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 2010  marzo 27 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BERTOLASO, GUIDO"


La città di Bam (nelle foto a destra, la cittadella, situata su un’altura e difesa da due cerchia di mura e 28 torri, prima e dopo il terremoto) fu costruita oltre 2.000 anni fa in corrispondenza di un’oasi tra le catene montuose di Barez e Kabud, nel sud-est dell’attuale Iran, utilizzando solamente fango, paglia e tronchi d’albero di palma. Per secoli fu un importante nodo commerciale e un centro religioso dedicato al culto di Zarathushtra. Da quasi duecento anni era però disabitata, divenendo, più recentemente, una meta obbligata per i turisti in cerca di meraviglie. Il governo iraniano ha da subito dichiarato che verrà ricostruita a qualsiasi costo. E l’Italia ha inviato, lo scorso 5 gennaio, una delegazione guidata da Riccardo Ressa, direttore della Farnesina per il Medio Oriente, Guido Bertolaso, capo del dipartimento della Protezione civile, e Giuseppe Proietti, direttore del dipartimento per i Beni archeologici del ministero dei Beni culturali, per offrire tutta la nostra competenza ed esperienza nel campo del restauro.
Fonte: Macchina del Tempo, marzo 2004 (n.3)

Esiste un Commissariato per l’emergenza rifiuti alla cui testa è stato messo adesso Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Fino al 2004 il Commissariato è costato 8500 miliardi di euro. Perde cinque milioni di euro al mese.
Fonte: Anno III, Centoquarantunesima settimana Dal 23 al 30 ottobre 2006

Alcune ore prima erano state fatte visionare al Commissario per l’emergenza dei rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, e ai tecnici del ministero dell’Ambiente. Alcuni giorni dopo, l’11 maggio, arriva il decreto legge del Governo con il quale non solo si attivano i siti, ma il loro uso è autorizzato in deroga alle «norme ambientali, paesaggistiche, di difesa del suolo e igienico sanitarie». Insomma, un potere assoluto al Commissario Bertolaso sui siti «che sono sottratti all’adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato di emergenza».
Fonte: Il Sole 24 Ore 16/05/2007, pag.23 Roberto Galullo

La decisione del governo di «correggere» con un’ordinanza il decreto dell’11 maggio è stata presa malissimo da Guido Bertolaso, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania che ha rassegnato dimissioni poi respinte.
Fonte: SCH. 136251

Il nostro responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso - il quale sarà probabilmente nominato commissario straordinario alla siccità - dice che parlare di "calamità nazionale" è un’esagerazione.
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno I, numero 84, 24 aprile 2007

Laurea ad honorem. Nel 2005, sempre la generosa Moratti, premiò - tra gli altri - l’economista Tommaso Padoa Schioppa, il politologo Giovanni Sartori, ma anche il cantante Vasco Rossi (laurea in legge, con piena facoltà di fare l’avvocato), gli imprenditori Alessandro Riello e Giuseppe Stefanel, il mago della protezione civile Guido Bertolaso, il campione di motociclismo Valentino Rossi.
Fonte: Raffaello Masci, La Stampa 26/7/2007

Quest´estate di incendi, riflette il ministro dell´Interno, «ha finito con l´essere un tragico tagliando sul nostro sistema decentrato di governo». Un tagliando che ha evidenziato una serie di «difficoltà»: di coordinamento e non solo. «L´ordinanza ha ridistribuito responsabilità che in determinate circostanze gli enti che le avevano non hanno saputo esercitare», afferma Amato. All´articolo 1 Bertolaso viene nominato commissario delegato: gli vengono conferiti i poteri per i primi interventi urgenti (comprese le indennità per i danni), mentre per l´adozione delle iniziative si avvarrà dei presidenti delle Regioni o dei prefetti.
Fonte: Elsa Vinci, la Repubblica 30/8/2007

Sempre lì si torna: al piano di Guido Bertolaso. Che aveva proposto di guadagnare un anno di tempo scaricando tutto ciò che si poteva nella grande cava dismessa di argilla di Serre, in provincia di Salerno, e usare quel tempo per concludere i lavori al termovalorizzatore di Acerra e insieme avviare sul serio la raccolta differenziata così da permettere ai nuovi impianti di bruciare «ecoballe» vere. Progetto saltato per l’ennesima ribellione di piazza e sostituito, con la benedizione dello stesso Pecoraro, con la sventurata creazione a pochi chilometri di una discarica nuova, ottenuta a costi esorbitanti abbattendo centinaia di querce secolari. Misteri ambientalisti.
Fonte: Sergio Rizzo - Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 6/1/2008

Il neo (all’epoca) commissario per l’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, che il 22 maggio annuncia: «In dieci giorni risolvo tutto». Qualche tempo dopo verrà aggredito dai manifestanti del no-discarica.
Fonte: Il Giornale 04/01/2008, Gabriele Villa

Giampaolo Pansa. Ex Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania (dal luglio 2007, dopo le dimissioni di Guido Bertolaso),
Fonte: SCH. 157027 (Giampaolo PANSA)

Era il giorno del cambio ufficiale della guardia tra Gianni De Gennaro e Guido Bertolaso, un testimone che a livello d’immagine è stato consegnato in fretta, con l’agenda dettata dall’urgenza. L’ex capo della Polizia non meritava di andarsene così.
Fonte: Marco Imarisio, Corriere della Sera 11/6/2008, pagina 23

Appena tornato a Napoli, Guido Bertolaso ha capito che non c’era alternativa, pratica e morale, a Chiaiano, pena un’altra ridicolizzazione dello Stato. Ma al sottosegretario è stato anche spiegato che non si trovava di fronte a dei criminali incalliti. La protesta di via Cupa di cane era riuscita a impermeabilizzarsi quasi completamente, respingendo gli stormi di motorini che giungevano dalle vicine Scampia e Secondigliano e con essi la facile tentazione di replicare la vergogna di Pianura. Era possibile ragionare, è così è stato. Le concessioni elencate ieri da Bertolaso hanno anche il sapore di una legittimazione, il riconoscimento di un comportamento che è quasi sempre stato civile. Ci saranno ancora momenti di tensione, sono in arrivo le «mobilitazioni creative».
Fonte: Marco Imarisio, Corriere della Sera 24/6/2008

Rifiuti. Berlusconi ha nominato Guido Bertolaso sottosegretario alla presidenza del Consiglio, portando cioè i membri del suo governo da 60 a 61. Bertolaso avrà pieni poteri in materia di rifiuti, non solo per quanto riguarda la Campania, ma anche per quanto riguarda il resto del Paese: la sensazione infatti è che, tra non molto, si troveranno con un problema non dissimile a quello campano anche altre regioni italiane, e in particolare il Lazio.
Fonte: Anno V - Duecentoventunesima settimana Dal 19 al 26 maggio 2008

Tra i primi atti del nuovo governo: il primo Consiglio dei ministri, come promesso in campagna elettorale, a Napoli, la città che da mesi soffre del problema dei rifiuti, e la nomina di Guido Bertolaso a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con pieni poteri in materia di rifiuti.
Fonte: Annuario Panorama 2008

Quando c’è stata l’emergenza «monnezza» a Napoli il gran capo della Protezione civile Guido Bertolaso chiese l’aiuto di Un posto al sole per far capire ai napoletani quanto siano importanti le discariche. «Fummo fierissimi di potergli dire che l’avevamo già fatto parlandone in due o tre puntate. Bertolaso rispose che avrebbe consigliato a sua moglie di seguirlo più attentamente, senza saltare neppure una serata».
Fonte: Il Posto al sole dove fioriscono i nuovi talenti di Simonetta Robiony, La stampa, 8/1/2009

Nomina di Guido Bertolaso a commissario straordinario dell’area archeologica romana, Ostia inclusa. Bertolaso, oltre a dirigere la Protezione civile, è commissario del G8 alla Maddalena. Un uomo già occupatissimo. Che sia un Superuomo nietzschiano? "Non discuto il valore della persona. Ma il ricorso al commissario desta più d’una perplessità. Riflette una cultura politica emergenziale, è un segnale di sfiducia alla fascia dirigente dei Beni culturali, non dà poteri straordinari a un vero competente di archeologia". Parla Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa, Accademico dei Lincei e presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali, l’organo consultivo del ministero.
Fonte: Enrico Arosio, L’Espresso, 26 febbraio 2009

Annunciata (la scossa sismica) con toni quasi profetici da Gioacchino Giampaolo Giuliani, tecnico che fa ricerca ai Laboratori nazionali del Gran Sasso e che da anni sostiene di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici, la notizia del terremoto, che nelle previsioni di Giuliani avrebbe dovuto essere «disastroso», ha scatenato tra domenica e lunedì una psicosi collettiva, che ha mandato in tilt Sulmona e dintorni. Tale il vespaio, da costringere ieri la commissione Grandi Rischi della Protezione civile a riunirsi in fretta e furia «per rassicurare la popolazione che non c’è alcun pericolo in corso», che «la situazione è monitorata ora per ora» e che «non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un sisma». Con un diavolo per capello, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si è scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione esemplare. E così è stato: Giuliani, che basa le sue previsioni sull’analisi di un gas (il Radon) sprigionato dalla crosta terrestre e che ha costruito enormi cubi in piombo per monitorare il suolo, ora si ritrova addosso una denuncia per procurato allarme. « stato terribile».
Fonte: Francesco Alberti, Corriere della Sera 1/4/2009

Sarà qui, dunque, la casa degli "otto Grandi" della Terra. Coppito, Italia. Zona sismica 1. Scuola ispettori e allievi sottufficiali "Maresciallo Vincenzo Giudice", «medaglia d´oro che prestò il petto alla rappresaglia nazista per salvare la vita di innocenti». Cinquanta ettari di terreno argilloso per un compound di cinquantamila metri quadri di strutture in cemento armato, inaugurate nel 1992, accarezzate dalla faglia di Pettino e da quella che ha sbriciolato, due settimane fa, i pilastri dell´ospedale San Salvatore. La città-caserma, in una delle sue ali, porta i segni della frustata del 6 aprile e, nel pomeriggio del colpo di teatro, gli aghi dei sismografi continuano a registrare lo sciame che non ha smesso e non smette di tormentare questa terra. Qui hanno riposato in attesa di sepoltura, bambini, donne e uomini in un hangar trasformato in obitorio. Qui ne sono state benedette le salme durante la celebrazione dei funerali di Stato il venerdì santo di Pasqua. Qui dormono oggi Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, le sue centinaia di addetti e volontari e 1300 finanzieri. Bertolaso, che del colpo di teatro è il padre, è convinto che non servirà rubare o inventare altro spazio. Che i 50 ettari di Coppito siano sufficienti.
Fonte: Carlo Bonini e Giuseppe Caporale, la Repubblica 24/4/2009

Terremoto Nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile, un terremoto di potenza 5.8 (scala Richter) ha devastato l’Abruzzo, provocando almeno trenta morti. Tra questi ci sono almeno cinque bambini. Scriviamo di lunedì, come sempre, e la contabilità della catastrofe, i soccorsi, le valutazioni e le polemiche sono in pieno svolgimento. Berlusconi doveva partire per Mosca e ha rinunciato firmando subito il decreto per l’emergenza nazionale e affidando la gestione di tutto a Guido Bertolaso.
Fonte: Anno VI - Duecentosessantacinquesima settimana Dal 30 marzo al 6 aprile 2009

Nel giugno 2008 Bertolaso chiede al professor Gian Michele Calvi come poter verificare se alla Maddalena si stia spendendo più del necessario. Calvi, oltre che amico del capo della Protezione civile, è tra i massimi esperti di ingegneria antisismica e membro della Commissione grandi rischi.
Fonte: Fabrizio Gatti, L’Espresso, 14 maggio 2009

(Enrico Intini) Altro contatto importante è stato quello con Guido Bertolaso, il potente sottosegretario alla Protezione civile: «Loro hanno una short list, una sorta di elenco riservato di imprese da far intervenire in situazioni di emergenza, e a noi sarebbe piaciuto farne parte». Detto fatto. Alla fine dello scorso anno Tarantini ha accompa­gnato Intini da Bertolaso, nella sede romana del Dipartimento: «In quella riunione mi sono limitato all’esposizione delle nostre attività, che riguardano settori di loro interesse come la prevenzione degli incendi, poi non ho avuto più notizie».
Fonte: Giovanni Bianconi, Corriere della sera 24/06/2009

Insomma: basta pronunciare la parola G8 e tutto scorre, tutto funziona. "Sobrietà con efficienza", aveva promesso il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Ed è stato di parola.
Fonte: Riccardo Bocca, L’Espresso, 2 luglio 2009

Valentino Parlato, Il Manifesto. Se Parlato guarda all’oggi è inquieto, immagina un periodo emergenziale con rischi di destabilizzazione e intravede in Guido Bertolaso il possibile prossimo Presidente del Consiglio.
Fonte: Miguel Gotor, il Sole 24 Ore 12/07/2009

Gianpaolo Tarantini. Ma poi rivela che fu proprio «Berlusconi a presentarmi Guido Bertolaso, come gli avevo chiesto. E poi lo stesso Bertolaso inviò me e il mio amico Enrico Intini in Finmeccanica, ma dopo i primi incontri non è più successo nulla». Gli ho solo chiesto di presentarmi il responsabile della Prote­zione Civile, il dottor Guido Bertolaso, in quanto volevo che Enrico Intini mio amico con il quale avevo stipulato un contratto di collaborazione, potesse esporre allo stesso Bertolaso le competenze del suo gruppo industriale nella prospettiva di poter lavorare con la Protezione Civile. Una sera il presidente Berlusconi mi presentò Guido Bertolaso con il quale in seguito mi sono incontrato unitamente ad Enrico Intini. Bertolaso ci inviò a Finmeccanica ma poi, dopo i primi incontri con tale dottor Lunanuova, non è successo più nulla.
Fonte: Fiorenza Sarzanini e Angela Balenzano, Corriere della Sera, 09/09/09

Ora c’e’ un commissario straordinario per l’archeologia, Roberto Cecchi, dopo il ritiro di Guido Bertolaso, troppo preso dall’Abruzzo.
Fonte: Vittorio Feltri, la Stampa 19/09/09

E, puntuale, non manca nel disastro di Messina, dove Guido Bertolaso se la prende con i sindaci che preferiscono finanziarie sagre delle salsicce invece di impegnare i fondi comunali nella protezione del territorio, chiudendo gli occhi davanti agli abusi.
Fonte: Felice Cavallaro, Corriere della sera 5/10/2009

Il quale, come già Guido Bertolaso per il terremoto in Abruzzo, avrà le mani libere: potrà «agire in deroga ad ogni disposizione vigente», nominare consulenti esterni e soprattutto godere di quel regime speciale che - trattandosi di materie attinenti alla sicurezza nazionale come le carceri - «legittima la secretazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici». In sostanza potrà fare tutti gli appalti che vuole, come vuole: tanto l´intera documentazione verrà classificata come "riservatissimo".
Fonte: Giovanna Vitale, la Repubblica 15/10/09

Gloria Piermarini, moglie di Guido Bertolaso.
Fonte: Sandra Amurri, Francesco Bonazzi, il Fatto Quotidiano 28/10/2009;

l parco giochi dei senza regole, Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera - Pietà e lacrime, per i turisti uccisi dalla valanga: l’hanno pagata cara, l’imprudenza di sfidare la montagna in Val Lasties nonostante tutti gli avvertimenti. Requiescant in pace. Ma ha ragione Guido Bertolaso quando, scosso dal dolore e dalla rabbia per la morte di quattro eroi del soccorso alpino, si sfoga: «Sono stufo – dice – che i nostri soccorritori perdano la vita per colpa degli sprovveduti che non tengono conto degli allarmi e degli appelli delle istituzioni. Basta morire per gli errori di altri». Non ne può più, il sottosegretario, di precipitarsi a tappare i buchi di un Paese che di certe cose si accorge sempre «dopo». L’aveva già scritto pochi giorni fa sul sito della Protezione civile: «Troppe volte abbiamo fatto affidamento più sulla buona sorte che sulla nostra capacità di gestire la realtà e il suo divenire». L’ha ripetuto ieri, davanti alla nuova tragedia sulle Dolomiti: «Le vittime potevano essere evitate. C’è gente che non ascolta gli appelli che arrivano dalle istituzioni; i rischi erano stati indicati ma la gente va a fare le escursioni come se nulla fosse».
Fonte: Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 28/12/2009

Haiti. L’Italia potrebbe inviare il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, per aiutare il Paese in questo momento così critico. Non credo che al mondo ci siano persone più capaci di lui in queste circostanze. *Presidente dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia
Fonte: Enzo Boschi, Il Messaggero 14/1/2010

Il premier ha inviato nell’isola caraibica (Haiti) Guido Bertolaso)
Fonte: IL FOGLIO DEL CAV- IL FOGLIO DEI FOGLI 25/1/2010

Polemica perché il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, da Lucia Annunziata nella trasmissione In mezz’ora, ha criticato il metodo dei soccorsi americani ad Haiti: «C’è tanto impegno, tanto lavoro, ma poi risultati concreti non se ne vedono».
Fonte: Pierangelo Sapegno, La Stampa 26/1; Paolo Valentino, Corriere della Sera 26/1; M.A.C., Corriere della Sera 27/1/2010.

«Sarebbe stato opportuno evitare dichiarazioni che potevano involontariamente innescare polemiche. Senza il generoso e significativo intervento degli Stati Uniti ad Haiti sarebbe stato tutto più difficile» (in una nota dopo le parole di Guido Bertolaso sulle responsabilità di Washington per la trasformazioni di Haiti in una «fiera delle vanità». Hillary Clinton aveva reagito dicendo che si trattava di «polemiche del lunedì dopo le partite»); «Il minimo che possiamo fare per il sottosegretario Bertolaso è promuoverlo da subito ministro» (a Coppito durante la cerimonia di passaggio delle consegne fra Bertolaso e le autorità locali. Il premier ha chiuso cantando Domani con Claudio Baglioni).
Fonte: IL FOGLIO DEL CAV PER IL FOGLIO DEI FOGLI DEL 01/02/2010.

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI RELATIVI ALLA VOCE ”ISOLA DELLA MADDALENA”
[comprende la voce ”Arcipelago della Maddalena”]
Berlusconi è all’opposizione e in quel periodo il presidente del Consiglio, Romano Prodi, vuole portare il vertice alla Maddalena. Bertolaso fa propria l’idea […]Guido Bertolaso non parla mai più del dovuto. Quando davanti al consiglio comunale della Maddalena un rappresentante del Pdl critica i metodi di affidamento degli appalti, lui lo interrompe: «Lei è pregato di misurare le parole... Io posso anche fare direttamente degli esposti alle autorità competenti, per le affermazioni ingiuriose nei confronti di un rappresentante del governo. Sia ben chiaro». Così nemmeno in quell’occasione il capo spiega perché la Protezione civile abbia invitato alle gare per il G8 e per i mondiali di nuoto proprio la famiglia di un imprenditore, Diego Anemone, 38 anni, in società con Filippo Balducci, 30 anni, figlio di Angelo: cioè il soggetto attuatore degli appalti che dal 2003, dall’emergenza Gran Sasso, al 2008 fa coppia fissa con Bertolaso nell’applicazione delle ordinanze di urgenza […] Per gli alberghi del G8 mancato alla Maddalena, gli uomini di Guido Bertolaso hanno invece autorizzato costi di costruzione di 4.345 euro al metro quadro. Ecco la differenza tra una e l’altra Protezione civile.
Fonte: Fabrizio Gatti, L’Espresso, 29 dicembre 2009

A colloquio con la stampa estera Bertolaso ha parlato di un «G8 low cost», un’occasione per «rilanciare un territorio, fare stare i grandi vicino alla tragedia della gente comune», tutto il contrario rispetto allo sfarzo e al lusso della Maddalena, in Sardegna, sede originaria del G8. Alla fine il vertice dovrebbe costare circa 400 milioni di euro. Andrea Pira (lettera 22, citando una stima della Tavola della Pace): «Si parla di 209 milioni di euro per le opere di bonifica e adeguamento dell’Arsenale, la struttura della Marina militare che avrebbe dovuto ospitare il vertice, 50 milioni di euro spesi finora in Abruzzo, 35milioni stanziati dal ministero degli Esteri per le attività preparatorie del vertice e circa 85-90 milioni di euro spesi per la sicurezza dell’evento. Il sindacato di polizia parla di 87 milioni di euro contro i 113 previsti per La Maddalena».
Fonte: [2] Andrea Pira, il manifesto 4/7/2009

Mario Baldassarri (Pdl), professore di economia, presidente della commissione Finanze del Senato. Aveva qualche sospetto? «Ho posto un problema di principio. Mi posso fidare di Guido Bertolaso anche al 110 per cento, ma facendo leggi mi devo preoccupare anche di chi verrà dopo di lui, nella girandola delle nomine. Le persone passano, le istituzioni restano, e non si possono creare poteri senza controlli. Come liberale, le dico che non è così che si fa funzionare il mercato. Come cattolico, le dico che è meglio non creare occasioni per peccare».
Fonte: Stefano Lepri, La Stampa 12/2/2010

« una persecuzione, respingo le dimissioni» (durante il consiglio dei ministri del 10/2 respingendo le dimissioni di Guido Bertolaso); «C’è uno sport nazionale: andare a deprimere chi fa il bene del Paese. Questo è un male italiano che mi sento di denunciare [su Bertolaso, ndr]; «I magistrati si devono vergognare: Bertolaso non si tocca. So che aveva mal di schiena e andava da una fisioterapista, una signora di mezza età che, tra l’altro, oggi è in ospedale per farsi operare per un problema alla spina dorsale. Quindi tutte queste cose qui sono assolutamente non accertate, non vere e infondate» (a Bruxelles dopo aver partecipato al consiglio europeo sulla crisi finanziaria della Grecia.
Fonte: IL FOGLIO DEL CAV PER IL FOGLIO DEI FOGLI DEL 15/02/2010

Bertolaso Tra coloro che, nell’ambito di quest’inchiesta, hanno ricevuto un’avviso di garanzia, c’è anche Guido Bertolaso, cioè il responsabile in toto della Protezione civile. I giudici fiorentini sospettano – meno fortemente però – che egli, una certa mattina, si sia fatto dare cinquantamila euro da Anemone e si dicono piuttosto sicuri che abbia usufruito anche lui di prestazioni sessuali, offerte dalla ditta Anemome nel centro romano Salaria Sport Village. Bertolaso, tramite i giornali dato che al momento in cui scriviamo non è ancora stato sentito dai giudici, ha a sua volta negato tutto, giudicando persino offensiva l’ipotesi che un signore a cui in tanti anni sono passati per le mani centinaia di milioni possa poi esser comprato con la miseria di 50 mila euro. Quanto alle prestazioni sessuali, ha ribattuto che quanto si crede di dedurre dalle conversazioni telefoniche («una ripassata») va invece riferito a sedute di massaggi regolarmente pagate alla cassa del Salaria Sport Village, come da ricevute che sono a disposizione della magistratura. La massaggiatrice preferita da Bertolaso, una signora di nome Francesca, subito indicata dai giudici e dai giornali come una delle prostitute in questione, è una signora di 43 anni, ricoverata al momento in ospedale che ha già esibito ai difensori di Bertolaso la lunga lista dei suoi diplomi. Sull’altra supposta prostituta, di nome Monica, stanno indagando praticamente tutti e una parola definitiva al momento in cui scriviamo non può ancora essere pronunciata. Un elemento di cui tener conto nella valutazione generale è comunque che il Salaria Sport Center è una struttura immensa, con seimila iscritti, notissima a Roma e assai facilmente indagabile, volendo. Non proprio l’ideale per un bordello clandestino.
L’inchiesta E infatti uno dei punti da considerare, relativamente all’inchiesta, è proprio la sua assoluta mancanza di riscontri obiettivi, cioè in definitiva di prove. Tutto si basa sulle intercettazioni telefoniche e – schematicamente parlando - sul fatto che A, parlando con B, ha definito C un bandito. Questo è sufficiente per mettere in galera C? Certo dà i brividi sentir parlare due personaggi che ridono di soddisfazione alla notizia del terremoto all’Aquila perché suppongono che gliene verranno commesse e fatturato (Letta ha negato: «Neanche un euro»). E tuttavia: la magistratura non sarebbe chiamata a dar giudizi morali o di gusto, ma a individuare reati e colpevoli di reati e a procedere perché forte delle prove documentali (ripeto: documentali) raccolte. Nulla di tutto questo nelle 130 pagine dell’ordinanza. La stessa imputazione dei 50 mila euro pagati a Bertolaso si basa sul fatto che Anemone è andato in cerca di 50 mila euro poco prima di incontrare Bertolaso e questo basta a individuare corrotto e corruttore. Infine, anche in questo caso s’è assistito alla stranezza di giudici che mandano in galera e lasciano esplodere il caso sui giornali dichiarandosi però subito dopo territorialmente incompetenti. L’inchiesta spetta ovviamente a Roma, che ne ha già un’altra per suo conto sui mondiali di nuoto, e andrà però a Perugia perché tra gli indagati c’è anche un magistrato della Capitale. Bertolaso ha così commentato al Sole 24 Ore: «Vedo nella mia testa questi camion di documenti che vanno alla procura di Perugia, qualcuno dovrà scaricarli, poi classificarli, qualcuno dovrà leggerli. Qui il rischio è che passino mesi. Questo non mi pare proprio giusto».
Dimissioni L’inchiesta ha infatti già avuto, politicamente parlando, effetti notevoli. Bertolaso ha subito presentato le dimissioni e il consiglio dei ministri le ha respinte senza esitazioni manifestandogli la propria solidarietà e convizione d’innocenza con un lungo applauso. Berlusconi ha gridato che i pubblici ministeri di Firenze dovrebbero vergognarsi. Bertolaso ha chiarito tuttavia che il suo incarico resta a disposizione e che egli si toglierà di mezzo non appena il governo lo vorrà. Tuttavia, passati i primi due giorni in cui è apparso sull’orlo della disperazione, il capo della Protezione civile s’è mostrato poi assai rinfrancato. A Scalfari che gli aveva posto altre dieci domande ha risposto in ventiquattr’ore con sicurezza e addirittura baldanza. Un sondaggio di Sky ha mostrato che in questa faccenda il 67% degli italiani sta con lui.
Politicamente Il primo risvolto politico riguarda la legge che istituisce la Protezione civile spa, cioè una struttura operativa di proprietà pubblica ma di diritto privato, che dovrebbe diventare il braccio operativo del Dipartimento della Protezione civile. Passata al Senato, molti oggi, anche nel centro-destra, vorrebbero bloccarla alla Camera. La legge sancisce e rinforza i poteri che via via sono stati attribuiti alla struttura di Bertolaso, nel corso degli anni investita non solo delle emergenze ma anche dell’attuazione di tutte quelle opere che devono necessariamente essere fatte entro una certa data. Questo ha implicato un’assunzione di responsabilità totale da parte della Protezione civile, che fa fare quello che c’è da fare a chi crede, saltando gare, controlli e regole degli appalti. La nostra burocrazia – un elefante malato e marcio di corruzione – non è più in grado infatti di portare a compimento alcunché in tempi non biblici. I poteri pressoché assoluti che si sono negli anni concentrati nelle mani di Bertolaso hanno però anche tagliato fuori le vecchie consorterie di costruttori e mediatori, i quali un tempo, zitti zitti, si dividevano gli appalti e facevano affluire denari nelle casse dei partiti. Non si deve credere che le lobbies non siano all’opera perché in qualche modo si torni al bel tempo che fu.
Fonte: Anno VII - Trecentonovesima settimana Dall’8 al 15 febbraio 2010

Il padre della Protezione civile, Giuseppe Zamberletti, ne ha viste tante, nella sua vita politica; e certamente non si scandalizza per il marasma in cui è precipitata la ”sua” creatura. Troppi marasmi ha visto, l’ex commissario Zamberletti, epperò sul ”caso Bertolaso” ha le idee chiare: «Premetto che ho molta stima per Bertolaso, che conosco bene. Bertolaso ha un grande merito. Dal 1999 al 2001 la legge Bassanini tentò di creare un’Agenzia sottoposta di nuovo al ministero dell’Interno. Era una legge che ci faceva tornare al passato. Io mi opposi fortemente a questa possibilità, e il merito di Bertolaso è di aver sposato in pieno la nostra filosofia della Protezione civile, e di averla rimessa in funzione». «Questo è il suo merito storico, e nessuna glielo potrà mai togliere. Il guaio però è sempre stato che il governo ha usato la Protezione civile per cavare le castagne dal fuoco. E l’ha usata nei modi più disparati, dall’intervento su una strada pericolosa fino all’organizzazione dei grandi eventi. La Protezione civile si trova troppo spesso a essere coinvolta nella realizzazione di opere pubbliche di emergenza non avendo una struttura adeguata alle spalle, ma il suo ruolo dovrebbe proprio cessare nel momento in cui l’emergenza è risolta. Infatti i problemi sorgono sempre nella seconda fase, quando alla Protezione civile si chiede un compito che non è in grado di assolvere, ovvero quello di realizzare opere pubbliche. Sono perciò contrario alla costituzione della Protezione civile S.p.a. La Protezione civile ha altri compiti, che sono compiti di coordinamento durante le emergenze e le catastrofi naturali».
Fonte: Andrea Di Consoli, Il Riformista 14/2/2010

DOMANDE & RISPOSTE: PROTEZIONE CIVILE PERCHE’ UNA SPA -
Il Senato sta discutendo della trasformazione della Protezione Civile in spa a capitale pubblico. Che cosa cambierebbe? Il dipartimento controllerebbe una società per la gestione delle emergenze. A detta dello stesso numero uno Guido Bertolaso, ciò dovrebbe rendere la struttura più flessibile e in grado di affidare alla stessa società molti dei lavori appaltati all’esterno. Il governo ora farà marcia indietro? E’ probabile che il decreto che contiene la riforma venga modificato, in particolare nella parte relativa ai controlli. Una ipotesi, che Bertolaso avrebbe auspicato, è che la gestione dei grandi eventi non venga più assegnata alla Protezione Civile ma ad un apposito ufficio di Palazzo Chigi.
Fonte: Alessandro Barbera (a cura di), La Stampa 15/2/2010, pagina 80

Guido Bertolaso. Anche lui non ha deciso finora di non rispondere al giudice. GLI INDAGATI Guido Bertolaso Il capo della Protezione Civile è accusato di corruzione: avrebbe accettato da Anemone «soldi contanti e prestazioni sessuali». Bertolaso ha negato in maniera categorica qualsiasi illecito, ma non è stato ancora interrogato. Nell’ordinanza del giudice sono riportate intercettazioni telefoniche dell’ imprenditore arrestato che - in vista di un appuntamento con Bertolaso - chiede a un amico se può procurargli denaro contante. «Gli investigatori ritengono che abbia una certa fondatezza ritenere che detti incontri siano stati finalizzati alla consegna delle somme», scrive il giudice che evidentemente non vuole assumersi la paternità di questo sospetto. E in effetti al momento negli atti non si rintraccia riscontro alla dazione. Lo stesso magistrato ritiene invece «comprovata» la prestazione sessuale di una brasiliana di nome Monica all’ interno del centro benessere del Salaria Sport Village (circolo sportivo di Anemone inserito nel circuito dei mondiali di nuoto) avvenuta il 14 dicembre e la ritiene una «contropartita».
Fonte: Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 20/02/2010

REGINA PROFETA. «[...] è finita nel registro degli indagati della Procura di Firenze [...] L’ipotesi di reato è favoreggiamento della prostituzione. Secondo l’accusa, le intercettazioni dimostrano come sia proprio Regina a mettere in contatto Monica, ”con ogni verosimiglianza una prostituta”, con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso per un incontro nel centro sportivo di Diego Anemone.
Fonte: SCH. 200836 (REGINA Profeta)

Qualche settimana fa, a una battuta del sottosegretario Guido Bertolaso - «Se arriva un terremoto chi spala? Bersani?».
Fonte: il Giornale 20/3/2010

La sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del governo della Corte dei conti, con una lunga delibera che non dà adito a interpretazioni, la n. 5/2010/P, depositata il 18 marzo e resa pubblica ieri, ha bloccato l’ordinanza di protezione civile n. 3838 che stanziava 4 milioni di euro per l’organizzazione e lo svolgimento della Louis Vuitton World Series presso l’isola de La Maddalena. «Anche i ”grandi eventi”, per rientrare nella competenza della protezione civile, debbono appartenere al più ampio genere costituito dalle situazioni di grave pericolo», hanno detto i giudici. E una regata di barche a vela non ha nulla a fare con eventi «che determinino situazioni di grave rischio» per la vita delle persone. I magistrati contabili non sono nuovi a queste decisioni. L’ultima pronuncia, di novembre del 2009, riguardava le manifestazioni legate alle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia e per l’Expo 2015. E anche in quel caso i giudici avevano detto che non ci possono essere atti amministrativi che possono sfuggire a un controllo contabile preventivo sulla spesa. Nella pronuncia resa nota ieri i magistrati ricordano che la loro attenzione sull’uso-abuso delle ordinanze di protezione civile da parte dei diversi governi che si sono succeduti in questi anni non è legata agli eventi di queste settimane, cioè alle vicende giudiziarie che vedono coinvolto il capo della protezione civile Guido Bertolaso negli appalti per la costruzione delle infrastrutture per il G8 dapprima alla Maddalena e poi all’Aquila. «Le Sezioni Riunite di questa Corte», scrivono i magistrati, «segnalarono che ”le ordinanze di protezione civile, soprattutto a partire dal 2002, hanno progressivamente esteso il loro ambito operativo con riflessi anche quantitativi sulla nuova classificazione di bilancio in ordine al «soccorso civile».
Fonte: Roberto Miliacca, ItaliaOggi 25/3/2010