Varie, 26 marzo 2010
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Cursi Cesare
• Roma 18 dicembre 1942. Avvocato. Politico. Nel 1987 e 1992 eletto alla Camera (Dc), nel 2001, 2006, 2008 al Senato (An, Pdl). Sottosegretario ai Trasporti nell’Amato I (1992-1993), alla salute nel Berlusconi II e III (2001-2006). Responsabile nazionale per la Sanità del Pdl. Nel 2010 indagato col sospetto che nel 2005, da sottosegretario, avesse incassato dal colosso farmaceutico Ferring una tangente di 50.000 euro per far registrare il nuovo farmaco anti-infertilità Meropur al prezzo maggiore (3 euro in più a fiala) voluto dalla società produttrice • «[...] A un certo punto l’azienda, per sostituire sul mercato dei farmaci contro l’infertilità il suo Menogon venduto a 7 euro a fiala, vuole registrare il nuovo Meropur a 18 euro a fiala; ma trova l’iniziale opposizione a 14 euro dell’Agenzia del farmaco (Aifa). Alla fine spunta un prezzo sui 17 euro. Come? ”Nell’estate 2004 – ammette un ex direttore generale’ Gilles Pluntz (vicepresidente per il Sud Europa, ndr) e Pettigrew ci chiesero di trovare un santo in paradiso, un Godfather per dirla proprio come dissero loro”. C’è il senatore Cursi, propone il consulente di aziende farmaceutiche Matteo Mantovani, che da Ferring con false fatture si fa dare 100.000 euro, metà per sé e metà asseritamente per l’allora sottosegretario, poi membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficienza degli ospedali. Corruzione? O millanteria? ”Non conosco la Ferring’ dice Cursi, già capo della segreteria di Amintore Fanfani, interpellato dal Corriere ”. Conosco bene Mantovani, promuoveva molte aziende, era persona a modo. So che poi ha avuto problemi, ma sono problemi suoi” (nel 2008 è stato arrestato a Roma con l’accusa d’aver corrotto un funzionario Aifa): ”Non so cosa dicesse all’azienda, io di certo non ho preso soldi da lui, né avrei potuto intervenire sul prezzo”. Alcuni dirigenti Ferring riferiscono però di un incontro tra Mantovani, Cursi e l’allora direttore generale di Ferring, nel quale il senatore avrebbe preso appunti sulla richiesta dell’azienda, domandato a Mantovani se l’altra persona fosse un amico, e, alla risposta positiva, spiegato che avrebbe avuto bisogno di un piacere, e cioè di un lavoro temporaneo per una parente. In effetti una stretta familiare del senatore risulta aver avuto 5.600 euro per un lavoro da giugno a settembre 2005 in una società collegata (Prex spa). E gli inquirenti stanno anche esaminando la natura di 97.000 euro di flusso da società di Mantovani alla familiare del senatore tra il 2004 e il 2007» (Luigi Ferrarella, ”Corriere della Sera” 26/3/2010).