Varie, 23 marzo 2010
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Liga Giuseppe
• Palermo 27 marzo 1950. Architetto. Il 22 marzo 2010 fu arrestato con l’accusa di essere il nuovo boss della mafia palermitana • «Al telefono parlava spesso di ”angeli” e dispensava benedizioni: ”Il Signore ti aiuti”. Apparentemente, niente di strano [...] stimato professionista della Palermo bene era anche l’appassionato reggente siciliano del Movimento cristiano lavoratori dopo essere stato il segretario nazionale. Ma insisteva di voler ”trovare personaggi, per fare... angeli”. Giuseppe Liga era in cerca di nuovi uomini d’onore, possibilmente riservati. Come lo era lui: l’erede del boss di Tommaso Natale, Salvatore Lo Piccolo, l’ultimo grande padrino latitante finito in manette nel 2007. [...] Le indagini dei finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria dicono che l’architetto custodiva il tesoro di Salvatore Lo Piccolo, costruito sul racket delle estorsioni. E alla riorganizzazione della mafia siciliana lavorava con un imprenditore davvero particolare, Giovanni Angelo Mannino, il cognato di Salvatore Inzerillo, il padrino della vecchia guardia di Cosa nostra ucciso nel 1981 nella guerra di mafia voluta da Riina e Provenzano. [...] Di ”architetto” si parlava anche nei pizzini ritrovati nel covo di Lo Piccolo. Il mistero l’hanno svelato quattro pentiti: Isidoro Cracolici, Francesco Franzese, Gaspare Pulizzi e Marcello Trapani, quest’ultimo è l’ex legale dei Lo Piccolo, che [...] sta collaborando con la giustizia dopo essere finito in manette pure lui. L’architetto non ha mai interrotto la sua vita da insospettabile professionista e soprattutto da cattolico impegnato. Il 2 giugno 2009, durante la campagna elettorale per le Europee, al suo telefono arrivò una telefonata dalla segreteria del presidente della Regione Raffaele Lombardo. Erano le 11,25. Alle 14,50, l’architetto fu fotografato dai finanzieri mentre entrava a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Si trattenne fino alle 15,25. [...]» (Salvo Palazzolo, ”la Repubblica” 23/2/2010).