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 2010  marzo 26 Venerdì calendario

LA SFIDA TRA REGIONI PER QUEL CHE RESTA DI FIAT

Il decreto Incentivi ormai è legge: nemmeno un euro dei 300 milioni destinati al rilancio dell’economia è andato al settore auto. E se lo Stato chiude i rubinetti, ora sono le Regioni a portare un bicchiere d’acqua ai lavoratori del comparto, già disidratati da mesi di cassa integrazione e previsioni fosche. Il piano strategico 2010-2011 di Fiat è ancora in fase di elaborazione, e l’azienda ha ribadito come qualsiasi ipotesi sul riassetto del gruppo sia al momento priva di fondamento. Eppure a livello locale è già partita la grande operazione ”salvate il soldato Fiat”, con piani e strategie che cercano di ridurre il danno riciclando in chiave territoriale quel che che resterà del colosso nazionale. LAZIO MILIONARIO. La Regione Lazio ha deciso di puntare sul Polo Logistico Avanzato di Cassino, centro di ricerca creato in collaborazione con l’università cittadina, capace di sviluppare tecnologie d’avan - guardia nel settore della logistica. L’obiettivo è realizzare la prima linea di montaggio in Europa capace di produrre contemporaneamente tre modelli diversi d’auto: B ra v o , DeltaeCro - ma. Col sistema della piattaforma unica, ovvero una struttura di base identica per tutte le auto e una serie di componenti differenziate, si possono ridurre i costi mantenendo la competitività. Consistente il contributo regionale: 18,5 milioni di euro (recuperati dai fondi europei Por Fesr e Fas) cui se ne sommano altri 5 raccolti tra le aziende del territorio coinvolte nell’indotto. I dipendenti di Cassino sono oggi 4800 ma si arriva a un’occupazione indiretta di oltre 10 mila addetti. Tutti con lo sguardo fisso su Giu - lietta, il prossimo modello di punta che potrebbe trovar casa proprio a Cassino. Conferma l’assessore regionale allo Sviluppo, Claudio Mancini: ”E’ un passaggio molto importante, per cui speriamo possano esserci ricadute occupazionali p o s i t i ve ”. Basterebbe poter smentire le anticipazioni avanzate da Repubblica sui pesanti tagli allo studio di Marchionne: si parla di 500 operai in mobilità volontaria. Forse l’iniezione regionale eviterà di trasformarli in esuberi definitivi. MIRAFIORI. Stesso approccio localistico in Piemonte, dove perfino Mirafiori sarebbe sotto tiro con oltre 2 mila addetti in bilico. Senza troppi giri di parole, la governatrice uscente Mercedes Bresso ha messo sul tavolo 50 milioni di euro. Specificando: ”Il modello è quello dello stabilimento Fiat di Verrone, specializzato in componentistica. I nostri investimenti hanno fatto sì che Fiat mettesse lì produzioni innovative, e non le trasferisse in Turchia. Marchionne ha proposto di incontrarci, ma noi abbiamo chiesto di aspettare le elezioni. Se vinceremo, andremo avanti”. Se invece vincerà Cota, si vedrà, perché la linea leghista è piuttosto fredda sugli aiuti pubblici al colosso auto. Intanto a Mirafiori tornerà la cassa integrazione a fine aprile per 5200 persone. Non la pensa come la Bresso il federalista del sud, Raffaele Lombardo. La Regione Sicilia ha già pronti 350 milioni di euro per la miglior offerta di recupero su Termini Imerese. Qui non ci sono dubbi, Fiat ha dichiarato la chiusura attività a fine 2011, ma si offre per un sostegno strategico nel caso venisse individuata una nuova tipologia produttiva. Niente auto però, troppo costoso assemblare veicoli in Sicilia: il deficit infrastrutturale rende antieconomico il business visto che ormai i pezzi arrivano e ripartono per tutto il mondo. Meglio concentrarsi su tecnologie meno ingombranti, dicono da Torino. Ma Palermo continua a credere nel settore e rilancia la gara di progetti: al primo round su 16 proposte arrivate solo 9 erano complete, e 4 riguardavano la mobilità. A quanto pare Lombardo gradirebbe l’idea del gruppo Rossignolo per la produzione di bus, ma tutto è ancora in alto mare. MELFI A GAS. Peggio va nelle valli tra Melfi e Pomigliano d’Arco. L’impianto lucano tenta di differenziarsi nella sua veste di polmone verde del gruppo, godendosi il record di utilizzo manodopera nel 2009: 93 per cento su 5.280 addetti. Tutto merito della produzione di auto a gas, che è andata benissimo negli ultimi tempi grazie agli ecoincentivi. Finiti quelli, le previsioni tendono al grigio. Mai come nello stabilimento campano, dove si registra il tasso d’impiego più negativo della famiglia Fiat (32 per cento). Qui si parla di almeno 500 operai in uscita sui 5.200, e la Regione non sembra in grado di reagire se non offrendo borse di studio e sussidi a chi esce dalla cassa integrazione per entrare nella disoccupazione. Ma qualcuno s’arrangia, con spirito partenopeo: ieri sera ha debuttato alla nuova trasmissione canora di RaiUno Stasera è la tua sera un trio dal nome evocativo, i Metalmeccanici. Sono tre operai di Melfi: dalla linea di montaggio al sogno tv, questo sì è un piano strategico.