29 marzo 2010
CORSIVI
Il monologo di Daniele Luttazzi ha riproposto la grande questione del nostro paese, e cioè se il carattere degli italiani è così ben diviso tra i giusti di sinistra e i beceri di destra. Molti di sinistra pensano così. Allora: a Berlusconi e ai suoi amici si attribuisce un maschilismo atavico e spaventoso. Ma il maschilismo atavico e spaventoso è un carattere fondante dei maschi italiani di destra e di sinistra, basta guardare alla storia della sinistra del dopoguerra. Fino a oggi. E conviene ancora una volta ricordare che il settimanale di resistenza umana che tutti noi abbiamo amato (e con cui alcuni di noi sono cresciuti), il mitico Cuore, nell’ultima pagina faceva una classifica delle «100 cose per cui vale la pena vivere». Questi italiani evolutissimi di sinistra che facevano - appunto - resistenza umana, votavano ogni settimana al primo posto, «la fica».
Il monologo di Luttazzi (in mezzo alle tante
cose ottime della serata di Santoro) e la classifica di Cuore (dentro un giornale utile per mille
motivi) servono a raccontarci che ci sono delle spie nemmeno difficili da individuare sul carattere comune. Quanto il disprezzo verso la gente che vota a destra sia soltanto un modo per non ammettere le proprie responsabilità. Questo paese è fortemente diviso dal voto politico, ma non lo è nelle ossessioni. Gli italiani di destra e di sinistra si assomigliano molto di più di quanto quelli di sinistra amino credere. Esattamente come Luttazzi e Berlusconi si assomigliano di più di quanto amino credere.