Frammenti, 28 marzo 2010
Tags : Enzo Bianco
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BIANCO, ENZO"
2009
Un braccialetto da un milione di euro. Braccialetto tempestato di diamanti modello-Ivana Trump? No, semplice braccialetto elettronico modello-detenuto. Il flop dei braccialetti elettronici che avrebbero dovuto «svuotare le carceri» rendendo «più agile» il nostro sistema penitenziario risale al 2001 e porta la firma di due illustri membri dell’allora governo Amato: l’ex ministro dell’Interno, Enzo Bianco, e l’ex Guardasigilli, Piero Fassino. Furono loro infatti a firmare con la Telecom un’«esclusiva» che ancora oggi, a otto anni di distanza, costa ai contribuenti italiani la bellezza di 11 milioni di euro all’anno. I numeri sono da beffa: i braccialetti elettronici anti-evasione attualmente operativi sono infatti solo 10 e ci costano più di un milione di euro ciascuno. I conti li ha fatti MF, il quotidiano dei mercati finanziari secondo il quale «lo Stato spende 11 milioni di euro all’anno per applicare i braccialetti a una decina di detenuti agli arresti domiciliari». Una cifra enorme, uno spreco assurdo. Il motivo? «Dei 400 dispositivi elettronici che il Viminale ha noleggiato dalla Telecom fino al 2001, soltanto 11 sarebbero utilizzati, il resto è sotto chiave in una stanza blindata del ministero». (Nino Materi, Il Giornale, 3/9/2009)
2005
Enzo Bianco, quand’era ministro dell’Interno, in occasione della Giornata mondiale della pasta, si esibì con spaghetti aglio, pomodoro e basilico, subito divorati dalla scorta. Si vantò: «Sono il più bravo» (Il Corriere della Sera 08/12/2005)
2001
Alla seduta d’insediamento della XIV legislatura, si presentò con una cravatta su cui erano disegnati degli ufo (Maria Laura Rodotà su LaA Stampa del 31/05/01)
Enzo Bianco ha trascorso la prima domenica da ex ministro a Catania: «Ho preso mia figlia Giulia, dieci anni, e siamo andati al mare, a fare la prima nuotata della stagione. Tempo meraviglioso, le scogliere nere della lava dell’Etna, Giulia felice di essere sola con me. Era da tanto tempo che non passavo una domenica così. Siamo tornati a casa. Lei per la prima volta ha apparecchiato la tavola mentre io cucinavo. Pasta alla Norma: pomodorino fresco, melanzane fritte, basilico, ricotta salata. Secondo: involtini al forno a base di erbe miste, origano, rosmarino e timo. Stare in cucina mentre ascolto Mozart, mi rilassa. Dopo pranzo, Giulia si è messa a fare i piatti. Finalmente una dimensione umana» (Alessandra Longo su la Repubblica del 04/06/01)