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 2010  marzo 26 Venerdì calendario

IL CASO LADY GAGA - I

simboli dell´America contemporanea ci sono tutti: dalla prigione al fast-food, dalle stragi al mito della libertà "on the road", dall´omosessualità femminile alla bandiera degli Stati Uniti… Non è un caso che, sulla stampa e su Internet, le reazioni negative si moltiplichino. Alcuni commentano che, questa volta, Lady Gaga è andata troppo lontano. Altri denunciano l´onnipresenza dei prodotti commerciali (lattine di coca-cola light, sigarette, Polaroid). Altri, infine, sottolineano che l´immagine che viene data della donna sarebbe degradante: esattamente come nella pornografia, la donna sarebbe ridotta a mero "oggetto sessuale".
Ma ci si può limitare alle apparenze? Le cose non possono essere più complicate? In questo video ultra-pop e post-moderno, con espliciti richiami a Madonna, Prince e Tarantino, niente può essere preso alla lettera. Tutto è sovversione. Tutto è al servizio di un immaginario che ribalta il significato letterale degli oggetti, dei colori, delle parole. Le lattine di Coca-Cola vengono utilizzate come bigodini; il cellulare suona, ma Lady Gaga canta che è troppo impegnata per rispondere… La cultura pop utilizza da sempre "la potenzialità metafisica" della merce, come direbbe il filosofo Adorno. Ma, nel caso di Telephone, questa potenzialità è iperbolica: i simboli vengono utilizzati per capovolgere il senso comune e per costringere lo spettatore ad interrogarsi non solo su ciò che "fa" (il ruolo che occupa), ma anche su ciò che "è" (il personaggio che interpreta). Parodiando la retorica fetish, Lady Gaga ribalta l´orgia di seduzione consumistica cui sembra sottomettersi. Certo, si tratta sempre di un video clip. Ma perché non provare a "divertirsi" con Lady Gaga?
Un po´ come accadeva di fronte ai quadri di Magritte. Quando, nel 1926, Magritte disegnò l´immagine di una pipa, aggiunse la didascalia: "Questa non è una pipa". Il suo scopo era quello di negare qualcosa che si negava già da sé, e cioè che la rappresentazione di una pipa non è mai una "pipa reale". « solo una rappresentazione», spiegava l´artista. esattamente quello che succede quando si guarda Telephone: questo non è un clip che fa l´apologia della violenza, della pornografia o della pubblicità. Ma allora di cosa si tratta? Rappresentazione, incubo, parodia, semplice divertissement?
Per certi aspetti, Telephone è un video "queer" – letteralmente strano, eccentrico. Usato come un insulto il cui equivalente sarebbe "sporca lesbica" o "sporco frocio", il termine queer è stato oggetto, nell´America degli anni Novanta, di una progressiva riqualificazione: in poco tempo, si è passato dall´insulto alla rivendicazione, per sottolineare l´importanza della decostruzione delle identità di genere. Lo scopo principale era quello di reclamare la possibilità di vivere senza (o fuori) dalle categorie tradizionali (eterosessualità, virilità, potere) che la società cerca di rendere vincolanti ed universali. L´arte ha contribuito in larga misura a diffondere lo spirito queer. Ed è in questo contesto più generale che si iscrive Telephone, "democratizzando" l´accesso alla cultura della sovversione. Attraverso un clip talvolta al limite del delirio, Lady Gaga ribalta il significato degli oggetti di consumo più banali e riqualifica il senso delle situazioni più comuni (il cibo, il sesso, la libertà, la ribellione…). Riprendendo alcuni stereotipi della società americana, e facendoli a pezzi, Telephone spiazza lo spettatore. Certo, le immagini sono trash, violente. Ma che impatto può avere, da un punto di vista simbolico, un video ad alto consumo di massa che gioca con la realtà?
In un mondo in cui le immagini e i discorsi tendono alla semplificazione estrema, perché il messaggio è sempre a senso unico e non richiede nessuna interpretazione (tutto è chiaro, esplicito), questo video ha il merito di suscitare molte domande: cosa vuol dire vivere in una società violenta e sessista? che significa consumare i prodotti che la pubblicità ci propina? Ognuno è libero di amare o detestare Telephone. Che piaccia o no, però, il video di Lady Gaga spinge milioni di spettatori ad uscire dai "dispositivi culturali" dominanti e ad interrogarsi sullo spazio ognuno di noi è oggi disposto a fare alla sfrontatezza, allo sberleffo e, più generalmente, al Kitsch.