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 2010  marzo 26 Venerdì calendario

NEL RIFUGIO DI MONSIGNOR MAGEE IL VESCOVO RISCIA L’INCRIMINAZIONE - COBH

(Irlanda) - «La messa è finita, andate in pace». Ma non vanno da nessuna parte, le vecchiette col fazzoletto in testa venute a pregare alle dieci del mattino nella cattedrale di St. Colman: terminata la funzione, restano sedute sulle panche, a capo chino, come incerte sul da farsi. Né c´è pace in vista per i cattolici irlandesi, da quando due giorni or sono il Papa ha accolto le dimissioni di monsignor John Magee, ex-segretario personale di tre pontefici, vescovo della diocesi di Cloyne, di cui questa chiesa di pietra grigia è il quartier generale, coinvolto anche lui nello scandalo dei preti pedofili. «Che vergogna», biascica una delle donnine, estraendo dalla borsetta il rosario. «Vergogna per il nostro vescovo, per la nostra chiesa, per Benedetto XVI». Pausa. «E per tutti noi». Poi comincia: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te».
Lassù, da qualche parte nei meandri della cattedrale, prega anche il vescovo, anzi ex-vescovo. «Monsignore non intende rilasciare interviste, al momento», dice con fermezza il reverendo James Killen, suo portavoce. Un silenzio stampa che monsignor Magee si impegna a riempire con le preghiere: per i suoi peccati, per le sue omissioni e per l´indagine che una commissione d´inchiesta governativa ha aperto su quella che è stata per vent´anni la sua diocesi, al fine di fare piena luce sugli abusi sessuali commessi ai danni dei bambini che vi rimasero intrappolati dentro, così come su coperture e insabbiamenti delle autorità ecclesiastiche per proteggerli. questa l´accusa alla base delle dimissioni del vescovo.
Magee sapeva dei misfatti compiuti da almeno due preti pedofili della diocesi di Cloyne, ma non li fece perseguire. La commissione ha bollato come «inadeguate» e «pericolose» le misure da lui varate a protezione dei bambini. Nella sua lettera di dimissioni, il vescovo ha «implorato perdono» per le sofferenze arrecate dalle sue azioni o inadempienze, e già nel marzo 2009 si era profferto in scuse, ottenendo dal Vaticano di essere sollevato dall´incarico, sostituito da un amministratore apostolico, pur conservando il titolo di vescovo.
Ma perché Benedetto XVI glielo ha tolto proprio adesso? «Per gravi ragioni», recita l´articolo 401, paragrafo secondo, del codice canonico citato nel provvedimento di dimissioni, senza fornire delucidazioni. « possibile che siano emerse nuove prove contro di lui», rivela tuttavia Barry Roche, corrispondente dell´Irish Times dal sud dell´Irlanda. Tre settimane fa, racconta una fonte bene informata, monsignor Magee è stato interrogato dalla magistratura irlandese, che esaminando documenti forniti dal vescovo vi avrebbe riscontrato nuovi elementi del "cover-up". Il vescovo avrebbe occultato l´identità di un prete pedofilo per ben due volte, nel rispondere alle domande della commissione d´inchiesta e poi a quelle della procura. Può darsi che ora le autorità stiano valutando se incriminarlo per ostruzione di giustizia: il che spiegherebbe perché, dopo avere lasciato la pratica su uno scaffale per un anno, improvvisamente il Papa ha deciso di dare esecuzione alle dimissioni.
La Storia è già passata altre volte da Cobh. Da questa cittadina portuale all´estremità meridionale dell´Irlanda partirono per l´America 4 milioni di emigranti, in particolare durante la grande carestia a metà dell´Ottocento, quando l´isola si svuotò. Qui davanti, nel 1915, il transatlantico americano "Lusitania" fu affondato da un U-boot tedesco: morirono 1.198 passeggeri, l´attacco provocò l´ingresso degli Usa nella Prima Guerra mondiale. E tre anni prima Cobh era stata testimone di un altro disastro, come ultimo porto in cui fece tappa il "Titanic", nel suo viaggio fatale verso l´iceberg.
Lo scandalo dei pedofili è l´iceberg della Chiesa, nel paese più cattolico d´Europa? «Abbiamo compiuto errori, ma non intenzionalmente, e voglio assicurarvi che tali errori non si ripeteranno»: con queste parole monsignor Magee chiuse l´omelia della messa di mezzanotte, il giorno di Natale del 2008. Ma l´inchiesta sugli abusi continua a fare emergere nuovi "errori", od orrori, la cui premeditazione appare sempre più evidente. La strada per l´inferno, talvolta, è lastricata dalle peggiori intenzioni.
Sul sito della diocesi di Cloyne è comparso un codice di condotta per i sacerdoti nei rapporti con i minori. Suona come una versione per l´infanzia dei dieci comandamenti: non lavorare da soli con i bambini; non usare linguaggio inappropriato davanti ai bambini; non parlare di sesso con i bambini; non avere alcun contatto fisico con i bambini; non giocare a fare la lotta con i bambini. La messa è finita, ma il processo alla Chiesa continua.