federico rampini, la Repubblica 26/3/2010, 26 marzo 2010
PEDOFILIA, ACCUSE AL PAPA DAGLI USA
Il nuovo scandalo di pedofilia e di omertà colpisce il Vaticano in un momento già difficile per le controversie in Germania. E scoppia nel paese dove la reputazione della Chiesa cattolica fu tramortita già nel 2002 dagli abusi sessuali nella diocesi di Boston. Ma a differenza di Boston, nel caso che rivela il New York Times i vertici locali della Chiesa nel Wisconsin lanciarono degli allarmi, che furono insabbiati dalla Santa Sede. In un duro editoriale il quotidiano parla di «rivelazioni che turbano», sottolinea il fatto che Ratzinger fu «personalmente avvertito», ma che la preoccupazione fu di «proteggere la Chiesa invece dei bambini».
Al centro dell´ultimo caso c´è la figura del reverendo Lawrence Murphy (morto nel 1998), in particolare per il periodo dal 1950 al 1974 quando lavorava alla Saint John´s School for the Deaf, un istituto per sordomuti vicino a Milwaukee, nel Wisconsin. Fin dagli anni ”50 si accumularono contro di lui le denunce di molestie. I documenti dei legali delle vittime dimostrano che già allora era noto ai suoi superiori come un «predatore sessuale». Le descrizioni dei bambini sono concordanti, raccontano episodi in cui il sacerdote li denudava per toccargli i genitali durante la confessione, nel suo ufficio, in automobile, a casa sua, nei dormitori, o durante le gite scolastiche. Una serie di aggressioni tanto più atroci perché compiute su bambini con un handicap fisico. In una delle lettere più scabrose rese pubbliche dai legali, una ex vittima scrive: «Padre Murphy mi convocò in camera sua, mi frustò con la cintura e cominciò a toccarmi il pene e spiegarmi il sesso. Giocava con il mio pene quando mi confessava. Nella gita scolastica a New York e Washington giocava con me nella stanza d´albergo. Nei miei sei anni alla Saint John´s School ho sofferto duramente da padre Murphy».
Le testimonianze restituiscono l´immagine di una personalità complessa, capace di affascinare le sue vittime. Una delle sue vittime, Arthur Budzinski oggi 61enne, ricorda che «era amichevole e comprensivo, faceva del male e non ci potevo credere». Gary Smith, che dall´età di 12 anni fu molestato cinquanta volte, ne è rimasto segnato: «Uscii da quella scuola che ero un uomo in preda alla rabbia». Eppure il reverendo Murphy non fu mai oggetto di sanzioni di nessun tipo, ed è qui che lo scandalo coinvolge il Vaticano. Nella ricostruzione del New York Times, «tre arcivescovi del Wisconsin furono avvertiti che padre Murphy abusava sessualmente i bambini, ma non lo denunciarono mai alle autorità civili o alla magistratura». Il quotidiano precisa che la stessa polizia «ignorò gli esposti delle vittime» che furono archiviati senza conseguenze.
Ma le gerarchie cattoliche locali furono quasi sul punto di sanzionarlo. Nel 1996 l´arcivescovo di Milwaukee, Rembert Weakland, tentò di espellere Murphy dal clero. In una lettera al cardinale Ratzinger - in quanto responsabile della Congregazione della dottrina della fede - il prelato americano spiegò che spretare Murphy era necessario per placare l´ira delle sue vittime e riparare la loro fiducia nella Chiesa. Non avendo ricevuto risposta da Ratzinger, l´arcivescovo di Milwaukee scrisse di nuovo al Vaticano nel marzo 1997, stavolta avvertendo che una causa giudiziaria era in arrivo e che «un vero scandalo» stava diventando «possibile». Il numero due di Ratzinger nella Congregazione, il cardinale Tarcisio Bertone, diede via libera ai vescovi del Wisconsin per un processo canonico segreto. Questo poteva sfociare nell´espulsione di Murphy. Ma il procedimento venne bloccato, dopo che il reverendo Murphy scrisse a Ratzinger protestando di aver già manifestato il suo pentimento. «Voglio solo - scrisse Murphy - vivere il tempo che mi rimane nella dignità del sacerdozio e chiedo per questo la vostra assistenza». Nei documenti ritrovati dal New York Times non compare una risposta di Ratzinger. Fino alla sua morte nel 1998, Murphy non solo rimase sacerdote e non fu colpito da alcuna sanzione, ma continuò a occuparsi di bambini in diverse parrocchie, scuole, e in un centro per minorenni delinquenti. Per l´America la rivelazione-shock rievoca l´enorme scandalo di molestie sessuali che travolse la diocesi di Boston otto anni fa. Ma neppure in quel caso le potenziali diramazioni arrivarono così in alto. Alle reazioni suscitate in Vaticano dal dossier pubblicato, il giornale nella notte ha confermato l´impianto dell´inchiesta: «Ogni ruolo che l´attuale Papa può aver rivestito nella vicenda riveste un aspetto importante di questa storia».