La Stampa 25/3/2010, pagina 48, 25 marzo 2010
ORNELLA VANONI SU MINA
Quando l’ho conosciuta era una ragazza diversa da tutte. Ci vedevamo, bazzicava a Milano. Era forte e determinata. Beata lei, fa la vita che ha scelto, lei e il suo compagno si adorano. Come artista? Non solo è una grande cantante, ma quando è arrivata ha portato la gioia nella musica leggera: cantava ritmando Tua/Fra le braccia tue, mentre intorno era tutta una lagna. A me sono rimaste nel cuore Il cielo in una stanza e Non credere, ma ho la sensazione che a Mina del superbello, come categoria da interpretare, non interessi granché. Quando abbiamo cantato insieme di recente, in duetto, ha scelto quella Amiche mai che è poi uscita in disco: certo molto furba, io però avrei preferito qualcosa che restasse.