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 2010  marzo 23 Martedì calendario

BRONZETTI Ernesto

BRONZETTI Ernesto 1947. Procuratore • «[...] deus ex machina della trattativa Real-Roma per Cassano [...] Nel 1997, quando era consulente dell’Atletico Madrid curò il trasferimento di Vieri dalla Juve. Nel 2000 portò in rossonero Javi Moreno, Contra, Chamot e infine Rivaldo. Per il Real ha curato i trasferimenti di Samuel dalla Roma e poi di Solari e Figo all’Inter. Alla Fiorentina ha portato Portillo. Al Real, Arrigo Sacchi. Tutte cose per le quali, come si vede, i tifosi possono ringraziarlo fino a un certo punto [...] ha esordito giovanissimo come direttore tecnico della Cavese neopromossa in B (1981). Ha ricoperto lo stesso ruolo al Palermo (1984) e al Foggia (1985). E qui è stato travolto dallo scandalo Totonero del faccendiere napoletano Armando Carbone. Tra le partite aggiustate venne fuori un pareggio in un Barletta-Foggia. Bronzetti, che ammise di essere stato contattato da Carbone, disse ai giudici sportivi che lo considerava soltanto un millantatore. Poi si corresse: dichiarò che non lo denunciò per paura. Venne condannato a 5 anni di inibizione, e la pena fu ridotta a 3 anni in appello. ”Ha solo 39 anni, moglie e due figli - disse il suo avvocato - Una simile condanna è per lui un ergastolo sportivo”. Dopo un periodo come direttore tecnico alla Ternana, Bronzetti si trasferì in Spagna e divenne protagonista di una storia semidimenticata, senz’altro cult. Curò il passaggio del difensore Cesar Gomez Del Rey dal Tenerife alla Roma: era la stagione 1997-98, e Zeman esordiva sulla panchina giallorossa. Il Tenerife, allenato da Valdano, aveva battuto Juventus e Lazio. Zeman volle Cesar Gomez e il difensore arrivò a Roma per 5 miliardi di lire, contratto di 4 anni. Rimase in panchina per tutto l’inizio del campionato, senza destare sospetti, finchè al derby venne schierato centrale accanto a Servidei. Fu un disastro. Mancini e Casiraghi fecero il bello e il cattivo tempo, la Roma perse il derby 3-1. Gomez rimase per tutto il resto del campionato in panchina. Poi, più spesso in tribuna. Andava a prendere il caffè nell’intervallo, e i tifosi si chiedevano quanto costasse alla Roma quel caffè» (a. pi., ”il manifesto” 5/1/2006).