Franca Giansoldati, Il Messagero 24/3/2010, 24 marzo 2010
L’UCOII DICE NO AL BURQA: SVOLTA MODERATA AL VERTICE
Blazer, cravatta regimental, occhialetti da intellettuale, spigliato e simpatico. Izzedine El Zir, la colomba, è stato eletto a Bologna presidente dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (Ucoii). Questo giovane imam che per anni ha svolto il ruolo di guida per i musulmani di Firenze, ha un aspetto gioviale e rassicurante. Si batte per la completa integrazione dei fedeli musulmani, perchè le moschee siano luoghi trasparenti e sicuri e in più non vuole proprio sentire parlare di burqa. «Le donne devono stare col volto scoperto, ma non si può imporre per legge». La sua elezione è stata salutata come l’avvio di una nuova stagione - decisamente moderata - per la più diffusa e radicata organizzazione islamica italiana che riunisce sotto lo stesso ombrello ben 122 associazioni sia territoriali che di settore, e gestisce circa 80 moschee e 300 luoghi di culto non ufficiali.
In passato l’Ucoii era stata aspramente contestata per avere avuto una linea integralista e intrasigente ma soprattutto perchè all’interno dell’unione tante moschee si ispiravano apertamente alla ideologia dei Fratelli Musulmani, una organizzazione considerata terroristica (il cui motto è: «Allah è il nostro obiettivo. Il Profeta è il nostro capo. Il Corano è la nostra legge. Il jihad è la nostra via. Morire nella via di Allah è la nostra suprema speranza»). Izzedine El Zir nel precedente direttivo guidato da Nour Dachan, medico anconetano, vicino alle posizioni dei Fratelli Musulmani e da Roberto Piccardo, aveva gestito il settore dell’informazione. A lui era toccato tenere i contatti coi mass media, gestendo varie polemiche, dalla bufera sul burqa ai sospetti per alcuni centri legati all’Ucoii di ospitare estremisti e fanatici. Assieme a Ezzedine sono stati eletti Khadija Patrizia Dal Monte e Samir Khaldi, in qualità di vice presidenti e Mohamed Ibrahim, tesoriere. Nel direttivo è stato inserito anche Hamza Piccardo, già segretario nazionale dell’Ucoii. Il primo punto programmatico del nuovo presidente, sul quale si sono poi concentrati i consensi, riguarda la richiesta di maggiore trasparenza all’interno della comunità islamica. Firenze, dove ha svolto per anni il ruolo di imam, e più in generale la Regione Toscana, a suo parere rappresentano dei modelli che l’Ucoii dovrebbe esportare in tutta Italia. «Noi ci sentiamo parte integrante della società italiana, siamo cittadini italiani di fede musulmana. Questo è un elemento che teniamo a ribadire». Nelle moschee, ha aggiunto, la tolleranza verso i fanatici dovrà essere pari allo zero. «E anche rispetto agli elementi più estremisti che, non lo nego, possono essersi talvolta inseriti nelle comunità islamiche, io ritengo che sia necessario il dialogo per convincerli che la loro strada è quella sbagliata». Per questo l’uso della lingua italiana e non più l’arabo da parte degli imam, per i sermoni del venerdì, dovrà essere un punto fermo. L’obiettivo finale di questo percorso è riuscire ad arrivare ad un’intesa con lo Stato italiano che preveda anche finanziamenti per i luoghi di culto islamici. Non tutti nel mondo islamico italiano vedono però nella nuova presidenza una svolta moderata. Non sono pochi quelli che definicono Ezzedine El Zir una operazione di maquillage dietro la quale starebbero già lavorando i falchi della moschea romana di Centocelle.