Varie, 25 marzo 2010
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Possanzini Davide
• Loreto (Ancona) 9 febbraio 1976. Calciatore. Ha giocato in A con Reggina e Palermo. Dal 2005/2006 al Brescia (B): «[...] Davide Possanzini è per il Brescia quello che Francesco Totti è per la Roma. Praticamente: tutto. Un simbolo, una guida, un esempio per i più giovani. Gol, ma non soltanto. Anche una carica umana che lo ha portato a ottenere il rispetto e l’ammirazione di compagni e avversari. A differenza di Totti, però, il Possa non ha ricevuto dal calcio tutte le soddisfazioni che avrebbe meritato. Ogni volta che ha pensato di camminare sulle nuvole, si è ritrovato con la faccia nella polvere. [...]» (Roberto Pelucchi, ”La Gazzetta dello Sport” 27/11/2008) • L’1 dicembre 2007, al termine di Brescia-Chievo, insieme al compagno di squadra Daniele Mannini si presentò in ritardo al controllo antidoping; il 20 marzo 2008 furono condannati a una squalifica di 15 giorni, decisione contro cui la Wada propose appelloç in prima istanza il Tas aumentò la squalifica fino ad un anno poi, in seguito al processo di revisione promosso congiuntamente da Coni e Fi gc il 12 febbraio 2009, il 27 luglio 2009 il Tas riformò il proprio lodo, confermando la correttezza della prima sentenza emessa dall’organo di giustizia del Coni, 15 giorni di squalifica (’La Gazzetta dello Sport” 28/7/2009) • «[...] Mannini e Possanzini hanno sempre motivato il loro ritardo spiegando che furono trattenuti negli spogliatoi dal loro presidente, Gino Corioni, infuriato per la sconfitta interna con i veronesi. Corioni aggiunge che il commissario antidoping presente allo stadio fu informato e anche invitato negli spogliatoi in modo da poter controllare che i due giocatori non facessero nulla che potesse poi alterare l’esito del test. E che comunque concesse qualche minuto in più. [...]» (Fulvio Bufi, ”Corriere della Sera” 30/1/2009).