Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 25 Giovedì calendario

Rossi Vania

• Cesena (Forlì e Cesena) 3 ottobre 1983. Ciclista. Compagna del collega Riccardo Riccò, squalificato venti mesi per la positività al Cera durante il Tour del 2008, a sua volta positiva in un test effettuato dopo i campionati italiani di ciclocross del 10 gennaio 2010 (positività non confermata dalle controanalisi, questione di quantità e di degrado della molecola nelle urine durante il lasso di tempo fra i due test). I due hanno un figlio, Alberto, nato nel 2009 • «Troppo facile adesso fare ironia sul tema del ”vizietto” di famiglia. [...] Una positività tanto assurda e inspiegabile, quanto clamorosa perché Vania oltre ad essere la compagna di Riccardo è anche caporal maggiore dell’esercito ed era fra le cicliste di punta della nazionale per i mondiali di Tabor, dopo le due vittorie e il successo nella classifica finale del Giro d’Italia di ciclocross. Un’impresa miracolosa, se si pensa che solo 4 mesi prima aveva partorito. Ora tutto torna. Crolla l’ennesimo mito fasullo delle due ruote a pedali: quello della mammina volante, tutta allenamenti e allattamento premuroso. Vania aveva rinunciato alla convocazione in azzurro per un mal di schiena. Ma si è capito presto che non era la schiena a far male. [...]» (Eugenio Capodacqua, ”la Repubblica” 30/1/2010) • A differenza del partner, si è sempre proclamata innocente: «’Sto allattando, se avessi preso il Cera sarei da mettere in galera” [...] Roberto Corsetti, presidente dell’Associazione dei medici di ciclismo: ”L’assunzione del Cera durante l’allattamento è una follia, perché il farmaco viene trasmesso al bambino attraverso il latte materno. Già si cerca di evitare l’assunzione di farmaci più leggeri, figuriamoci il Cera... Nel latte passano anche le tossine prodotte durante l’allenamento. E in gravidanza si sconsiglia pure l’uso della tintura per capelli. Se invece c’è una necessità terapeutica per la madre, il farmaco viene somministrato, ma si sospende l’allattamento”. C’è anche un altro aspetto che il medico sottolinea: ”Attività agonistica di alto livello e allattamento non si conciliano molto. Se una donna vuole tornare a gareggiare, meglio che punti allo svezzamento. Viceversa, aspetti a tornare alle corse” [...]» (Claudio Ghisalberti Ciro Scognamiglio, ”La Gazzetta dello Sport” 31/1/2010).