Stefano Zurlo, il Giornale 23/3/2010, pagina 9, 23 marzo 2010
Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano, uno dei magistrati che hanno guidato la protesta delle toghe contro il Lodo Schifani e poi contro il Lodo Alfano, godette nel 2002 dell’immunità, che può essere invocata anche dai magistrati del Csm
Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano, uno dei magistrati che hanno guidato la protesta delle toghe contro il Lodo Schifani e poi contro il Lodo Alfano, godette nel 2002 dell’immunità, che può essere invocata anche dai magistrati del Csm. Nel corso di una seduta criticò aspramente il collega Angelo Di Salvo, il quale non aveva apprezzato i commenti feroci e le battute sul governo, sul premier e la politica del centrodestra. Allora Di Salvo citò Spataro in giudizio, chiedendo un risarcimento simbolico di 1 euro. L’altro a quel punto fece valere la legge del 31 gennaio 1981, che recita: «I componenti del Consiglio superiore non siano punibili per le opinioni espresse nell’esercizio delle loro funzioni e concernenti l’oggetto della discussione». Il tribunale di Roma gli ha dato ragione, ma la corte d’appello no: le sue parole non «erano connesse con l’ordine del giorno» dell’assemblea del Csm. Il verdetto è attualmente al vaglio della Cassazione.