Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 24 Mercoledì calendario

RACCONTO’ I TIC DEI SALOTTI SENZA FREQUENTARLI

Il dolore, nelle parole di Tullio Pericoli, appare davvero insostenibile. Sarà perché la scomparsa di Emanuele Pirella, con cui aveva creato (tra le tante altre cose) quella cult-strip che è Tutti da Fulvia sabato sera, è così troppo recente. Sarà per «la paura di dire banalità» che non renderebbero certo giustizia all’amico: «Mi capisca, mi sento il cervello vuoto». Poi, quasi per rendere omaggio a quello che Pirella è stato, Pericoli comincia a ricordare: «Emanuele è stato una persona francamente assente dai salotti e dai luoghi dove si faceva politica o cultura. Eppure nonostante questa sua assenza è riuscito a cogliere, meglio di tanti altri, tutti i tic di quel mondo». E aggiunge: «Con un’acutezza e una capacità di approfondimento che a volte stupivano anche me». Pirella è stato dunque «un osservatore lontano», ma al tempo stesso «precisissimo». Un legame, quello tra Pericoli e Pirella, che negli ultimi tempi si era nutrito soprattutto di lunghe telefonate, anche se la sintonia è rimasta comunque la stessa di sempre. Quella sintonia che ora fa dire a Tullio Pericoli: «Adesso, però, la prego. Non riesco davvero più a parlare».
Stefano Bucci