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 2010  marzo 27 Sabato calendario

SONO UNO SCIOCCO, FUORI GARA PERDO IL CONTROLLO

Notte prima della pole. Dopo aver aderito alla campagna «Strade sicure» promossa dalla Fia, i piloti lasciano il circuito di Melbourne. C’è chi lo fa tranquillamente e chi sgommando come in un giro di qualifica. Per esempio Michael Schumacher, che alle 9 e mezzo di sera solca ad alta velocità le stradine buie e tortuose dell’Albert Park, costringendo i passanti, tra cui alcuni giornalisti italiani, a buttarsi sul ciglio. Poco dopo è Lewis Hamilton a dare di matto nel centro al volante di una Mercedes E500 Saloon: pneumatici che stridono, sbandate, nuvole di fumo bluastro, finché non si accende il lampeggiante della polizia: multa, sequestro per due giorni del mezzo, citazione in giudizio. «Sono stato uno sciocco - spiega il pilota inglese della McLaren, che ha rischiato di essere arrestato e di saltare così il Gp di domani - . Ho guidato in maniera esuberante e mi hanno fermato. Chiedo scusa a tutti». In Australia gli gira male: l’anno scorso mentì ai commissari di gara facendo penalizzare Jarno Trulli. Scoperto, fu squalificato. Seguì pubblica ammenda. «Le esperienze negative insegnano sempre qualcosa», dice ora.
I piloti amano le auto sportive, le auto sportive vanno forte: è inevitabile qualche problema con il codice?
«A me le auto stradali non piacciono».
Prego?
«Ne ho qualcuna, ma non mi è mai venuto in mente di collezionarle come molti colleghi».
Neppure le monoposto con cui ha vinto?
«Ah, no. Quelle se le tengono strette i miei capi, Dennis e Whitmarsh».
Conosce Tiger Woods?
«Non personalmente».
La vita di un pilota è più pericolosa in un circuito o al di fuori?
«La pista è il mio ambiente, mi sento protetto. Quando entro nell’abitacolo ho la situazione in mano. Fuori dagli autodromi non ho lo stesso controllo».
Mai pensato: se avessi fatto un altro mestiere?
«No, è questo che ho sempre desiderato».
Le fosse andata male?
«Mi piace la musica. Suono la chitarra e il piano, forse avrei cercato una carriera in quel campo. O avrei tentato con un altro sport».
Il calcio?
«Lo seguo ogni tanto».
 più noioso uno zero a zero o un Gp come l’ultimo in Bahrein?
«In Formula 1 mi diverto sempre da impazzire. Il calcio a volte è barboso».
Per che squadra tifa?
«Arsenal e Barcellona».
Si decida: giocano contro in Champions League.
«Davvero? Bellissima partita. Scelgo Barcellona, perché è una squadra eccezionale e mi piace Thierry Henry».
In una corsa uno contro uno, chi le piacerebbe sfidare?
«Michael Schumacher».
Lei ha fatto il miglior tempo nelle prove libere: prospettive per la gara?
«La Red Bull è la monoposto migliore, poi la Ferrari. La McLaren, incrociando le dita, è la terza forza. Abbiamo problemi di aerodinamica nelle curve lente».
Fino a un mese fa eravate i favoriti. Come funziona il buco nella carrozzeria che voi piloti dovete tappare in rettilineo?
« un segreto».
Nel 2009 siete migliorati molto nel finale: non avete mai pensato di concentrare le energie sul progetto di quest’anno?
«Abbiamo risorse sufficienti per lavorare su due fronti».
Tornerebbe a correre al fianco di Fernando Alonso?
«Sì, se capitasse l’occasione lo farei. Sono sicuro che supereremmo le incomprensioni del 2007».
Avete mai parlato di quell’anno da separati in casa?
«No, quando ci incontriamo chiacchieriamo del più e del meno».
E con Button di che parla?
«Di macchine, di donne. Abbiamo un buon rapporto e una leale rivalità».
Che cosa rafforza un pilota?
«Può essere una vita privata serena o una relazione sentimentale. O una stagione difficile: nel 2009 avere una vettura più lenta mi ha obbligato a crescere, a maturare. Oggi sono più veloce e completo».