23 marzo 2010
Angela Podda, 80 anni. Di Gavoi in provincia di Foggia, vedova da un mese, tre figli, viveva in una palazzina su due piani con la primogenita Marirosa Contu, 55 anni, vedova pure lei e madre di due ragazzi di 32 e 23 anni
Angela Podda, 80 anni. Di Gavoi in provincia di Foggia, vedova da un mese, tre figli, viveva in una palazzina su due piani con la primogenita Marirosa Contu, 55 anni, vedova pure lei e madre di due ragazzi di 32 e 23 anni. La Contu, ritenuta in paese la figlia prediletta, ce l’aveva invece con la mamma che a suo giudizio aveva «diviso male» le case e i soldi lasciati dal padre, favorendo così suo fratello e sua sorella. Domenica scorsa, mentre pranzavano assieme, le due per l’ennesima volta presero a litigare per la faccenda dell’eredità e a un certo punto la Contu, dopo aver strappato dalle mani della madre una bottiglia di birra, gliela suonò sulla testa sei volte, finché non fu ridotta in cocci. La vecchia sanguinando e barcollando riuscì a raggiungere la cucina e lì stramazzò sul pavimento, la figlia subito dopo si infilò un paio di guanti in lattice, trascinò il corpo vicino alle scale con l’idea di simulare un incidente domestico, prese un cencio e un secchio pieno d’acqua, e ripulì tutto. Poi ficcò i pezzi di vetro e i guanti insanguinati in un sacchetto di plastica, nascose il sacchetto in soffitta, scese in strada e prese a urlare che la mamma era caduta e s’era fatta male. All’ora di pranzo di domenica 21 marzo in una palazzina in via Salvatore Canio a Gavoi, Foggia.