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 2010  marzo 23 Martedì calendario

ASSISTENZA MEDICA AL 95% DEGLI AMERICANI MA LE POLIZZE PRIVATE ORA COSTERANNO DI PIU

NEW YORK
COSTI
La spesa prevista sarà di 938 miliardi nei primi dieci anni da oggi, ma passati i primi 4, che non prevedono esborsi o entrate fiscali, per il decennio dal 2014 al 2023 la spesa sarà di 2400 miliardi.
Grazie a questa sfasatura, per il primo decennio Obama può dire che ci sarà una riduzione del deficit federale di 138 miliardi, che comunque l’Ufficio del Budget Congressuale ha definito «stima provvisoria da rivedere».
MULTE
Per gli individui: nel 2014 previsti 95 dollari o l’1 per cento del reddito, qualunque esso sia, che salirà a 695 dollari annui o al 2,5 per cento del reddito nel 2016. Per le imprese con oltre 50 addetti: 2000 dollari per ognuno dei dipendenti.
Obama ha vinto battaglia, ottenendo il passaggio della riforma sanitaria alla Camera anche se ha avuto contro tutti i repubblicani e il 15% (34 deputati) del suo stesso partito. A meno di imprevedibili sorprese, il testo avrà il sì del Senato a giorni, e poi la definitiva firma del presidente. Le prime conseguenze politiche saranno a novembre, alle elezioni di medio termine che rinnovano un terzo dei 100 senatori e tutti i 435 deputati: se la forte opposizione alla riforma emersa nei sondaggi anche tra gli indipendenti e i democratici si tradurrà in voti, il partito di Obama perderà molti seggi, e forse anche il controllo di Camera e Senato, o di almeno uno dei due rami del parlamento. Il GOP ha di fatto iniziato ieri la campagna elettorale, e conta di puntare proprio sulla sanità "nazionalizzata" per attaccare i democratici. Avendo deciso di andare avanti da solo, senza un singolo voto repubblicano, Obama ha perso per sempre il velo del leader bipartisan: la riforma è un affare tutto democratico, nel bene e nel male, e i risultati che darà nel futuro saranno solo responsabilità o merito di quel partito. Primo passo per l’opinione pubblica sarà capire in che cosa consiste concretamente la legge. Ecco gli aspetti principali.
ASSICURAZIONI
La legge punta ad assicurare 32 milioni di persone oggi prive, fino a coprire il 95% degli americani. Crea "borse della salute" dove i piccoli imprenditori, gli autonomi e i dipendenti di ditte che non stipulano polizze collettive possono acquistare una polizza con requisiti "autorizzati" dal governo. Ciò è in sostituzione della "opzione pubblica", ossia di un ente federale statale che assicura direttamente gli interessati, sogno liberal che è solo rimandato. Le compagnie non possono negare la polizza a chi ha qualche malattia preesistente, e ciò creerà l’incentivo a valutare se conviene pagare la multa e aspettare di assicurarsi quando ci si ammala. Inoltre, vieta alle assicurazioni di mettere un tetto ai rimborsi. facilmente prevedibile che i costi delle polizze private dovranno salire per raggiungere il pareggio di bilancio (il profitto delle assicurazioni è oggi attorno 2,5% sul fatturato), ma siccome il governo ha promesso il contrario ciò che risulterà sarà uno dei due esiti: la uscita dal mercato delle assicurazioni private o la loro "statalizzazione" di fatto.
TASSE
Ci sarà una tassa del 3,8% a favore della Medicare (il programma già pubblico per gli ultra 65enni) sul reddito da investimenti. Più l’1% circa di imposte sul reddito per chi denuncia oltre 200 mila dollari e per le coppie sposate sopra i 250mila dollari. Più il 40% sulle polizze già in vigore che costano oltre 27.500 dollari annui per famiglia. Più altre commissioni su medicine e aziende produttrici di apparecchi medicali. Più il 10% sugli affari delle ditte che offrono abbronzature.
GIOVANI E IMMIGRATI
Potranno avere copertura nelle polizze della famiglia fino a 26 anni.
Non sono previste coperture "pubbliche" né per gli illegali né per pagare le interruzioni di gravidanza. Proprio il decreto esecutivo del presidente che esclude l’aborto è stata la foglia di fico dei sette deputati democratici pro-life che hanno deciso all’ultimo minuto di votare sì, facendo salire il totale a quota 219, tre più dei 216 minimi richiesti.
Glauco Maggi