La Stampa 25/3/2010, pagina 48, 25 marzo 2010
CATERINA CASELLI SU MINA
E’ stata ed è una istituzione. Una persona di carattere: la sua decisione di scomparire, sempre rispettata, ha qualcosa di grande come lei. E’ un’artista che ha dato molto, e molto conta nella memoria degli italiani. A me è anche molto simpatica, sarà perché siamo entrambe dell’Ariete. In un periodo lontano, all’epoca della CGD, aveva un rapporto sentimentale con un signore che lavorava da noi, e l’ho conosciuta meglio: una persona mai noiosa, che ha affetti forti e punti fermi nella vita e li difende con forza. La mia canzone preferita? La città vuota. Ancora adesso - se la sento - mi piace. Pur avendo una incredibile tecnica e un talento spiccato, Mina dà molta importanza all’interpretazione delle parole, dei testi. Adoro questo suo approccio, e il modo di comunicare. Tre anni fa ho iniziato a dar la caccia a un suo brano, per riarrangiarlo e presentarlo in modo moderno: caccia non facile, alla fine ho scelto Sono come tu mi vuoi, una canzone molto bella che mi era sfuggita, con un mix di malinconia e grinta, soprattutto nelle parole. I 70 anni Mina se li porta benissimo, è una bellissima donna, è sempre nei nostri cuori e quando canta ci allieta: io l’ammiro molto, anche per la sua scelta di non aver mai abbandonato la musica, nonostante il ritiro a Lugano. La ammiro perché è riuscita a imporsi solo con il talento e la bravura.