Marco Pratellesi, Corriere della Sera 24/3/2010, 24 marzo 2010
IL MONDO «MOBILE», SE IL CELLULARE IL NUOVO MEDIA
Negli ultimi dieci anni la convergenza tra telefonia mobile e internet ha trasformato uno strumento nato per comunicare in un «Mobile Media». A gennaio gli italiani che hanno navigato su internet dal cellulare sono stati poco meno di 10 milioni con una crescita del 69% rispetto allo stesso mese del 2009 (fonte comScore MMetrics). In questo settore l’Italia si pone poco sotto la media di penetrazione nei 5 principali Paesi europei che è del 22,2% (Gran Bretagna 30,83% – Francia 21,73% – Italia 20,67% – Spagna 19,86% – Germania 17,43%)
Il processo di trasformazione del cellulare in nuovo media è partito nel 1999, con i primi servizi sperimentali di news sul cellulare lanciati in Italia dall’agenzia Ansa e dal gruppo editoriale Monti-Riffeser. Alle 10,30 di lunedì 16 agosto di quell’anno, la redazione di Quotidiano. ( La Nazione, Il Resto del Carlino,net Il Giorno) inviò la prima news di 160 caratteri: un sms destinato ad arrivare direttamente nelle tasche degli utenti per informarli che qualcosa di nuovo era successo nel mondo. Il servizio, in forma gratuita, raggiunse in breve 120.000 iscritti.
Il mercato delle news via cellulare matura, tuttavia, nel 2003, complice anche l’interesse per le notizie in tempo reale provenienti dalla seconda guerra del Golfo in Iraq. Sono il Tg5 e il Corriere della Sera a lanciare per primi i servizi sms news a pagamento, che da allora non hanno smesso di crescere. Il successo dell’iniziativa permette di focalizzare due punti: primo, che gli utenti cominciano a considerare il cellulare uno strumento di informazione, un media; secondo, gli utenti riconoscono alle notizie che li raggiungono in tempo reale ovunque si trovino un valore aggiunto che può essere pagato. solo l’inizio della trasformazione del cellulare da strumento di comunicazione a nuovo media che si concretizza negli ultimi anni con lo sviluppo degli smart phone, i cellulari di ultima generazione, ormai diffusissimi, che consentono di navigare in internet, gestire le email, e fare molte altre cose ancora grazie alle applicazioni scaricabili gratuitamente o a pagamento.
Oggi gli utenti che accedono alle news attraverso il cellulare sono in Italia 2.317.245, con una penetrazione sul totale della popolazione del 5% (gennaio 2010, fonte comScore MMetrics). Il profilo del navigatore mobile per fascia di età vede al primo posto gli italiani tra i 25 e i 44 anni, che rappresentano il 48% del totale. Nella classifica delle categorie di siti internet più visitati da mobile, le notizie si collocano al 4° posto dopo i portali, i motori di ricerca e le email (fonte Nielsen). Secondo uno studio dell’Osservatorio New Tv & Media del Politecnico di Milano, nel 2009 il mercato dei Mobile Media ha superato i 290 milioni di euro rispetto agli 870 milioni prodotti dal traffico web con accesso da pc. Ma il dato più significativo è l’inversione di tendenza che si registra nei due mercati: per i cellulari la componente di fatturato dominante, pari a circa il 90%, è rappresentata dalla vendita di contenuti premium, mentre la vendita di pubblicità ha un ruolo marginale, anche se si prevede un forte sviluppo in futuro. Viceversa, per il mercato dei media basati sul binomio web-pc il 98% del valore è costituito dalla vendita di pubblicità, mentre sono ancora molto ridotti i ricavi dalla vendita di contenuti.
«Nell’informazione del futuro si affermerà sempre più un modello "Freemium" dove all’informazione gratuita sostenuta dalla pubblicità si affiancheranno contenuti realmente premium a pagamento», è l’opinione di Andrea Rangone, responsabile dell’Osservatorio New Tv & Media del Politecnico. «Questo trend, già ampiamente collaudato dalla televisione, che accanto a un’offerta generalista molto ampia è riuscita ad imporre canali premium a pagamento, si imporrà su tutti i media: dall’informazione sul web a quella sui cellulari».
Perché tutto questo si realizzi dando vita a un mercato dei Mobile Media maturo occorrono però due condizioni: tariffe sempre più flat e convenienti da parte degli operatori di telefonia e la realizzazione di terminali cellulari ad elevata usabilità.