MARCO ZATTERIN, La Stampa 25/3/2010, pagina 13, 25 marzo 2010
Ogni anno si registrano 300 mila matrimoni e 140 mila divorzi tra persone di paesi diversi. Il problema è che quando ci si lascia succedono guai, perché ognuno si appella alle leggi del proprio paese, spesso inconciliabili con quelle dell’altro
Ogni anno si registrano 300 mila matrimoni e 140 mila divorzi tra persone di paesi diversi. Il problema è che quando ci si lascia succedono guai, perché ognuno si appella alle leggi del proprio paese, spesso inconciliabili con quelle dell’altro. Ora c’è una proposta della commissione europea per la Giustizia e i diritti fondamentali, che funziona a due livelli. Il primo è quello delle coppie che trovano un’intesa sulla determinazione della legge applicabile: ad esempio, in caso di intesa, una coppia austro-svedese residente in Italia potrà chiedere di applicare la legge austriaca o svedese. Se manca l’accordo fra le parti, le autorità avranno a disposizione una formula a gradini successivi, secondo una serie di approssimazioni: legge del Paese di residenza, ultimo luogo di residenza se uno dei due vi abita ancora, legge comune dei due sposi se abitano all’estero, o infine la legge del tribunale a cui i due decidono di rivolgersi.