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 2010  marzo 27 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BENETTON"


[…] Nel 1989, […] acquisizione da parte di Edizioni Holding (Benetton) della Nordica. […]

(’liberal” 11/3/1999)- Scheda Parrini su Storer Silvano.

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[…] venduta Impregilo a Gavio e Benetton.
(Ettore Livini, ”la Repubblica” 17/11/2005). Scheda Parrini su ROMITI Cesare.

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[…] Telecom (ceduta nel 2001 a Tronchetti Provera e Benetton).
Scheda Massimo Parrini su COLANINNO Roberto

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[…] Olimpia, la scatola creata da Marco Tronchetti Provera e dai Benetton per prendere possesso di Olivetti-Telecom»
(Luca Piana, ”L’espresso” 19/9/2002) - Scheda Parrini su BAZOLI Giovanni

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[…] la 21 Investimenti della famiglia Benetton, [...].
L’Unit࿡ del 22/08/01 a pagina 12

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[…] Altre isole veneziane alienate dal Demanio: San Clemente, vecchio manicomio, acquistata da Benetton e rivenduta alla Romana Beni Stabili per 30 miliardi; […].
Maria Lollo su La Stampa del 22/07/01 a apgina 22.

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Sulla Quinta Strada di New York il corteo di congiunti delle vittime di omicidi ha protestato contro la campagna pubblicitaria della Benetton, intitolata «Noi nel braccio della morte» (26 volti di condannati a morte su cartelloni pubblicitari e pagine di giornali), e la Sears, una catena di grandi magazzini (in tutto 850, con 400 punti vendita della Benetton), ha risolto il contratto con l’azienda italiana e ritirato dalle vetrine i suoi indumenti. Lo Stato del Missouri, nelle cui carceri sono state scattate le fotografie, ha fatto causa contro l’azienda, accusata di aver carpito le immagini senza specificare che le avrebbe usate per una campagna pubblicitaria. Oliviero Toscani, ideatore della campagna […] Quanto alle perdite economiche per Benetton: «Non lavoro mai pensando a quanto farò vendere. Calcoli io? Mai. D’altronde si diventa ricchi solo pensando alle follie. […] Lavoro con Benetton da 17 anni e nel frattempo la sua azienda è cresciuta di 20 volte, a forza di follie».
Furio Colombo, Stefano Citati, Arturo Zampaglione, la Repubblica 18/02/2000

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A Natale arriveranno in Italia le ”Soap”, scarpe sapone che consentono di scivolare su ringhiere e scalini, la cui etichetta avverte: «L’uso può causare fratture, contusioni, traumi cranici, lesioni alla colonna vertebrale o anche la morte». Nel 1997 negli Stati Uniti ne sono state vendute 200 mila paia. […] La versione italiana, prodotta da Benetton, recherà solo un invito ad usare ginocchiere, paragomiti e parapolsi.
Stefania Di Lellis, la Repubblica 11/11/1998

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Stipendio di Ozcan Babat (12 anni), Mehmet Kocak (11 anni) e Ercan Yildirim (13 anni), che lavorano alla Bermuda, azienda tessile di Istanbul produttrice di capi con il marchio Benetton: 22 milioni di lire turche al mese (132 mila lire italiane, 6.600 lire al giorno).
Riccardo Orizio, CorrierEconomia 12/10/1998

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[…] "Colors" (la rivista di Fabrica-Benetton).
Natalia Aspesi sulla Repubblica del 2/2/2001 a pagina 45.

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[…] Il gruppo industriale che ha fatturato di più nel ’96 è Benetton (3.000 miliardi), segue Miroglio con 1.550 miliardi, ..[…].
Panorama, 27/02/1997

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Contando solo i pacchetti azionari, l’uomo più ricco d’Italia è Berlusconi (5900 miliardi di azioni Mediaset, Mondadori, Standa e Mediolanum). Seguono Leonardo Del Vecchio (4000 miliardi per Sme, Credit e la Luxottica quotata a Wall Street), la famiglia Benetton (3285 miliardi). […].
Milano Finanza, 26 luglio 1996.

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[…] la campagna pubblicitaria della Benetton che ritraeva primi piani di organi genitali maschili e femminili.
Il Foglio 5/1/2001 a pagina 1

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Pubblicità. La Benetton ha presentato la sua nuova campagna pubblicitaria nella quale sono fotografati 28 condannati a morte (nei carceri americani). Nel catalogo vengono menzionati il loro nome, data e luogo di nascita, il giorno in cui sono stati condannati e il numero che portano da detenuti. […].
Franco Pantarelli, ìLa Stampaî 8/1/2000

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Il mensile Eurobusiness ha pubblicato la lista dei 100 uomini più facoltosi d’Europa. […] Luciano Benetton (imprenditore), novantaseiesimo con 2,07 miliardi. Tra le famiglie italiane al primo posto sono risultati i dieci Agnelli con 12,3 miliardi, quindi i tre Berlusconi con 8,9 miliardi, i cinque Benetton con 4,8 miliardi ed i Versace con 3,8 miliardi come la coppia Prada-Bertelli.
ìIl Giornoî 12/1/2000

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Elenco parziale di aziende che hanno trasferito parte della loro lavorazione in Romania: Stefanel, Incem, Lotto, Max Mara, Benetton Sport system, Nordica, […].
Gad Lerner, ”La Stampa”, 2/10/96

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L’ Iri cede la Sme divisa in tre tronconi tra il 1993 e il 1994. Ottiene complessivamente 2.000 miliardi di lire. Motta e Alemagna vanno alla Nestlé, Bertolli alla Unilever, Pavesi a Barilla, Gs e Autogrill alla cordata Benetton-Del Vecchio. La Cirio viene venduta all’ imprenditore Lamiranda che poi la cede a Sergio Cragnotti. […]
Corriere della Sera, 05/05/2003 pag. 6

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1994 […] Benetton lancia una campagna pubblicitaria con una foto del volto di Reagan che mostra i segni del sarcoma di Kaposi.
Benedetta Guerrera Macchina del Tempo, dicembre 2002 (n.12)

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Pubblicata da Forbes la classifica degli uomini più ricchi del pianeta nel 2004. […] oltre a Berlusconi, Benetton, …
Stefanella Campana, "La Stampa" 27/2/2004 pagina 9; "Il Sole-24 Ore" 27/2/2004 pagina 10; G.R., "Corriere della Sera" 27/2/2004 pagina 27.

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Anche nel 2004 Berlusconi si conferma il più ricco in Borsa, con un patrimonio azionario di 6,116 miliardi di euro. Seguono i fratelli Benetton con 6,677 miliardi ed Ernesto Bertarelli con 4,729 miliardi. […]
Federico De Rosa, Corriere della Sera 14/8/2004

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Silvio Berlusconi anche nel 2004 è stato l’uomo più ricco di piazza Affari con un portafogli in Borsa pari a 7,96 miliardi di euro. Al secondo posto c’è la famiglia Benetton, che negli ultimi dodici mesi ha acquistato 1,3 miliardi di euro di azioni, raggiungendo un totale di 6,79 miliardi di patrimonio borsistico. Segue Leonardo Del Vecchio con 5,06 miliardi di euro in azioni (+7 per cento rispetto al 2003). […]
Ettore Livini, "la Repubblica" 29/12/2004 pagina 39

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[…]"Fabrica" (il centro di ricerca e sviluppo sulla comunicazione della Benetton).
Chiara Beria di Argentine, La Stampa 23/2/2005, pag. 26.

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[…] dalla quotazione a oggi i titoli delle tv del premier hanno guadagnato il 187%. Un´anomalia […] rispetto ai risultati di altre blasonate dinastie imprenditoriali italiane: nello stesso periodo […] il titolo Benetton ha perso il 24%. […].
Ettore Livini, La Repubblica, 09/05/2005

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Carlo De Benedetti affronta anche l´altra spina nel fianco del sistema italiano, i monopoli: «Bravissimi, cari amici, i Benetton! Si sono comprati le autostrade e sono diventati l´Iri di Ponzano Veneto». Il commento: «I monopoli pubblici sono odiosi ma quelli privati sono ancora più odiosi». […]
La Repubblica 15/06/2005, pag.35 Roberto Petrini

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[…] Schemaventotto (gruppo Benetton).
Scheda Parrini su PALENZONA Fabrizio

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AntonVeneta, […]. Fino allo scorso aprile la banca era guidata da un "patto" tra imprenditori locali, con in testa un gruppo veneto noto in tutto il mondo del calibro di Benetton, e di finanzieri […].
Il Sole 24 Ore 14/08/2005, pag.4 Pierangelo Soldavini

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«Vincere in F.1 è facile, basta avere elasticità e inventiva, è molto più complicato vendere magliette Benetton a New York» (Flavio Briatore).
Stefano Zaino, ”la Repubblica” 9/10/2005

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[…] undici famiglie storiche della Borsa: Benetton, Caltagirone, Pesenti, De Benedetti, Agnelli, Orlando, Romiti, Berlusconi, Doris, Marco Tronchetti Provera e Leonardo del Vecchio. […] Quanto ai numeri, tutte insieme le holding in questione hanno registrato nel 2004 un utile di 330 milioni di euro (di cui 178 dalle holding di Berlusconi, Tronchetti Provera, Benetton e Agnelli), regalando dividendi per 114 milioni. […]
Il Sole 24 Ore 13/10/2005, pag.33 Marigia Mangano

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Pumbu, 8 anni, della Repubblica del Congo. […] è una femmina di gorilla, La sua faccia è sui manifesti pubblicitari della Benetton, insieme a quelle di altri sette primati. […] Ma perché la United Colors of Benetton ha deciso di pubblicizzare le sue magliette con le facce di queste scimmie al posto di quelle, ormai note, di ragazzi e ragazze di tutto il mondo? «Per proseguire la nostra riflessione sulla diversità intesa come ricchezza del nostro mondo, estendendola dalla varietà delle razze umane agli esseri viventi che occupano il primo posto della classificazione zoologica» spiegano alla Benetton. […].
MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO FEBBRAIO 2005

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ROMITI […] venduta Impregilo a Gavio e Benetton, ha dovuto passare la mano. [...]»
(Ettore Livini, ”la Repubblica” 17/11/2005) – Scheda Massimo Parrini su ROMITI Pier Giorgio.

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[Manutencoop di Claudio LEVORATO] piccola cooperativa di pulizie in un gruppo nazionale della manutenzione e gestione dei grandi immobili: il primo e per il momento unico caso di cooperativa con soci privati. […] Nella spa dove Levorato ha trasferito l’80% delle attività industriali sono entrati uno dopo l’altro la 21 Investimenti dei Benetton, l’Mps, e da ultimo anche la Finint di Marchi (Save) e delle Generali.
Scheda Parrini su LEVORATO Claudio

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’[…] Non faccio alcuna fatica ad ammettere che Benetton e Zara, per esempio, sono bravissimi e producono abiti molto belli. Dobbiamo difendere l’eleganza, questo sì, perché l’eleganza è cultura” [Krizia].
Scheda Parrini su KRIZIA (Mariuccia Mandelli).

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Quante società quotate italiane hanno a che fare con società e istituzioni finanziarie insediate in paradisi fiscali o societari? Moltissime. […] Anche la famiglia Benetton, socia di Marco Tronchetti in Telecom, controlla Autostrade attraverso Edizione Finance Sa. […].
Domenico Marcello diario, 22/01/2004

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L’investitore che ha più azioni della Borsa italiana è lo Stato, 160 miliardi di euro su una capitalizzazione complessiva di 670 miliardi. Al secondo posto c’è Benetton, le cui società capitalizzano 70 miliardi. Seguono Tronchetti Provera (un po’ meno di 60 miliardi), […]. Però, a causa dell’abitudine italiana di controllare le società con altre società, attraverso piramidi in cui a ogni livello compaiono nuovi soci, i Benetton, per tenere sotto controllo 70 miliardi, ne possiedono solo 7,6. […].
Giuseppe Turani, Affari e Finanza 9/1/2006

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Nel 2001, con il passaggio del controllo di Olivetti dalla lussemburghese Bell all’Olimpia di Pirelli e Benetton, […].
Il Sole 24 Ore 14/01/2006, pag.1-5 Morya Longo, Roberta Miraglia, Antonella Olivieri

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Fu proprio il governo presieduto da lui [D’ALEMA] a cedere il controllo di Autostrade al gruppo Benetton, e la grande operazione fu gestita da [GIANCARLO ELIA] Valori, all’epoca presidente della società. [...] .
(Sergio Rizzo, ”Corriere della Sera” 15/1/2006) - Scheda Massimo Parrini su VALORI Giancarlo Elia.

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[…] Interbrand - principale società di consulenza del settore - compila ogni anno una stima sul valore economico, ancorché apparentemente intangibile, dei marchi. […] nella lista dei dieci marchi più preziosi al mondo, nove sono americani. […] la corazzata economica europea, annovera solo 30 marchi fra i primi 100 (quelli italiani sono tre: Gucci, Armani e Benetton). […].
Marco Magrini Il Sole 24 Ore, 03/04/2002

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[…] Banca Leonardo, la nuova creatura di Gerardo Braggiotti. […] Nella compagine sociale di Leonardo è presente […] anche Edizione Holding della famiglia Benetton, principale azionista di Autostrade che ha appena annunciato una fusione proprio con Abertis. […].
Affari & Finanza La Repubblica 03/05/2006, pag.9 Giovanni Pons

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[…] Era la fine di gennaio del 2004. Da oltre un anno la decisione era bloccata dal braccio di ferro tra Autostrade e una parte del Governo guidata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. […] Ripercorrere la storia di quei 15 mesi è istruttivo per capire qual è il grado di collusione tra Autostrade e lo Stato-regolatore. Si spiegano così gli elevati profitti del gruppo dopo la privatizzazione (si passa da un Roe del 17.4% nel 1999 al 42.9% nel 2004, secondo Mediobanca, con un rapporto tra margine operativo lordo e ricavi stabilmente al di sopra del 60%), la sbalorditiva crescita della quotazione del titolo in Borsa (dai 7,0875 euro pagati da Schema28 all’Iri nel 1999, con il governo D’Alema, ai 24,25 attuali), l’eccellente plusvalenza realizzata dalla famiglia Benetton che ora sta per cedere il controllo agli spagnoli di Abertis. Per avere un’idea, nel 1999 la Schema28 controllata al 60% da Edizione Holding (Benetton), ha pagato 2.515 miliardi di euro per il 30% di Autostrade. Oggi grazie a una serie di operazioni societarie la stessa Schema28 controlla il 50% di autostrade che vale 6.935 miliardi, senza contare la cessione di due pacchetti (10% e 2%), il dividendo straordinario deliberato in occasione dell’accordo con Abertis e tutti i dividendi percepiti in questi anni. […]
Il Sole-24 Ore 06/05/2006, Orazio Carabini

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I Benetton, che dopo la fusione della società Autostrade con la spagnola Abertis incasseranno almeno 600 milioni di euro, s’erano impegnati a investire nell’ammodernamento della nostra rete stradale. […] Intanto l’amministratore delegato della società, Vito Gamberale, è stato allontanato: s’era opposto pubblicamente alla fusione dichiarando che era un male per il paese. D’Alema invece ha detto che la fusione va bene. E certo: fu lui, da presidente del Consiglio, a privatizzare e a scegliere i Benetton. […].
Anno III, Centodiciassettesima settimana, Dal 30 aprile all’8 maggio 2006

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[…] La società Autostrade, di proprietà dei Benetton, ha annunciato la fusione con la spagnola Abertis. L’operazione non piace né a Prodi né a Rutelli né a Berlusconi, che ci vedono piuttosto un trucco dei Benetton per vendere agli spagnoli e incassare un sacco di soldi (600 milioni di euro almeno, ma forse di più). Dopo l’operazione, gli spagnoli avranno il 33 per cento e gli italiani il 23, la sede operativa della nuova holding sarà a Barcellona, l’amministratore delegato per i primi tre anni sarà spagnolo (poi italiano). Difficile dire adesso se è davvero una fusione o una vendita mascherata. Prodi è freddissimo: ha fatto lui la privatizzazione di Autostrade quando era presidente del Consiglio, affidando l’azienda ai Benetton proprio perché ritenuti affidabili dal punto di vista dell’interesse nazionale. I Benetton, indignati, hanno detto che Autostrade è troppo piccola e se si vuole andare in Europa bisogna ingrandirsi. […].
Anno III, Centoquindicesima settimana, Dal 15 al 24 aprile 2006

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Il costruttore romano Pierluigi Toti e soprattutto la famiglia Benetton hanno comprato il 5 per cento a testa delle azioni Rcs (Corriere della Sera) rastrellate a suo tempo da Stefano Ricucci. Prezzo: 165 milioni di euro. Nessuno dei due entra nel patto di sindacato. Ma gli analisti spiegano che per i Benetton, restii fino a poco tempo fa a comprare (avevano già detto di no una volta), il 5% Rcs può far comodo per via della fusione tra la loro società Autostrade e la spagnola Abertis, fusione che il governo tendenzialmente osteggia. Avere un pezzetto di Corriere della Sera, quando c’è da trattare con i politici, è meglio.
Anno III, Centoventunesima settimana, Dal 29 maggio al 5 giugno 2006

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Con l’acquisto per 120 milioni di euro della maggioranza della Sep, la società che pubblica il Gazzettino di Venezia, Francesco Gaetano Caltagirone conquista il terzo posto tra i maggiori gruppi italiani per copie quotidiane diffuse, alle spalle di Espresso e Rcs […]. La vicenda che ha condotto a rilevare il Gazzettino dai Benetton si intreccia con un’altra partita. Caltagirone e i Benetton sono in affari in Eurostazioni (il consorzio nel quale è presente anche Pirelli) che ha il 40 per cento di Grandi Stazioni, la controllata delle Ferrovie che cura la gestione dei 13 principali scali ferroviari. […]
Il Foglio 14/07/2006, pag.2

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[…] Olimpia, la scatola che controlla (18%) Telecom, è composta dai Benetton (20), Unicredit e Banca Intesa (4,7), Pirelli (retta da un patto di sindacato in cui sono presenti oltre alla Camfin di Tronchetti, Ras, Capitalia, Intesa, Mediobanca, Fonsai, Benetton, Moratti. 70).
Oscar Giannino, Libero 27/7/2006 - APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 31 LUGLIO 2006.

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[...] Dopo l’offside fischiato dal governo di Roma sulla fusione [Autostrade- Abertis]. […] alcuni tra gli stessi investitori non hanno mancato di rilevare come il «no» governativo all’aggregazione transfrontaliera italo-spagnola rappresenti tra l’altro una sorta di sfiducia alla gestione della concessionaria operata dalla famiglia veneta, il segnale cioè di una conduzione non più gradita. […].
Stefano Agnoli, Corriere della Sera 8/8/2006, pagina 25.

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Il governo, per mano dei ministri Di Pietro e Padoa-Schioppa, ha bloccato la fusione tra l’italiana Autostrade e la spagnola Abertis, che avrebbe creato un colosso sovranazionale della gestione autostradale in Italia, Spagna e, più in là, in Europa. [….] l’impressione generale è che il governo non voglia star lì senza far niente a guardare i Benetton che portano a casa una montagna di soldi senza che vi sia un minimo di vantaggio per l’Italia e un tanto di ritorno d’immagine per Prodi.
Anno III, Centotrentesima settimana, Dal 30 luglio al 7 agosto 2006

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[…] Fabrica, la fucina dell’immagine del gruppo Benetton che l’architetto giapponese Tadao Ando ha creato in una villa del XVII secolo nelle campagne di Villorba […].
Il Giornale 27/08/2006, pag.1-15 Stefano Lorenzetto

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[…] Ma tanto i rapporti di Prodi con il mondo creditizio sono buoni, tanto quelli con una parte dell’industria hanno già superato il limite di rottura. […] Il primo strappo, e i tempi non sono casuali, proprio a cavallo del cambio di governo. Quando a fine aprile i Benetton annunciarono - approfittando della vacanza di potere politico, è l’accusa che risuonò allora dal nuovo inquilino di Palazzo Chigi - l’accordo di Autostrade con Abertis. Un accordo che per Prodi consegnava di fatto il controllo della società concessionaria nelle mani degli spagnoli. Adesso la dura querelle con Marco Tronchetti Provera. La Telecom - controllata dalla Olimpia che vede come soci la Pirelli assieme ai soliti Benetton, la loro sarà solo sfortuna o sospetta pervicacia? - viene in sostanza accusata dal premier non tanto di non aver informato il governo della decisione di scorporare i telefonini, quanto di aver chiesto, e ottenuto, un canale diretto di contatto per poi dare informazioni del tutto fuorvianti e di progettare adesso una vendita della stessa Tim. […].
La Stampa 14/09/2006, pag.4 Francesco Manacorda

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[…] A un certo punto i soci di Colaninno decisero di vendere, incassare un sacco di soldi, e lasciare Telecom al suo destino. Saputa la cosa, Tronchetti cominciò a cercar soci e ne trovò tre: la famiglia Benetton, il finanziere milanese Francesco Micheli e Mediaset. Quando si arrivò al dunque, nel luglio 2001, Micheli e Mediaset si tirarono però indietro perché il prezzo, più di 4 euro per azione (oggi siamo intorno a due), era troppo alto. Restarono Tronchetti (Pirelli) e Benetton, che ad ottobre, liquidate Unicredit e Banca Intesa, avranno in mano rispettivamente l’80 e il 20% di Olimpia, la società che controlla Telecom con una quota del 18%.
Giuseppe Turani, la Repubblica 16/9/2006 - APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 18 SETTEMBRE 2006.

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[…] Già ancora una «fuga» del made in Italy su cui riflettere: […] i 40 di Benetton festeggiati al Centre Pompidou di Parigi. Non è bello, ma è così! […]
Corriere della Sera 27/11/2006, pag.25 Paola Pollo

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[…] Ottavio Serena di Lapigio, […] tre anni fa ha rilevato da Benetton per 36,5 milioni di euro Prince, marchio di racchette da tennis […].
Maria Teresa Cometto, Corriere della Sera 17/1/2007, pagina

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Solo il 22% del Corriere appartiene al mercato, e viene, cioè, scambiato in Borsa. La maggioranza è invece distribuita tra 15 soci, che uniscono con un patto di sindacato il 63,5% del capitale: all’interno di questo patto, e solo qui, vengono prese le decisioni strategiche sul gruppo e quelle editoriali sul Corriere della Sera. Fuori dal patto, ma in posizione di rilievo i tre «eredi» della quota irresponsabilmente messa insieme dalla meteora Stefano Ricucci: il suo 15% è stato diviso in parti all’incirca uguali tra il gruppo Toti, la famiglia Benetton e Giuseppe Rotelli. […].
Il Giornale 21/01/2007, Paolo Stefanato

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[…]. Il rastrellamento in Borsa aveva portato l’ immobiliarista romano Stefano Ricucci ad essere di gran lunga il primo azionista di via Solferino, ma aveva avuto come esito il trasferimento, dopo gli arresti del finanziere, del 14,5% del capitale rimasto nelle tasche della Magiste alla Banca Popolare di Lodi, a fronte dei crediti concessi e mai restituiti. Un passaggio avvenuto a fine maggio dello scorso anno con l’ escussione e la successiva vendita attraverso un’ asta, apparsa quanto meno singolare. Allora la Banca Popolare Italiana aveva ceduto oltre il 10% di Rcs a 4,51 euro, mantenendo per sé una quota del 4,53%. A comprare erano state le famiglie Benetton e Toti, una quota a testa intorno al 5%, e una piccola pattuglia di investitori istituzionali. […]
La Repubblica 20/01/2007, pag.34

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CARACENI Nicoletta. […] prepara «interamente a mano» abiti per Yves Saint-Laurent, … , i maschi della tribù Benetton e altri clienti illustri …. […].
Giorgio Dell’Arti, Massimo Parrini, ”Catalogo dei Viventi-5062 italiani notevoli”, Marsilio 2006

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[…] Olimpia, la holding controllata all’80 per cento da Pirelli e al 20 da Edizione Holding dei Benetton, […]. Olimpia controlla una quota del 18 per cento di Telecom, quota che sale al 23,2 assieme alle azioni in mano a Mediobanca e Generali. […].
Il Foglio, 20 febbraio 2007

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[…] Circa il 10% del territorio del Paese sudamericano [ARGENTINA], vale a dire 300mila chilometri quadrati, è in mano a proprietari stranieri. […] Da qualche tempo sembrano ormai sopite le discussioni sulla presenza dei Benetton. Con terreni per complessivi 10mila chilometri quadrati (l’equivalente delle province di Treviso, Venezia, Padova e Vicenza messe insieme) la famiglia dei maglioncini è il primo proprietario straniero del Paese. E fino al 2005 è stata anche al centro di una aspra querelle con i locali indigeni Mapuche, che accusavano gli italiani di aver espropriato antiche comunità e di aver messo in difficoltà i villaggi che vivevano ai margini o all’interno delle proprietà. La vicenda culminò con una campagna internazionale di mobilitazione e una lettera aperta del premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel. Per porre termine a un caso che rischiava di causare rilevanti danni di immagine, intervenne Luciano Benetton con una donazione di 7.500 ettari destinati alle comunità rurali indigene. […] I Benetton sono sbarcati nel 1991, acquisendo una società, Compañia de Tierras Sud Argentino, fondata nel 1889 da alcune famiglie inglesi e poi, nel 1975, passata in mani locali. Nelle proprietà sparse qua e là per il Paese (dalla provincia di Buenos Aires a quella di Santa Cruz, a un passo dalla Terra del Fuoco) le pecore allevate sono 280mila. Sono loro a fornire circa il 20% della lana utilizzata dal gruppo italiano. A occuparsi degli investimenti agricoli (c’è anche la tenuta di Maccarese) è il più giovane dei fratelli, Carlo, classe 1943. Che non ha mai nascosto di avere per l’Argentina una passione particolare: «In Patagonia mi è capitato di camminare per ore, di guardare la montagna di fronte e pensare che era nostra. Dietro un’altra fila di monti. Ed erano nostri anche quelli», ha detto una volta. «Alla fine mi sono accorto che ovunque posassi lo sguardo era terra dei Benetton. E mi sono ricordato che quando eravamo piccoli non eravamo proprietari neppure della casa in cui abitavamo».
Il Giornale 17/02/2007, pag.15 Angelo Allegri

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[…] Ridotta all’osso, la resistenza del consiglio di amministrazione di Telecom Italia all’azionista Pirelli nasce proprio da questa preoccupazione: che Pirelli, la quale detiene l’80% di Olimpia, che possiede il 18% della compagnia telefonica, caldeggiasse tanto un accordo in esclusiva tra Telecom e la spagnola Telefonica, perché questa potrebbe comprare con sovrapprezzo dalla stessa Pirelli una parte delle sue azioni Olimpia. […] La resistenza è stata decisa dal management e dai consiglieri indipendenti ai quali si è aggiunto Benetton che si trova nell’ambigua posizione di socio di maggioranza relativa in Telecom, perché intestatario del 20% di Olimpia, e di socio di minoranza in Olimpia, dove spesso è stato tenuto ai margini delle decisioni. […].
Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 11/3/2007

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Nel club dei super-ricchi l’Italia arretra. […] I Benetton - Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano - sono 323esimi, ciascuno con 2,8 miliardi. […].
Gli «affluent» italiani.
Classifica:
Carlo Benetton 2007: 323 - 2006: 292
Gilberto Benetton 2007: 323 - 2006: 292
Giuliana Benetton 2007: 323 - 2006: 292
Luciano Benetton 2007: 323 - 2006: 292
Patrimonio in miliardi di $:
Carlo Benetton: 2007: 2,8 - 2006: 2,5
Gilberto Benetton: 2007: 2,8 - 2006: 2,5
Giuliana Benetton: 2007: 2,8 - 2006: 2,5
Luciano Benetton: 2007: 2,8 - 2006: 2,5
Il Sole 24 Ore 09/03/2007, pag.37 Marco Valsania

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Olimpia è in vendita. Marco Tronchetti Provera è pronto a cedere il controllo di Telecom Italia. Perché Olimpia, partecipata all´80% da Pirelli e al 20% dalla famiglia Benetton, custodisce in pancia il 18% del primo operatore telefonico italiano.[…].
Walter Galbiati, la Repubblica 13/3/2007

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[...] Tronchetti Provera nel portare avanti l´ipotesi della vendita può contare ancora sull´appoggio dei Benetton. «Non c´è alcun conflitto o differenza di opinione tra Pirelli e Benetton. Siamo perfettamente in linea», ha tenuto a precisare quando gli analisti gli hanno chiesto conto del voto favorevole di Gilberto Benetton nell´ultimo cda Telecom. stato un voto a favore della società e non contro Tronchetti Provera avevano già fatto sapere da Ponzano Veneto. […] Di certo i Benetton non si metteranno di traverso se arrivasse un´offerta da parte delle banche, visto l´interesse a sbloccare la partita Autostrade-Abertis. […]
Giovanni Pons, la Repubblica 13/3/2007)

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[…]Sintonia (la finanziaria in cui confluiranno le quote in Autostrade, in Aeroporti di Roma e in Grandi Stazioni)
SARA BENNEWITZ e GIOVANNI PONS, la Repubblica 14/3/2007

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[…] Nel luglio 2006, dopo quasi trent’anni, [ANTONIO] Percassi e Benetton diventano soci al 50 per cento, presidenza a turno un anno a testa, nella nuova Milano report, gestione e sviluppo dei vari marchi Benetton in 48 negozi del nord Italia.
(Roberto Di Caro, ”L’espresso” 25/10/2007) – Scheda Parrini su PERCASSI Antonio.

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Il controllo di Telecom Italia passa a Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo, Sintonia (Benetton) e Telefonica. […] Complessivamente l’accordo raggiunto ieri vale 6,8 miliardi, includendo i 2,7 miliardi circa del debito di Olimpia che sarà trasferito ai nuovi soci. Con l’operazione incassa anche la famiglia Benetton, partner al 20% in Olimpia. […]
FDR, Corriere della Sera 29/4/2007

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Il tricolore non è stato ammainato da Telecom Italia. Almeno per ora. Nella nuova Olimpia, che avrà il 23,6% dell’ex monopolio dei telefoni, il 58% sarà intestato a Generali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Benetton. Dei 15 consiglieri di amministrazione solo 2, e senza deleghe, saranno nominati da Telefonica. […] Il colosso madrileno è destinato ad avere un peso superiore alle apparenze. Potrebbe, per esempio, far lega con i Benetton, che sono legati ad Abertis, gestore catalano di autostrade: a quell’Abertis che, come Telefonica, conta La Caixa tra i suoi azionisti principali […].
Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 29/4/2007

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[…] Autostrade che ha donato 150mila euro a testa ai quattro partiti principali della Cdl e alle tre gambe dell’Ulivo (Ds, Margherita e Comitato Prodi). All’Udeur la società che fa capo ai Benetton ha destinato 50mila euro. Ci sarebbero stati anche i 20mila euro dell’Italia dei Valori, ma in piena bagarre-Abertis il partito del ministro Di Pietro ha pensato bene di restituire il contributo. […]
Il Giornale 29/04/2007, Gian Maria De Francesco

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[…] In realtà José Luis Zapatero, già nel meeting di Ibiza, avrebbe chiesto a Romano Prodi di dare il via libera ad Autostrade Abertis. […] I Benetton, che non accettano alcuna forma d’intromissione nella partita Autostrade, e che hanno preso una piccola quota in Telco con funzione di sentinella, attendono le mosse del governo.
Il Foglio 3/5/2007

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[IN ARGENTINA] Un numero crescente di latifondisti minerebbe un programma di politica agraria mirato a rafforzare lo sviluppo di alcuni settori agroindustriali. Gonzalo Sanchez, autore di "Patagonia vendida", racconta il fenomeno: il maggior proprietario terriero è il gruppo italiano dei fratelli Benetton che possiede 10mila chilometri quadrati, pari all’estensione dell’Abruzzo. Le acquisizioni di terra sono state effettuate negli anni Novanta e da allora i Benetton sono i maggiori produttori di lana e carne d’agnello. Osteggiati da numerosi gruppi ambientalisti e accusati da comunità indigene di aver occupato loro terre, ai Benetton va riconosciuto il merito di aver investito anche nella riforestazione di alcune varietà di alberi. […].
Roberto Da Rin Sole 24 Ore 20/5/2007

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Una cordata formata dalle banche, da Benetton e dagli spagnoli di Telefonica ha comprato il pezzo di Telecom che era in vendita, cioè il 18 per cento contenuto in Olimpia. Il venditore, come si sa, è la Pirelli, vale a dire Marco Tronchetti Provera. L’operazione avverrà così: prima di tutto sarà costituita una nuova società, per la quale è stato trovato il nome di Telco. In questa Telco verrà sistemato il 18 per cento adesso in Olimpia (destinata, come società, a sparire) e quegli spezzoni di Telecom che erano nelle casseforti di Generali e di Mediobanca, una quota cioè del 5,6%. 18 più 5,6 fa 23,6. Le quote della Telco saranno poi così ripartite: il 42,3% agli spagnoli di Telefonica, il resto agli italiani. Gli italiani sono, per ordine di importanza: Generali col 28,1%, Mediobanca e Intesa San Paolo col 10,7 ciascuno, Benetton con l’8,2. […].
La Gazzetta dello Sport, Anno I, numero 89 , 29 aprile 2007

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[…] Veltroni già si coccola i nuovi padroni degli aeroporti romani (cioè i Benetton) […].
Claudio Cerasa, Il Foglio 22/6/2007

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[CONSORTE]: « […] Eppure Fiorani dall’estate 2004 aveva iniziato a preparare l’operazione su Antonveneta, parlando con Doris e Mediolanum, coi Benetton che poi saranno i venditori del titolo maggiormente beneficati».
Libero 11/07/2007, pagg.1-10 Oscar Giannino

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[FIORANI]: «A Ricucci i soldi li ho dati, ma ha messo le azioni in garanzia, che sono poi rimaste alla Lodi. E come le hanno vendute? Hanno dato l´incarico ad un advisor storico di Benetton. E a chi sono finite? A Benetton».
Luca Pagni, la Repubblica 14/7/2007

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Le avevano date per spacciate. […] Le grandi dinastie imprenditoriali italiane, invece, hanno dimostrato ancora una volta di aver nove vite. […]festeggiano bilanci da record anche […] i quattro fratelli Benetton che smentendo le ricorrenti voci di divisioni familiari (e malgrado l´impasse su Autostrade-Abertis) archiviano il 2006 con oltre 300 milioni sonanti di profitti. […]. L´internazionalizzazione resta invece il cavallo di battaglia di casa Benetton. Lo stop – forse solo temporaneo – ad Auto-Abertis è stato solo un incidente di percorso. Autogrill ha accentuato a suon di Opa la sua presenza oltrefrontiera e solo il vecchio core business della moda (malgrado i decisi segni di ripresa del titolo a Piazza Affari) fatica ancora a decollare. Non solo: l´ultimo riassetto delle casseforti di Treviso con la nascita di Sintonia segnala la voglia della famiglia di ampliare ancora i suoi orizzonti internazionali anche a costo di fare un passo indietro nell´azionariato delle imprese di famiglia. […].
Ettore Livini, la Repubblica 21/7/2007

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[…] Adr, la società di gestione degli scali romani.[…] è entrata nell´orbita dei Benetton il mese scorso.
Ettore Livini, la Repubblica 9/8/2007

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Nonostante le tempeste degli ultimi giorni sulle borse di tutto il mondo, per i Paperoni di Piazza Affari, almeno finora, il 2006 è stato un anno d’oro. In cima alla classifica annuale di Milano Finanza, ci sono i fratelli italoargentini Gianfelice e Paolo Rocca che controllano Tenaris […] al quarto [POSTO] i Benetton con un portafogli di partecipazioni che vale 8,7 miliardi, […].
Gianluca Paolucci, La Stampa, 17 agosto 2007

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[…] lo Studio Bonelli Erede Pappalardo che lavora per Benetton […]. Si trova in via Barozzi, nel pieno centro di Milano […].
Roberto D’Agostino Dagospia 23/10/2007

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[…] ospiti illustri di Cortina, i Benetton […].
Stefano Lorenzetto, Il Giornale 02/11/2007

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[…] Nella classifica delle dinastie che hanno accumulato più di 100 incarichi primeggia Benetton (125), seguita da Caltagirone (120), De Benedetti (110), […].
Orazio Carabini, Il Sole-24 Ore 8/11/2007, pagina

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[…] Zonin in Mediobanca entrerà con il 2% come i Benetton, gli industriali che della finanza veneta sono stati pionieri, e che con Piazzetta Cuccia collaborano da tempo. […].
Sergio Bocconi, Corriere della Sera 10/11/2007

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[…] a Treviso, capoluogo di Provincia, […]per una «questione islamica» il leghista duro e puro [GIANCARLO GENTILINI], nel 2002, si scontrò con i Benetton che accordarono ai musulmani l’uso del loro Palaverde per celebrare la fine del Ramadan. […].
Marisa Fumagalli, Corriere della Sera 10/11/2007

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Francesco Gaetano Caltagirone, tra l’altro, è stato abile a ricucire con Benetton, dopo lo scontro sul Gazzettino, cooptando Gianni Mion nel consiglio di amministrazione della società editrice.
Orazio Carabini, Il Sole 24 Ore 11/11/2007

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[…] Autogrill […] Infanzia e adolescenza sotto il cappello dell’Iri, la corte dell’Ingegner De Benedetti, lo stop alla privatizzazione (con lo sconto) concordata con Romano Prodi, la successiva aggiudicazione, nel 1995, alla Edizione Holding dei fratelli Benetton. Che passo dopo passo hanno imparato ad apprezzare questo gioiello, forse il più prezioso, della loro corona. Basti pensare che, non più tardi di tre anni fa, si sussurrava che Gilberto Benetton fosse tentato di cedere in tutto o in parte il controllo di Autogrill (quotato in Piazza Affari nel 1997) per procurarsi i mezzi per ricapitalizzare Olimpia, la cassaforte che controllava Telecom Italia. Per (sua) fortuna il signor Gilberto, ben consigliato da Gianni Mion (il custode fedele della cassaforte di Edizione) una ”monata” del genere non l’ha fatta. E probabilmente non la farà mai. Perché Autogrill, al di là delle liti domestiche, è diventata una splendida signora, leader nel mondo, da tutti riconosciuta come un caso di successo. Anche se, come spesso capita con le signore di fascino, dietro il vestito a tutti noto c’è di più. Provate a chiedervi chi fattura di più, in un anno, tra Autostrade e Autogrill? Giusta la seconda. Ma non perché il caro panino batte le tariffe delle Autostrade, sempre pianeta Benetton. No, il motivo vero è che Autogrill è una vera multinazionale, anzi il leader mondiale in più settori che ormai gestisce più di cinquanta marchi in quattro continenti. Già, qui viene il difficile? Alzi la mano chi sa quale sia il canale di vendita più importante di Autogrill. I punti ristoro sulle strade? Sbagliato. Da un anno almeno sono gli aeroporti: che a fine 2007 contribuiranno per la metà al giro di affari della società. La crescita sta in poche cifre: 1.910 milioni di euro fatturati negli scali aerei nell’intero 2006; 1.710 milioni nei soli primi nove mesi di quest’anno, con un aumento del 28 per cento rispetto al settembre di un anno fa. Che sale al 35 per cento a cambi costanti, senza tener conto della discesa del dollaro: perché Autogrill è una delle poche realtà italiane che in America contano qualcosa.
[…] nel 1999 […] Autogrill, infatti, conquista così l’accesso a 18 dei 20 aeroporti più grandi degli Stati Uniti, più una lunga serie di spazi nei centri commerciali, dove gestire marchi come Au Bon Pain, Baskin Robbins, Burger King, Dunkin Donuts, Haagen-Dasz, Kentucky Fried Chicken, Mrs Fieds, Pizza Hut, Sbarro, Starbucks, Taco Well, Wendy’s e altri ancora. Un’impresa da far tremare i polsi, […]
Ugo Bertone, IL FOGLIO 1/12/2007

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[…] anni fa, Benetton ebbe la felice idea di fare pubblicità con una foto di tanti preservativi colorati al posto delle pecore multicolore […].
Il Foglio 08/12/2007, pag.I Stefano Di Michele

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[…] Una certa inquietudine dei soci, specie quelli che si sono aggiunti per ultimi, per l’andamento del titolo [DEL CORRIERE] in borsa e per il ridottissimo flottante che lo rende praticamente illiquido. Dai quasi 7 euro (drogati) della quasi-Opa di Stefano Ricucci ora siamo, in linea con il triste momento degli editoriali, a 2 e mezzo. Tra coloro che più si lamentano ci sono i Benetton e i Toti, che per entrare hanno messo sul piatto 5 euro ad azione. […].
Il Sole 24 ore 7 febbraio 2008, Paolo Madron

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Birima, l’ultima creatura della star senegalese Youssou N’Dour, non è un disco ma una società di credito cooperativo. In altre parole, un’adesione convinta alla pratica sempre più diffusa del cosiddetto microcredito, inventata in Bangladesh dal «banchiere dei poveri» Mohammed Yunus, che ne ha avuto indietro un Nobel per la pace. […] Il vero supporto, in termini economici e soprattutto di comunicazione, lo fornisce però il gruppo Benetton, tant’è che il vicepresidente Alessandro Benetton sedeva accanto a Youssou N’Dour, nel lancio ufficiale avvenuto ieri a Dakar, per ribadire che «il profitto non è in contraddizione con i valori sociali». […] Ma qui l’evoluzione è palpabile anche nel campo degli investimenti socialmente utili di Benetton, azienda che fino a ieri trovava più attraente scendere in campo in difesa dei gorilla.
Il Manifesto 14 febbraio 2008, MARCO BOCCITTO

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Autogrill, una delle poche aziende italiane in forte espansione all’estero e che da ieri è il leader mondiale dei duty free. Il gruppo guidato da Gianmario Tondato ha annunciato l’acquisto del 100% della britannica World Duty Free e il restante 49,9% della spagnola Aldeasa, partecipata sin dal 2005. Per le due operazioni - seguite da Ubs come advisor unico e finanziate da Intesa, Unicredit, Bnp Paribas e Rbs - è stato staccato dalla società controllata dai Benetton un assegno da 1,070 milioni di euro, di cui 711 milioni circa (543,5 milioni di sterline) per il primo operatore del Regno Unito, presente in sette aeroporti incluso Heathrow. […]. Il mercato di concessione del Regno Unito è il primo in Europa delle attività retail (cioè la vendita al dettaglio in aeroporto, dai profumi, all’abbigliamento, agli accessori di lusso) di Aldeasa, Alpha e Wdf, fanno di Autogrill un gigante da 1,7 miliardi. Nel 2007 il fatturato complessivo, ristorazione compresa, era di 4,8 miliardi. Di questi il 37% era rappresentato dalle autostrade e il 2% dalle stazioni ferroviarie. […].
Corriere della Sera 11 marzo 2008, Paola Pica

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[NELLA CLASSIFICA FORBES] i Benetton (Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano, 2,9 a testa), […].
La Repubblica 6 marzo 2008, ARTURO ZAMPAGLIONE

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[…]Da Fiumicino sono usciti i vecchi padroni, […] e da ottobre comandano i Benetton. […].
Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport, Anno II, numero 408, 18 marzo 2008

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Autostrade del gruppo Benetton ha finanziato con 150 mila euro ciascuno Margherita, Ds, Fi, An, Udc, Lega e persino il Comitato per Prodi 2006, mentre Mastella si è dovuto accontentare di 50 mila. […].
L’espresso 20 marzo 2008, PRIMO DI NICOLA E MARCO LILLO

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«La piccola grande rivoluzione di questi giorni, di queste ultime ore, si chiama "liste di minoranza nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali della società quotate"» [1]. […]Per l’assemblea del Leone del 26 aprile 2008 sono candidate quattro liste. Quella del consiglio di amministrazione, quella di Algebris, quella di Assogestioni (i fondi del risparmio gestito) e quella di Edizione Holding (la finanziaria dei Benetton, che ha 1% di capitale). Il successo dei candidati del cda è scontato, le altre si contendono il secondo posto. Ma la lista di Edizione Holding – i candidati sono Giuseppe Pirola come sindaco effettivo e Yuri Zugolaro come sindaco supplente – desta sospetti. «Benetton ha da sempre buoni rapporti con il gruppo triestino con il quale è in affari in alcune importanti partite. Entrambi sono, per esempio, azionisti di Gemina, di Telco (holding di controllo di Telecom) e di Atlantia (ex-Autostrade). Non solo. Edizione Holding fa parte del patto di sindacato di Mediobanca, storico azionista di riferimento del Leone e supporter (non dichiarato) della lista del Cda. In relazione a simili legami alcuni commentatori hanno parlato di una lista "amica" nata allo scopo di contrastare le candidature di Assogestioni e, soprattutto, di Algebris» [10]. Algebris si appella alla Consob contro la lista Benetton. L’organismo di vigilanza sulla Borsa risponde chiedendo chiarimenti a Edizione Holding. I veneti difendono il loro essere lista di minoranza, con una nota in cui spiegano che «l’insussistenza di rapporti di collegamento rilevanti con Mediobanca, azionista di maggioranza relativa delle Generali, sta nel fatto che Edizione Holding, o la sua controllante, non hanno il potere di determinare, congiuntamente ad altri, sulla base di un accordo contrattuale, le politiche finanziarie e gestionali di Mediobanca, azionista di maggioranza relativa delle Generali» [11].
Scheda 155767 – APERTURA FOGLIO - [1] Giuseppe Turani, ”La Repubblica”, 13/04/2008; [10] R. Sa., Il Sole 24 Ore, 3/04/2008; [11] Al. An., Il Sole 24 Ore, 7/04/2008.

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[…] Benetton è andato a comprarsi 7.500 ettari in Patagonia per controllare la qualità delle lane per i suoi pullover arcobaleno. […]
R.Ba., Corriere della Sera 24/5/2008

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[QUESTIONE ALITALIA] Innanzi tutto ci vogliono tanti bei quattrini. Qualcuno è disponibile a scucirne un po´ anche perché può contare di rifarsi altrimenti. Come il gruppo Benetton, che un debito di riconoscenza con il governo Berlusconi ce l´ha dopo che gli è stata data mano libera sulle tariffe autostradali. […].
Massimo Riva, la Repubblica 30/7/2008, pagina 1

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[…] Dal fronte della cordata invece, i giochi sembrano fatti. Sono infatti sedici i primi soci che hanno sottoscritto quote paritetiche (e simboliche pari a poche migliaia di euro) nella società Cai: […]. Nella cordata ci sono i Benetton con Atlantia, ... […] .
Ettore Livini, la Repubblica 27/8/2008, pagina 7.

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Un’analisi di Milano Finanza rivela chi ha fatto più soldi investendo in Borsa negli ultimi 18 anni. […] Rilevante anche l’incremento di valore della famiglia Benetton: nel 1990 aveva in Borsa solo la società di abbigliamento e la loro parte valeva 662 milioni, ovvero 1.152 milioni tenendo conto dell’inflazione. Oggi i quattro fratelli valgono in borsa 6.711 milioni, sei volte il valore del 1990 rettificato per la svalutazione […].
Vanni Cornero, La Stampa 15/8/2008.

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[…]l’Impregilo, una delle maggiori imprese di costruzioni italiane. suo l’appalto per il Ponte sullo Stretto, […] si è aggiudicata due commesse da 600 milioni l’una: la superstrada Vicenza-Treviso e il primo tratto dell’autostrada tra Malpensa e Bergamo. L’appalto lombardo è l’antipasto dei lavori per l’Expo 2015, […]. Allo scalo di Fiumicino, gestito dalla società Aeroporti di Roma (Adr), l’intreccio degli interessi appare addirittura infernale. Tutto ruota attorno ai Benetton. Saranno azionisti di Alitalia. Sono già soci di maggioranza di Adr, […] E, infine, ai Benetton fa capo anche la tenuta agricola di Maccarese, un vasto terreno situato accanto all’aeroporto, dove in futuro Fiumicino dovrà essere raddoppiata. […]
VITTORIO MALAGUTTI E LUCA PIANA, L’espresso 11/9/2008, pagina 34.

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[…] Bene: dentro Banca Leonardo si ritrovano come azionisti la Saifin Sai-Finanziaria presieduta da Giulia Ligresti, che detiene il 4,8%, mentre Edizione Holding di Benetton possiede l’1,9%. […]
Dagospia 17/9/2008

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[…] Benetton a Milano ha aperto un Temporary store per bambini, durata, due mesi. […]
Michela Tamburrino, La Stampa 15/10/2008, pagina 6

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[…] Secondo la legge il commissario non può vendere al di sotto del «prezzo di mercato» che sarà fissato dal perito «indipendente», Banca Leonardo, nominato dal ministro dello Sviluppo economico. In Leonardo ci sono eccellenti professionisti. Tuttavia c’è l’ombra del conflitto d’interessi: alcuni soci di Cai (Ligresti, Benetton e Pirelli) sono anche soci di Banca Leonardo (l’8% complessivo) e due degli 11 consiglieri della banca (Carlo d’Urso e Fausto Marchionni) sono entrati nel cda Cai. […]
Dieci domande senza risposta, Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore, 11 novembre 2008

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[…] In che mani finiranno i beni che la Cai (Compagnia aerea italiana) scarterà, dopo aver scelto fior da fiore, ritenendoli non funzionali al proprio business? Il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, ha deciso di raggruppare quegli asset in una «bad company» suggerendo involontariamente l’idea che, in quanto bad (cattiva in inglese), fosse il ricettacolo dei rimasugli. In realtà non è proprio così.
In quel contenitore ci sono, per esempio, i terreni di Pianabella, 60 ettari a sud dell’aeroporto di Roma, una novantina di velivoli, i cinque aerei per cargo e infine pezzi di Volare e Alitalia Express. Roba tutt’altro che di risulta, tanto che sul tavolo di Fantozzi sono arrivate 60 manifestazioni di interesse, alcune di personaggi con un certo nome. […] i Benetton, azionisti sia della Cai sia dell’aeroporto di Fiumicino, interessati ai terreni. […].
Daniele Martini, Panorama 20/11/2008, pagina 167.

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[…] Negli ultimi due anni, per dire, i fratelli Toti e Benetton sono arrivati sull’isola [SARDEGNA] più volte per proporre un progetto nella zona di Capo Teulada, all’inizio si sono fatti precedere da una telefonata di Francesco Rutelli. La regione ha controproposto: impegnatevi invece nel tratto di miniere dismesse di Sant’Antioco, dove urge una riqualificazione. Risposta: fossimo matti. […].
Jacopo Iacoboni, la Stampa 28/11/2008

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[…] La piana di Castello, l´unica area libera di Firenze ora sequestrata dalla magistratura, diciamolo, è uno schifo, accerchiata com´è dall´aeroporto di Peretola dei Benetton, dall´autostrada, dalla ferrovia e dal futuro inceneritore […].
Alberto Statera, la Repubblica 5/12/2008

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Telco corre ai ripari e per difendere l’investimento in Telecom ha chiesto ai soci un impegno a dotare la cassaforte di nuove risorse per 250 milioni. Con il titolo del gruppo telefonico che ha ripreso a oscillare attorno alla soglia di 1 euro, potrebbe essere necessario infatti integrare i pegni con le banche creditrici, esposte per 3,2 miliardi. Per ora il rischio non c’è, ma in previsione si è voluta mettere comunque al sicuro.
 una misura «cautelativa ». Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali si sono impegnate a versare i nuovi capitali qualora fossero necessario. Dalla partita si è chiamata fuori Benetton, azionista di Telco con l’8%, che ha fatto sapere di avere al momento altre priorità, tra cui l’investimento in Cai […].
Paola Caruso, Corriere della Sera 6/12/2008

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[ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO] Feltrinelli aprirà un megastore di 2.600 metri quadri, Benetton un punto da 1.400, […] e all’ingresso della metropolitana un bar Acafè di Autogrill, […].
Stazione centrale in stile New York di Gianluca Schinaia, Il Sole 24 Ore, 14/12/2008, pag. 17

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[…]Le disavventure del donatore sono un copione che si ripete molto spesso. E’ accaduto a Fernanda Pivano, che ha cercato di dare al Comune di Milano, senza successo, la sua biblioteca-archivio, con testi, libri, lettere della Beat Generation, ma è riuscita a trovare una sistemazione adeguata solo grazie all’intervento della Fondazione Benetton, che nel ”98 ha creato nella vecchia Milano, in corso di Porta Vittoria, la Biblioteca Riccardo e Ferdinanda Pivano. […].
Mario Baudino, La Stampa 18/12/2008, pagina 45

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La crisi dimezza il numero dei miliardari a Piazza Affari. […] Tiene - invece - un po´ meglio (si fa per dire) chi fa industria e lega i suoi profitti alle fabbriche più che all´andamento di Piazza Affari. Leonardo del Vecchio ha guadagnato una posizione piazzandosi alle spalle dei Rocca, seguito a ruota dai Benetton.
Ettore Livini, la Repubblica 27/12/2008

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[…] Dopo i quattro pivot (Colaninno, Intesa Sanpaolo, Benetton e Riva), gli Angelucci sono il quinto azionista della Cai […] I primi quattro azionisti, appaiati con il 12,7% ciascuno, sono Atlantia (controllata dai Benetton), Immsi (controllata da Colaninno), Fire Spa (del siderurgico Emilio Riva) e Intesa, il motore del progetto. I pivot hanno sottoscritto ciascuno 59.175.680 azioni ordinarie, corrispondenti a 100 milioni di impegno complessivo: per il momento hanno versato 55,6 milioni ciascuno […].
Gianni Dragoni, Il Sole-24 Ore 24/12/2008, pagina 3

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La Nuova Alitalia è controllata da una compagine azionaria, la Cai, formata da 25 soci italiani che detiene in totale il 75% del capitale ed un partner straniero, Air France-Klm, col 25%. […] Il gruppo Riva è il primo azionista col 10,6%, segue Colanino col 7%, seguono Benetton, Ligresti, Toto, Tronchetti Provera. La nuova cordata ha pagato Alitalia 1.052 milioni di euro, di cui solamente 400 in contanti. […].
Alessandro Barbera, La stampa 13/11/2009

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Soci di Cai, Compagnia Aerea Italiana (tra parentesi le quote azionarie di ciascuno):
La famiglia Benetton (11,8)
da numero zero di Voce Arancio, 14/01/2009

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Investitori che quest’anno riscuoteranno più di cento milioni in cedole dalla Borsa italiana: Benetton, Zaleski, Berlusconi, …[…].
Giorgio Dell’Arti, 30/6/2008 (Appunti del 30 giugno 2008).

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L´ultima crisi finanziaria è passata come una scure su Piazza Affari, falciando il valore di una serie di aziende e ribaltando le prospettive su cui valutare tutta una rosa di società. […] guardando alle aziende che orbitano intorno a Ponzano Veneto e alla galassia di Edizione Holding, Autogrill vale oggi meno dell´azienda di abbigliamento. E pensare che la società di ristorazione è sempre stata giudicata in casa Benetton come uno dei migliori investimenti mai fatti. Il gruppo guidato da Gian Mario Tondato è infatti riuscito in pochi anni a raggiungere l´obiettivo di tutte le imprese italiane, ovvero realizzare più fatturato all´estero che in casa. Ciononostante il titolo è tornato sui livelli della privatizzazione. La sfortuna di Autogrill è stata infatti quella di aver rilevato le attività degli aeroporti di Londra di World Duty Free poco prima dello scoppio della crisi più nera che ha mai colpito la City e che ha portato la sterlina ai minimi di sempre nei confronti dell´euro. […].
Sara Bennewitz, Affari & Finanza, 16/2/2009

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[…] Tra gli altri soci di peso del gruppo editoriale [RCS] e fuori dal sindacato che regge il 63,5% figura il 5,1% di Edizione Holding dei Benetton, e il 5% del costruttore romano Toti, […].
s.b., la Repubblica, 24/2/2009

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[IN SARDEGNA] Eccoli i grandi progetti che dividono, […]. Ma il progetto forse più contestato è quello vicino a Teulada, all’estremo sud dell’isola. Un brandello di terra che finora era zona militare, dove le uniche tracce umane sono le impronte dei carri armati. Davanti è mare, intorno ci sono i colori e il profumo della macchia di fillirea, corbezzolo e olivastro. Qui Benetton e gli imprenditori romani Toti vorrebbero realizzare un progetto cui Soru finora si era opposto.
Ferruccio Sansa, la Repubblica 8/3/2009

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Secondo la classifica di Forbes, l’italiano più ricco del mondo è Michele Ferrero: […] al 40mo posto della lista, […] Carlo, Gilberto, Luciano e Giuliana Benetton sono pari merito al 468mo posto (1,5 miliardi ciascuno).
La Stampa.it 12/3/2009

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[…] "Impregilo" (già gruppo Fiat e oggi gruppo Benetton-Gavio-Ligresti) […].
Carlo Bonini, la Repubblica 10/4/2009

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Allo studio Vitale Romagnoli Piccardi e Associati di via Crocefisso, a Milano, […] studio creato dal ministro [TREMONTI], l’anno scorso si sono rivolti fra gli altri il gruppo Benetton per l’emissione di bond […].
Luca Piana, L’Espresso, 4 giugno 2009

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[…] Mita resorts, […] A breve è previsto l’ingresso di una nuova struttura nel network. Si tratta del complesso di Capo Malfatano che fa capo alla 21 Investimenti della famiglia Benetton. Anche in questo caso si tratta di un complesso a cinque stelle che conta 20 suites e 15 ville, a pochi chilometri da Teulada.
Vincenzo Chierchia, ”Il Sole-24 Ore” 5/6/2009

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26 marzo: Sintonia, la nuova holding della famiglia Benetton che raggruppa le partecipazioni nelle utility e infrastrutture, sostituisce Edizione Holding in Olimpia.
1 aprile: AT&T e America Movil (Messico), avanzano un’offerta, «accolta favorevolmente» dal cda di Pirelli, per rilevare un terzo ciascuna del capitale di Olimpia.
Agenzia ANSA, 1 aprile 2007

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[…] La Olimpia rilevò a un prezzo stratosferico (4,175 euro per azione), pari al doppio di quello di mercato, il controllo della Olivetti-Telecom […].
Giuseppe Oddo, dal suo blog FINANZA E POTERE, 17/09/08

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[…]Olimpia, la finanziaria che controlla Telecom, creata per l’occasione. La struttura piramidale che portava Tronchetti Provera a controllare Telecom Italia possedendo solo lo 0,11% del capitale votante era così composta: Pirelli & C, che ne deteneva la maggioranza (58%), Edizione Holding (cioè i Benetton, 16%), Banca Intesa (5%), e Unicredit (5%), a cui in seguito si è aggiunta Hopa (16%), la holding bresciana di Emilio Gnutti (ancora lui). […]Ecco la composizione di Telco: 42,3% Telefónica; 28,1% Assicurazioni Generali; 10,6% Mediobanca; 10,6% Intesa Sanpaolo; 8,4% Sintonia Spa (Benetton). Ricordiamo che queste sono percentuali relative al 23,5% di Telecom Italia. […]Telco, costruita per sbarrare la strada a Telefónica e impedirle la conquista della maggioranza. Vi comandano tutti gli altri: Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Benetton. […].
Giuseppe Oddo, Giovanni Pons - L’affare Telecom, Sperling & Kupfer 2006; giornali vari

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Il consorzio guidato da Impregilo, il colosso italiano delle costruzioni, si è ufficiamente aggiudicato i lavori di ampliamento del canale di Panama grazie a un’offerta da 3,22 miliardi di dollari (2,3 miliardi di euro ai tassi di cambio attuali). […]Impregilo, che vede tra i suoi azionisti le famiglie Gavio, Ligresti e Benetton, […].
LUCA FORNOVO, La Stampa, 17/7/2009

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[…] A Teulada sta andando avanti la partnership da 100 milioni di euro tra i Benetton e i Monte dei Paschi di Siena,[…].
Maurizio Porcu, L’espresso, 6 agosto 2009, pag. 35

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[…] In altre famiglie, come quella dei Benetton, la scelta è stata diametralmente opposta. A Ponzano Veneto si è voluto distinguere nettamente il ruolo dell’azionista da quello del manager. Tant’è che nessun componente della dinastia ricopre incarichi operativi nelle varie aziende controllate o partecipate. I membri del "clan" rivestono solo ruoli di indirizzo. Così è stato stabilito nel 2003 da Luciano quando in una lunga intervista ha sentenziato: «Un manager si può cambiare,un figlio no». In virtù di questo è stato stabilito che all’interno di ciascuno dei quattro rami della famiglia (Gilberto, Luciano, Carlo e Giuliana) venisse individuato una sorta di "leader", quattro primi inter pares, ossia quattro nuovi fondatori tra i sedici figli. Decisioni definitive, al momento, in questo senso non sono state prese. Eccezion fatta per Luciano che non ha mai nascosto di aver già individuato nel figlio Alessandro il proprio erede. Per quanto riguarda gli altri fratelli qualche indicazione la si può cogliere dando una scorsa ai componenti del consiglio di amministrazione di Edizione srl, la cassaforte che tiene le redini della galassia Benetton, dove, oltre ai quattro fondatori e Alessandro, siedono Sabrina, figlia di Gilberto, Christian, figlio di Carlo e Franca, figlia di Giuliana. Si tratta solo di un’indicazione implicita ma di certo un primo passo verso l’assetto futuro è stato compiuto. Tra l’altro, i patti che governano Edizione per garantire l’attuale equilibrio, un 25% a ciascun ramo, prevedono che le quote della holding, per chi volesse uscire, devono essere offerte prima all’interno del proprio ramo e poi solo in seconda battuta agli altri parenti. Tutto perché resista la tradizione dei quattro fondatori. E forse anche perché venga data la possibilità a chi non ha il piglio per la finanza, la passione per la ristorazione retail o ambizioni da stilista di percorrere la propria strada. Così Rossella Benetton, una dei quatto figli di Luciano, ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla propria famiglia e ai suoi quattro figli, il fratello Rocco ha fondato una propria società di investimento e Andrea Benetton (figlio di Carlo) amministra la ex Cirio Agricola. Mentre Paola Benetton Bertagnin (figlia di Giuliana) ha scelto la medicina e i suoi centri medicali curano i problemi di fertilità. Insomma, paletti certi per agevolare il passaggio generazionale ma nessun onere predeterminato. […].
Laura Galvagni, Marigia Mangano, Il Sole-24 Ore 9/8/2009

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L’obbligo di registrazione dei crediti vantati verso Lehman Brothers Holdings sta portando alla luce un’esposizione di imprese, banche, enti locali e persino "costole" del ministero dell’Economia più elevata rispetto a quella denunciata lo scorso anno o addirittura sinora sconosciuta. […] Ci sono poi gli imprenditori privati: Benetton con 1,49 milioni, Ferrero con 5,7milioni, […].
Laura Serafini, Il Sole-24 Ore 24/9/2009

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L’azionariato del gruppo editoriale che controlla Corriere ha 15 grandi soci, 13 dei quali siedono nel patto di sindacato dell’azienda: […] Fuori dal patto ci sono altri due azionisti pesanti: Giuseppe Rotelli, imprenditore sanitario di matrice cattolica, e la famiglia Benetton.
Gianmaria Pica, il Riformista 13/10/2009

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[…] Quanto a Benetton, ora ha anche una linea in cashmere e un maglioncino a trecce taglia 1 anno costa ben 90 euro. Ma le mamme apprezzano e pare che appena messi fuori, i capini siano andati a ruba e ora sono già in riassortimento. Del resto il «mondo bambino» per il marchio di Ponzano Veneto negli ultimi 10 anni ha raddoppiato la produzione (60 milioni di capi l’anno) e oggi costituisce oltre il 30 per cento del fatturato totale del Gruppo Benetton. […]
Sara Ricotta Voza, La Stampa 22/12/09

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[…] Mentre l’anno si chiude in Italia con una caduta del Prodotto interno lordo di quasi il cinque per cento e mezzo milione di disoccupati in più, per la maggioranza dei signori di Piazza degli Affari le cose sono andate tutt’altro che male. […] Avanza più o meno compatta anche la galassia di partecipazioni della famiglia Benetton. La più eclatante delle rivalutazioni riguarda Atlantia, la società che detiene Autostrade per l’Italia. La fettona degli imprenditori trevigiani, che valeva 2 miliardi circa un anno fa, adesso ne vale 3.
 tutta una festa, l’autostrada, per i creatori del brand Benetton: alle performance al casello, si aggiungono quelle alle aree di ristoro, visto che il pacchetto di azioni Autogrill in mano loro è passata da 800 milioni a quasi 1,3 miliardi di euro. […].
Maurizio Maggi, Stefano Vergine, L’Espresso, 29 dicembre 2009

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[…] C’è, soprattutto, la triade che guida Impregilo: i Benetton che nel corso degli anni hanno aggiunto all’azienda di famiglia il controllo delle Autostrade, degli Autogrill, degli Aeroporti di Roma, Torino e Firenze, una partecipazione importante in Grandi Stazioni più l’i n gre s s o nel patto di sindacato di Mediobanca; […].
Daniele Martini, il Fatto Quotidiano 4/3/2010
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Giancarlo De Bortoli, 61 anni, titolare della Herry’s confezioni di Pramaggiore, […] faceva le camicie su misura persino per i 9 piloti della flotta aerea privata dei Benetton.
Stefano Lorenzetto, il Giornale, 7/3/2010

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Forbes, la classifica dei miliardari. […] i 4 Benetton (Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano) con 2,1 miliardi ciascuno, […].
Angelo Aquaro, la Repubblica, 11/3/2010

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[RCS] Benetton e il gruppo Toti, entrambi titolari di una partecipazione intorno al 5%.
A. Ol., Il Sole-24 Ore 17/3/2010;