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 2010  marzo 27 Sabato calendario

L´APPUNTO SEGRETO CHIUSO IN CASSAFORTE

La diocesi di Monaco, allora guidata da Joseph Ratzinger, accettò la richiesta della diocesi di Essen. La richiesta di ospitare Padre Peter Hullermann, che aveva commesso abusi pedofili gravi, come Essen stessa avvertì, per consentirgli una terapia. Poco dopo Hullermann fu riammesso al sacerdozio. Questa seconda decisione, presa dal vicario generale, fu comunicata in un appunto alla segreteria del Cardinale Ratzinger. Non si sa se lui l´abbia letto, ma l´appunto esiste, chiuso sottochiave. La diocesi rifiuta di mostrarlo ai media ma ne ha confermato l´esistenza, in colloqui con Der Spiegel - che in un editoriale, ieri, ha persino chiesto le dimissioni del Papa - e poi in un suo comunicato stampa giorni fa. Ecco, ricostruita sul posto, la storia del caso. Chiunque ne sia stato responsabile, un lupo, un pericoloso pedofilo, fu portato a contatto del gregge. Silenzi e soluzioni interne: prima difendere l´Istituzione a tutti i costi, come a Mosca sotto Breznev.
E´ un freddo mattino, 15 gennaio del 1980, nella ricca Monaco, quando al numero 5 della stretta Rochusstrasse, un´elegante viuzza non lontana dall´albergo Bayerischer Hof, dalla cripta dei Wittelsbacher, dalla cattedrale di Nostra signora, e da tutto il sontuoso centro storico della capitale bavarese, si tiene la riunione dell´ordinariato dell´arcidiocesi. Dura dalle 9 del mattino alle 13,10. Presente Ratzinger. Assente per caso, tra gli altri, il suo attuale segretario Gaensewein. Una riunione d´ordinaria amministrazione. Tanti casi da esaminare: decessi, certificati di malattia, nomine di nuovi parroci. Al punto 5d, come si può leggere dal documento che pubblichiamo in copia (fornitoci dai colleghi di Der Spiegel in nome del diritto di cronaca: la diocesi, da noi richiesta, si è rifiutata di darcelo nonostante Spiegel e altri media tedeschi lo avessero già citato), leggiamo: «Il referente per il personale ecclesiastico della diocesi di Essen, diacono Klaus Malangré, ci prega di offrire ospitalità a padre Peter Hullermann, il quale si sottoporrà a una cura psichico-terapeutica. La richiesta è stata accettata, il cappellano Hullermann sarà alloggiato presso la Parrocchia di San Giovanni Evangelista a Monaco».
"Cura psichico-terapeutica", nel linguaggio interno di allora, indicava di solito la condizione di religiosi con chiare tendenze pedofile. A scanso di ogni equivoco, fin dall´autunno il diacono Malangré, responsabile della diocesi di Essen, fu più volte in contatto telefonico con Monaco. Spiegò ai suoi pari grado qual era il pericolo: «Comportamenti immorali e contro natura con minorenni». Padre Hullermann aveva costretto almeno un bimbo, di undici anni, a un rapporto orale. Erano stati denunciati suoi abusi contro altri tre bambini, a Essen e Bottrop. Eppure, poco dopo quel 15 gennaio, padre Hullermann fu riammesso al servizio attivo: poté di nuovo dire messa, ed entrare in contatto con bambini e minorenni. «Me ne assumo ogni responsabilità», dice adesso l´allora vicario generale Gruber. Ma un "Vermerk" (appunto-informativa) sulla decisione di reinserire Hullermann nel servizio pastorale, fu inviato alla segreteria di Ratzinger. «Non si sa se l´abbia letto, tutti nella Chiesa qui giurano di no», mi spiega un collega di Der Spiegel. Ma aggiunge: «La certezza non c´è, e l´ex vicario Gruber non appare credibile, sembra voler coprire i superiori».
Avvertimenti e moniti del diacono Malangré su quanto Hullermann fosse pericoloso vennero uno dopo l´altro. Per telefono, e in lettere manoscritte. Documenti manoscritti della diocesi di Essen informarono la diocesi di Monaco: «Padre Hullermann ha reso davanti ai suoi superiori confessione tradotta in protocollo del suo comportamento immorale contro almeno tre minori». Dalla parrocchia di Sant´Andrea di Essen, dove Hullermann aveva prestato servizio sacerdotale, venivano conferme. La diocesi di Monaco e Frisinga non cambiò idea.
Moniti e avvertimenti del diacono Malangré erano precisi, e precisi furono anche quelli, inviati alla diocesi di Monaco, dal dottor Huth, lo psicoterapeuta che a Essen per primo aveva preso in cura padre Hullermann. Ma tutto fu ignorato. Adesso è emerso che il prelato prima del trasferimento in Baviera aveva commesso abusi anche altrove in Nordreno-Westfalia, a Bottrop: la madre di un´allora piccola vittima si è appena rivolta all´episcopato locale. Padre Hullermann in Baviera aveva ricominciato la sua vita. Sacerdote vivace, caloroso, umano, adorato dai suoi fedeli. Ma anche "malato incurabile", come il dottor Huth lo aveva definito. Dopo Monaco, fu trasferito a Grafing. Là si abbandonò ad abusi contro minori, fu denunciato e condannato nel 1986 a 18 mesi con la condizionale. Ma la Chiesa lo tenne nei suoi ranghi. Fu trasferito come parroco a Bad Toelz. Ora è indagato per un abuso risalente al 1988, quindi non prescritto. Padre Hullermann è stato sospeso solo pochi giorni fa, dopo che i media hanno denunciato gli abusi nelle istituzioni religiose tedesche rendendolo un evento mondiale. Il successore di Ratzinger, cardinale Wetter, si assume ora la responsabilità della "scelta sbagliata" degli ultimi trasferimenti di padre Hullermann. Come se il mea culpa del vicario Gruber non bastasse, si autoaccusa un ex arcivescovo, un cardinale. Il dramma continua, e a ogni sua pagina i cristiani tedeschi perdono fiducia in Roma.