà - Infelice fine d’ogni amore - Vie di cavarsela meno male - Conclusione In favore delle donne - inutile predicar l’astinenza. Capitolo sedicesimo p178 Ritorno da Roma a Torino - Francesco IV di Modena - Corsa a Venezia - Condizioni della società torinese nel 1820 - Società segrete da me sempre sfuggite, e vantaggi che me ne vengono - Osservazioni sul moti politici del ’21 in Piemonte - Le rivoluzioni militari peggiori di tutte – La resistenza passiva con 1 governi ingiusti preferibile generalmente alle violenze rivoluzionarie - Esempi tratti dal Lombardi e dal Veneti - Conchiuslone di questo argomento - La state del 1820 e il conte di Benevento – Elogio di questo degno gentiluomo - Difficoltà di vivere in pace col mondo torinese d’allora - Persisto nella risoluzione di lasciar definitivamente la milizia, e tornare a Roma a perfezionarmi nell’arte - I miei parenti, dopo molte titubanze, consentono - Critiche del fatto nella città - Dialogo che da un’idea dell’alta società torinese nel 1820. Capitolo diciassettesimo p 201 Plutarco e la marchesa d’Crsentin d’accordo nel giudicare i cultori delle belle arti - Avrei fatto meglio a studiare le scienze e l’amministrativa anziché la pittura – Democrazia di rappresaglia e democrazia bene Intesa - Esempi - Paragone fra un economista, un generale, un amministratore e un pittore, un ballerino, un cantante - Le professioni che dilettano è ragionevole che siano pagate più, ma ingiusto che siano stimate più delle professioni utili - L’idolatria di certe arti segno di decadenza - I miei parenti decidono di rimandarmi a Roma - Incontro a Genova con Alberto La Marmora e Cesare Balbo - Mi imbarco per Livorno, e per la via di Firenze giungo a Roma – Ordino la vita in proporzione delle finanze - Aborrimento pel debiti - Lezioni di storia e di lingua dal signor Girello prima del levar del sole - Esercizi di equitazione sotto il cavallerizzo de’ Rospigliosi - Accademia del nudo tenuta da Antonio - Lavoro proprio di voglia, anche per escir di strettezze - Curiosi espedienti cui mi spinge il bisogno -Gita a Caste! Sant’Elia per trovare Verstappen. Capitolo diciottesimo p214 Parto col cognato di Verstappen per Castel Sant’Elia - Nottata a Nepi all’osteria di Veleno - Avventura - Descrizione di quelle parti della campagna romana - Castel Sant’Elia e il conte Panlmolli suo proprietario - Arrivo mio e di Michele Pacetti al Castello, e pronta visita a Verstappen - Si prende alloggio In una Gasacela saccheggiata a tempo di repubblica - Si provvede alla meglio al dormire per noi, e per l’asino di Michele - Provvedimenti per la cucina - Studi dal vero e chierichetto che mi serve - Osservazione sull’arte della pittura, e specialmente di paesaggio - Le Accademie di Belle Arti e le Società promotrici - Vita di Verstappen a Castel Sant’Elia – Studio la nuova società in cui vivo, e vedo che l’homme est le même partout - Sono scoperto pel marchese Massimo d’Azeglio. PARTE SECONDA Capitolo primo p229 Rivoluzione del 1821 in Piemonte - Ordine di mio padre di non accostarmi a Torino - Obbedisco, ma senza gran me- rito - Dissapori nella mia famiglia In questa occasione - Mio padre ed altri vecchi nobili, al primo sentore del pericolo, corrono a difesa del Re - Fortezza d’animo di mia madre in quel momenti - Mio giudizio sul moto politico del ’21 - Delle rivoluzioni militari e della fedeltà alla propria bandiera - Mio fratello Roberto a Parigi, poi di nuovo in famiglia - Da Castel Sant’Elia passo nel luglio del 1821 a Rocca di Papa - Descrizione del paese circostante - Origine di Rocca di Papa - Ritratto fisico e morale delle villane nella campagna di Roma. Capitolo secondo p240 Mi applico alla pittura e ad altri studi trascurati in addietro - La Storia del Pignotti e le Vite di Plutarco – Non ho ancora idee giuste di critica storica - Il culto della violenza - Considerazioni sulla grandezza dell’antica Roma - Distinzione fra il diritto giustinianeo e l’antico diritto romano - L’essenza dell’antica politica romana stava nella ragione del più forte - Nonostante i lumi della civiltà moderna seguita pur troppo il culto della forza materiale - Diverso modo di apprezzare le Idee di onore, di giustitia, ecc., secondoché si riferiscono ad individui o a governi - A Rocca di Papa mi lasciavo anch’io guidar troppo dall’immaginazione nel giudicare certi fatti – Descrizione del paese circostante - La città eterna - Giustificazione di questo titolo per Roma antica e Roma nuova - Per quanto strano e misterioso, il fatto è così - Si prova con molti argomenti, anche di fresca data - Di Roma italiana e libera, e insieme capitale religiosa della cristianità. Capitolo terzo p253 A Rocca di Papa non fu tradito il mio incognito - Carluccio Castri, il caffettiere, e sua moglie Carolina – Ciarle nel paese Intorno a Carolina e me, senza fondamento - Una signora romana viene a villeggiare alla Rocca - Mi fa fare le parti del casto Giuseppe - L’amante legale – Mentre studio dal vero, m’imbatto nei briganti - Ma erano quelli finti - Il sor Jacobelli, e suoi strani modi di voler bene. Capitolo quarto p261 La somarata della principessa Trois étoiles e compagni - Mi unisco a loro, e vado a stare per qualche tempo alla villa della principessa - Studio dei costumi romani, specialmente fra’ nobili. In quel tempi - Difetti dell’aristocrazia partecipati anche dalle altre classi sociali – Partenza dalla Rocca, e tristi memorie - Carluccio la notte seguente alla mia partenza si uccide, e perché - Vado nell’ottobre a riposarmi ad Albano - Consigli al giovani operativi - Alta borghesia romana, e certe professioni anonime - Espedienti per viver bene senza fatica - Costituzione singolare del patriziato romano - Tornato a Roma nell’inverno, riannodo amicizia col marchese Lascaris di Ventimiglia, piemontese - Esso mi compra un quadro – Osservazione sul lavorare per lucro - La marchesa Lascaris - In aprile vado a Genzano - Mi trovo per l’Infiorata. • Che cosa è l’Infiorata - Il signor Raffaele Attenni - Il castello degli Sforza e sua posizione - In casa Attenni faccio letto di una botte, ma i padroni non lo permettono - Il duca Salvatore mi concede di abitare il suo castello – Descrizione dell’interno di esso - Lunga e curiosa collezione di ritratti di famiglia - Non ho paura degli spiriti - Ripongo il cavallo in un’antica credenza - Osteria di Genzano tenuta da un Milanese - Paura morbosa di uno del soliti commensali - I carrettieri del vino, classe delle più rispettabili e rispettate del popolo romano - Vado a dormire la prima volta nel castello, e mie precauzioni - Sorci e pipistrelli - Lunghi e faticosi studi dal vero sulla riva del lago - L’antico birro, maceratore del lino. Capitolo quinto p285 La vita solitaria di Genzano comincia ad annoiarmi – Si aggiunge l’afflizione di un triste caso - Dogma del purgatorio - Faccio una gita con un amico nelle Paludi Pontine - Processione e apparizione dei briganti a Cisterna - Ritorniamo a Genzano, e festa da ballo nel castello – Resto con otto paoli, e per giunta devo far gli onori di Genoano a una signora - Mi faccio prestare dieci o dodici scudi dal ministro di Piemonte, Barbaroux - Nell’ottobre torno, secondo il solito, in Albano, e m’invischio in un lungo e disperato amore - Fiera lotta tra la passione e il dovere - Pio VII e il cardinal Consalvi - Lo scultore Pacetti vittima dell’arbitrio eretto a sistema di governo - Osservazioni ed esempio - Come s’intendeva l’amore e la fedeltà coniugale nella società romana de’ miei tempi - Il carnevale di Roma - Il famoso scalino del palazzo Ruspoli - L’amore alla romana preferibile all’amore di moda in altri paesi - Rossini, Paganini, Liparini ed io combiniamo insieme una mascherata. Capitolo sesto p 307 Nonostante il mio violento amore, lascio Roma a mezzo maggio, e vado a Marino - Torture morali di tutta la settimana, e gioie del sabato . Pagate amaramente dai dolori del lunedì - Questione tra il chinino e la china per la cura delle febbri romane - Esempio tratto da me stesso - Il sor Checco Tozzi - Compimento di una storiella già raccontata altrove - Misteriose origini del sor Checco - La sora Maria sua moglie, e la sora Nina, sua figlia - Sposalizio mancato - Ma il sor Checco non si scora, e ne imbastisce subito un altro; il quale riesce - La povera zi’ Anna - Il signor Mario, fratello minore del sor Virginio, sposo della Nina - Suoi amori contrastati dalla barbarie di padron Titta - Una serenata messa in iscompiglio da un’archibusata - Osservazioni sul costumi marinesi. Capitolo settimo p318 Seguita la pittura del costumi marinesi - Famosi banditi trasformati in eroi dalle tradizioni popolari - Beppe Mastrilli - Beffe che usano in campagna di Roma simllissime a quelle raccontate dal novellieri del Trecento – Checco Tozzi si burla crudelmente di un tal Stefanino - Il sor Fumasoni improvvisatore - Sua forza d’animo – Battaglie a coltello nel canneti - Baruffe improvvise dentro i paesi - Natale Raparelli e Beppe Rosso, col rispettivo seguito vengono alle mani sulla piazza di Marino - Beppe Rosso si accompagna meco per forza da Marino a Roma - Fastidiosi Incontri - Stando a Marino, in casa Tozzi, cerco rinforzarmi sempre più il carattere - Mio fratello Enrico - Sua indole: lotta interna che lo consuma - Si citano parecchi brani di sue Memorie - Muore a Torino di ventinove anni. Capitolo ottavo p332 Faccio un quadro rappresentante Leonida alle Termopoli; e mio padre l’offre a Carlo Felice - Don Luigi de’ principi Spada, bravo giovane ma cervello balzano - Si era lasciato impaniare dalle società segrete - Le società segrete a Roma nel 1824 - Nessuno mi propose mai di appartenere a sétte politiche - Dell’assassinio politico e delle sétte che lo praticano - Alcune anime nobili forviate tra molti tristi - Montanari, romagnuolo, medico condotto a Rocca di Papa - Della razza romagnuola - Vedo Montanari, e il suo amico Targhini, lasciare il capo sul patibolo - Osservazioni sulla loro Impenitenza - Ancora del principe Spada e del sor Checco Tozzi - Avventura negromantica, spesso Barrata dal sor Checco, In una sua gita a Loreto – Torno a Marino dopo ventun anno, e non trovo più viva che la sora Nina - Morte di Pio VII, ed esaltazione di Leone XII - Grande allegria per la caduta del cardinal Consalvi - Mio giudizio su questo personaggio. Capitolo nono p343 Il cardinal Morozzo, mio zio - Rifiuto le sue offerte di danaro - Gli raccomando un abatino, perché lo crei suo dapifero nel tempo del conclave - Curioso equivoco – Usi romani, alla morte del papa, in tempo di sede vacante, e dopo la creazione del nuovo pontefice - Nell’inverno del 1825 lavoro molto, e dipingo la morte di Montmorency - Mi spavento del giubileo ordinato da Leone XII, e scappo a Torino dal miei - Vi arriva anche il mio Montmorencv; e piace a Torino più ancora che a Roma – Mio padre mi propone di farmi nominare gentiluomo di bocca; ma fortunatamente non ne fu altro - Presentazione del mio quadro al re Carlo Felice - Esempio del poco pensiero che si danno i principi, anche buoni, degli altrui fastidi - Faccio nella state del ’25 una gita nelle regioni alpine; ma me ne stufo presto - Mio padre afflitto da punture domestiche ed esterne - Egli fa parte di una delle molte società cattoliche allora fiorenti a Torino – Il governo la scioglie con poco garbo - Ingratitudine del governo, e degli antichi compagni, per mio padre – Lunga lettera di questo a mio fratello Roberto sopra questi accidenti. Capitolo decimo p366 All’autunno lascio Torino, e vado a passarlo a Tivoli - Non trovo 1 Romani punto migliorati dal giubileo – Nulla di notevole nell’inverno del 1826 - A primavera vado alla Riccia - La locanda del sor Martorelli - Del dipingere dal vero - Alla Riccia custodisco da me il mio cavallo - Storiella di un villano - Verso la state mi sento male, e mi consigliano l’aria di Napoli - Viaggio precipitoso - Combatto coraggiosamente i miei incomodi - Traversata da Napoli a Sorrento col pittore catalano Romegas – Sorrento e i suoi contorni - Ritornato a Napoli alla rinfrescata, frequento una casa ove si gioca - Un po’ di morale sul vizio del gioco - Do un vale eterno alle carte, e mi metto a far versi - Disegno un poemetto sulla rovina di Pompei - Mie idee attuali sui versi e i verseggiatori - Verso la mie del ’26 ritorno a Roma. Capitolo undicesimo p381 Una gelosia simulata - Sono tanto corbello da lasciar Roma per far piacere alla Signora - Tornato a Torino dal miei, scopro l’altarino - Rinunzio definitivamente al soggiorno di Roma - Vita torinese poco divertente a quel tempi - Carlo Felice e i suoi grissini - Vado col mio amico conte Benevello alla Sagra di San Michele - Mi viene la felice idea di occuparmi a Illustrare quella famosa Badia - Le cronache e la dignità della storia - Alcuni fatterelli cavati dalla cronaca della badia di San Michele - La mia Illustrazione piuttosto piace, e questo favore m’incoraggia - Torno a Roma per lo sgombero: sto per ricadere nel laccio - Mi trovo all’esaltazione di Pio Vili; riflessioni - Il pittore piemontese Barne e i suoi mecenati - Ricondottomi a Torino, faccio una gita In Val di Lanzo - Terremoto sulle montagne - Torno in famiglia, e mi metto con grande Impegno a dipingere la Sfida di Barletta - Lavorando al quadro, mi sorge l’idea di scrivere il Romanzo - Mostro i primi capitoli a Cesare Balbo, che mi -fa gran coraggio - Di Cesare Balbo - Leggo anche a mio padre qualche parte del mio lavoro; ma poco, essendo già malatissimo - Egli soffre e crede; riflessioni - Morte di mio padre. Capitolo dodicesimo p400 Funerali di mio padre, e tariffa del mortorio - A primavera vado a visitare il castel d’Azeglio - I buoni Azegliesi e gli antichi feudatari - Patto di divisione con mio fratello maggiore, e mio primo testamento - Morto il padre, è meglio che ogni fratello stia da sé - Io mi separo da Roberto, e trasferisco la mia stanza a Milano – Movimento artistico di Milano a quei tempi - Lotta religiosa nel mio animo - Prendo moglie; metto su casa, ma taccio delle cose domestiche - Il governo austriaco e la Lombardia dopo il 1830 - Delle logge massoniche e della Giovine Italia - Presento tre miei quadri all’esposizione di Brera e piacciono - Do termine al mio Fieramosca; ed entro in dimestichezza col primi letterati di Milano - Il Fieramosca mi procura guadagno ed onore al di là d’ogni mia aspettazione - La vanità timida e la vanità impertinente - Meritava proprio il mio romanzo il favore che ebbe?... Risposta e riflessioni - Come carpisco l’’Imprimatur all’I. e R. censura. Capitolo tredicesimo p417 Tommaso Grossi - II poeta ed il notaio - Mia vita di Milano - Delle arti e degli artisti milanesi de’ miei tempi - Esposizione di Brera e i suoi misteri - Riproduco un mio vecchio giudizio sopra un quadro di Hayez – Mi metto a scrivere con ardore i primi capitoli del Niccolo de’ Lapi - La Lombardia governata dal Tedeschi col teatro della Scala - Mostro al Grossi un saggio del mio nuovo romanzo; ed egli m’incuora a proseguire. Capitolo quattordicesimo p426 Mio vecchio diario di touriste - Descrizione del viaggio da Modena a San Marcello - Gita a Gavinana, e memorie storielle di Francesco Ferruccio - Vorrei mettere una lapide commemorativa a mie spese, ma non ci riesco - Ospitalità della famiglia Cini - Andando da San Marcello a Pistola, mi fermo a Villa Puccini - Descrizione di questa «villa - Di una iscrizione fatta a Firenze in quei tempi da un censore e non permessa dalla censura - Gustavo Ferruccio discende da Francesco Ferruccio - Morte di mia madre in quest’anno 1838. Capitolo quindicesimo p434 Confronto tra la vita milanese e torinese di ventitre anni sono - Lavoro a sbalzi gli ultimi capitoli del Niccolo, e finalmente lo termino - Il censore Colonnetti mi sorprende di ragionevolezza e di buon garbo - Anche il mio nuovo romanzo ottiene favore in Italia - Fenomeno psicologico; mi ritiro un poco alla mia villetta sul lago di Como – Mia buona fortuna nel vender quadri - Nota de’ miei dipinti esposti a Brera in un decennio - L’arrivo di una lettera mi richiama In tutta fretta a Roma - Avventura misteriosa - Vado, per evitare altre noie, a Fiumicino - Fiumicino al tempo delle quaglie - Costumi locali studiati su un macellaio - Mio ritorno a Roma, e la signora della Piermarini - La casa della della ritrovo continuo di liberali - Filippo A***, uno del soliti amici, mi vuoi persuadere a farmi propagatore di una nuova politica liberale e nazionale - Ci penso qualche giorno; poi accetto - Partenza da Roma per il mio giro politico nello Stato Pontificio, nell’autunno del 1845. Capitolo sedicesimo p457 Ho per compagno di viaggio, un certo Pompili di Spoleto - Comincio sopra di lui i miei esperimenti, con qualche frutto - Fermata a Baccano; e studio di costumi locali - Domande suggestive a un cameriere, In Otricoli - A Terni trovai il primo anello della Trafila - Nello Stato Pontificio tutti finivano per darmi ragione: In Toscana non fu cosi - A Spoleto mi divido da Pompili – Proseguo il viaggio per la Marca, in compagnia di uno sbarbatello impertinente - A Camerino mi s’offre il destro di dargli una lezione - Arrivo a Loreto - Di Loreto, e de’ santuari in generale - Da Loreto ad Ancona riprendo i miei esperimenti pratici su un Francescano - Finisco la mia propaganda in Romagna; la proseguo in Toscana, e per la via di Genova torno a Torino • Domando udienza al re Carlo Alberto, e l’ottengo subito - Colloquio politico fra me e il Re - Mi risolvo a scrivere di politica, consigliandomi con Cesare Balbo - Nonostante l’opposizione di molti, pubblico Gli ultimi casi di Romagna - Dopo questa pubblicazione non posso più stare a Milano. Note p482