MIRIAM MAFAI, la Repubblica 26/3/2010, 26 marzo 2010
EZIO TARANTELLI, L´ECONOMISTA CHE SOGNAVA DI CAMBIARE IL MONDO
Da questo cancelletto di ferro battuto di una tranquilla casa romana , usciva la mattina del 27 marzo del 1985 Ezio Tarantelli, professore di economia all´Università di Roma. Poche ore dopo, finita la sua lezione, saliva in macchina per tornare a casa. All´uscita uno sconosciuto gli chiede: « lei il professor Tarantelli?». Lui fa un cenno con la testa, e l´altro gli scarica addosso venti proiettili, l´intero caricatore della sua "Skorpion". Così è stato ucciso, in una tranquilla giornata di sole uno degli uomini che da anni si affannava a studiare e proporre le misure capaci di mettere i lavoratori italiani al riparo dalla crescente inflazione. L´assassinio era firmato Br.
Da allora sono passati venticinque anni, il tempo di una generazione. Torno in quella strada romana dietro Corso Trieste, spingo il cancelletto di ferro battuto ed entro nella casa dove aveva vissuto Ezio Tarantelli, per ricordarne, assieme alla vedova e al figlio, la vita e il lavoro. La casa, tappezzata da scaffalature di legno cariche di libri, è silenziosa, accogliente.
Carol è una donna bella, vivace, intelligente. Non vive di ricordi come spesso accade alle donne che hanno perduto un marito molto amato. Ma i suoi ricordi le tengono compagnia, come le tiene compagnia il figlio Luca che alla morte del padre aveva appena compiuto tredici anni. E accetta volentieri di spartirli quei ricordi, raccontandomi, tra commossa e divertita il suo primo incontro con Ezio, in America. Lei studiava psicologia, lui era un giovane professore italiano, dal sorriso allegro, gli occhiali tondi e scarsi mezzi economici, che si era appena trasferito al Mit, per studiare con Modigliani. «Quando l´ho conosciuto», mi racconta, «lui aveva in tasca in tutto 45 dollari, e portava un vecchio cappotto dello zio». Ezio era di una famiglia molto modesta. Da ragazzo, per guadagnare qualche soldo, aveva persino fatto la guida, a Roma, illustrando ai turisti stranieri i nostri monumenti. I due ragazzi , l´economista italiano e la psicanalista americana, appassionati dei propri studi e pieni di progetti per l´avvenire, amavano il mare, le buone letture, le amicizie. Erano anche molto allegri. Convinti che si potesse combattere il male del mondo, la miseria la disoccupazione, le malattie.
Era, in Europa come negli States l´epoca delle grandi speranze, dei sogni che avrebbero potuto diventare realtà. I due ragazzi studiano, si sposano. Ed anche Carol, la giovane americana che vuol fare la psicanalista, arriva con il marito in Italia. A Roma.
Sullo schermo della televisione di casa scorrono, mentre parliamo le immagini di un video che Luca, il figlio, ha montato in memoria del padre e che sarà visionato per la prima volta. Oggi nel corso del convegno internazionale che, in memoria di Tarantelli, si svolgerà a Roma alla presenza del presidente della Repubblica. Ecco le immagini dei due ragazzi, Ezio e Carol, felici. Ecco le immagini e le testimonianze rese dagli amici, studiosi, politici, economisti a ricordo della sua attività.
Carol è una donna coraggiosa. Non sa cosa sia la commiserazione. La violenza delle Br le ha sottratto venticinque anni fa un marito molto amato, ma lei, da psicanalista, si è dedicata da tempo a studiare il fenomeno della violenza non solo quella degli "anni di piombo", ma anche quella che si consuma oggi, senza clamore, a danno di altre creature indifese.
«Guarda», mi dice. Sul suo telefonino scorrono, e me le mostra, i volti di giovani donne. Una per una me ne racconta le storie. Orribili. «Questa è stata torturata a lungo, e costretta a prostituirsi fino all´ultimo giorno della gravidanza. Pare che ci siano uomini cui piace avere rapporti sessuali con una donna incinta». E poi: «Questa bambina è stata violentata ripetutamente dal nonno, da quando aveva appena quattro anni. Ha sofferto terribilmente, anche dal punto di vista fisico. La violenza sui bambini, sulle donne è il male assoluto». Per le donne e per i bambini vittime di violenza, Carol ha promosso, in collaborazione con la Provincia di Roma, alcuni centri di accoglienza che cura quotidianamente.
La violenza ha segnato la vita di Carol, la segna ancora. Tra breve sull´International Journal of Psycoanalysis uscirà un suo studio sulle Brigate Rosse, dal titolo "Struttura e dinamica dei gruppi violenti".
«Ho studiato», mi racconta, «le loro storie, le loro vite. Il movimento giovanile che in quegli anni ha investito il nostro come altri paesi era senza dubbio intriso di una sorta di retorica della violenza, e conobbe anche, se vuoi, una pratica sia pure occasionale della violenza. Ma a un certo punto un gruppo si separa dall´insieme del movimento, si rende autonomo con l´obiettivo di produrre morte e solo morte. Dagli anni dell´entusiasmo si passa così agli anni di piombo, e questo nel momento in cui la possibilità del successo, la possibilità cioè della rivoluzione, è pari a zero. Non so se questi gruppi siano stati azionati da altri, ma sono convinta che si è lasciato che potessero vivere ed agire…».
Sullo schermo della televisione, mentre parliamo, passano adesso altre immagini. Sono i primi anni ´80 e l´inflazione annua in Italia supera il 20%. Ecco un incontro tra governo e sindacalisti. Si riconoscono , da una parte De Michelis e Scotti e dall´altra i leader sindacali, Lama, Carniti, Benvenuto, Ottaviano Del Turco. Si discute del decreto che dovrà rivedere la scala mobile, e contro il quale si batte il Pci e la maggioranza della Cgil. Quel decreto, che si propone di fermare, con il taglio della scala mobile, la rincorsa tra prezzi e salari ha tra i suoi ispiratori proprio Ezio Tarantelli, convinto che si potesse, si dovesse trovare una soluzione in accordo con i sindacati. la linea che verrà adottata dieci anni dopo, con l´accordo firmato nel 1993 davanti al presidente Ciampi. Ma allora, su quella ipotesi, che prese forma nel cosidetto "decreto di S.Valentino" firmato da Craxi, il 14 febbraio del 1984, il sindacato pur segnato da una lunga pratica unitaria, clamorosamente si divise. I socialisti della Cgil con il loro più autorevole rappresentante, Ottaviano Del Turco, si schierarono infatti con la Cisl e la Uil, mentre la Cgil restava sola a dichiararsi contro il decreto e a sostenere il referendum chiesto dal Pci.
«Ezio aveva ragione» mi dice adesso Carol e con una punta di malinconica ironia aggiunge «ma aveva nemici dappertutto… Persino in casa, sai…. Anch´io ero contraria al decreto».
Il dibattito sul "decreto di S.Valentino" si farà sempre più aspro. Il 24 marzo del 1984 per le strade di Roma, convocati dalla Cgil e dal Pci, sfilano più di un milione di persone per protestare contro il decreto e sostenere il referendum.
«Ezio era schierato per il no al referendum e non lo nascondeva. Diede solo un´occhiata alla manifestazione, poi tornò a casa, a festeggiare il compleanno di Luca».
L´anno dopo, il 5 giugno del 1985, il referendum contro il decreto sarà bocciato. Ma Ezio Tarantelli era già caduto, il 27 marzo, sotto i colpi della Skorpion. Carol mi racconta come seppe della morte del marito. «Fu mia suocera ad avvertirmi che era successo qualcosa. Ricordo che faceva un gran caldo…Poi qualcuno venne a prendermi, e ho capito. Ezio è stato colpito da 17 colpi. Ma io ne ho visto uno solo, un foro, tondo, sotto la spalla. Era una magnifica giornata di primavera e c´era un sole dolce. D´improvviso quel sole è diventato per me una sfera di metallo».