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 2010  marzo 23 Martedì calendario

L’INSOSPETTABILE MODERNITA’ DEL GEOMETRA (DAI ROMANI A NOI) - I

geometri Italiani sono circa 92 mila e possiedono oltre all’Ordine un’importante Cassa di previdenza e assistenza. La loro numerosità unita alla serie di prestazioni nelle quali continuano a cimentarsi con notevole fortuna, ne fa una frazione non trascurabile della nuova classe media. Sono l’esempio d’una professione minore che tuttavia ha un’importanza tangibile, grazie a una diffusione capillare sul territorio. anche una professione che viene da lontano. Quando nel 1929 fu promulgata la loro legge professionale l’economia era sostanzialmente agricola e la società industriale di là da venire. Del resto il geometra nell’antichità era semplicemente il misuratore delle terre. Presso i Romani esisteva il «mensor» che tracciava le linee perimetrali degli accampamenti militari. Allorché in Italia la professione fu riconosciuta, il geometra era una sorta di factotum che soprattutto nelle campagne consigliava e aiutava piccoli proprietari, affittuari, mezzadri, artigiani, commercianti, nella misurazione di terre, nella determinazione di confini, nei progetti di piccole costruzioni agricole e commerciali. La configurazione moderna del geometra comincia a delinearsi dopo la Seconda guerra mondiale, quando è chiamato a compiere attività non più riconducibili all’ambito rurale, ma anche a quello edilizio-industriale, collegate col boom degli anni 50 e 60. Tali attività investono il settore edilizio perché la legge garantisce al geometra la possibilità di progettare «modeste costruzioni civili», e piccole costruzioni accessorie in cemento armato che non richiedono particolari operazioni di calcolo e non implicano pericoli per l’incolumità delle persone. Questa competenza è coerente con la tipologia di certe costruzioni della provincia italiana, chiamate col termine convenzionale di «villette»; oppure di condomini che non implicano particolari calcoli di cemento armato, per i quali il geometra riceve, quando occorre, il soccorso d’un ingegnere. Simili competenze fanno del geometra un personaggio della società industriale. A queste si sovrappongono quelle che riguardano le divisioni, le stime, le operazioni contabili e amministrative, la contabilità e liquidazione dei lavori, le mansioni di perito comunale, le attività di perito presso i tribunali, ecc. – un insieme più che rispettabile. Tali caratteristiche oggi persistono sia perché il geometra mantiene un ruolo di consulente facile da avvicinare, e capace di sbrigare attività senza emettere parcelle gravose; sia perché la professione è in evoluzione anche da un punto di vista tecnico attraverso l’accesso alla laurea triennale in Tecnica del Territorio; il che ne allarga l’ambito e nello stesso tempo lo qualifica, anche se pone spesso il geometra in contrasto con ingegneri, architetti, periti agrari e agronomi con i quali la sua sfera di competenza sovente s’incrocia. In proposito si può dire che, crisi a parte, c’è spazio operativo per tutti, anche se non scevro da conflitti.
Gian Paolo Prandstraller