Roberto Faben, Il Sole-24 Ore 22/3/2010;, 22 marzo 2010
SUL PASSAPORTO RESTA L’IMPRONTA
In una quarantina di province è già partito, nelle altre arriverà progressivamente per chiudere in giugno con quelle della Toscana. il nuovo "passaporto biometrico", quello che contiene le impronte del titolare. Entro il 29 giugno 2010 infatti l’Italia, come gli altri paesi Ue, dovrà essere pronta, su tutto il territorio, al rilascio del nuovo passaporto elettronico, nel quale sono memorizzate le impronte digitali del possessore: a prevederlo è il regolamento numero 2252/ 04 del consiglio Ue, l’atto che ha decretato l’obbligo di sostituire i tradizionali passaporti cartacei con quelli elettronici.
Diffusione progressiva
L’operazione – non solo di restyling – è partita dalle questure di Grosseto e Potenza che, il 29 giugno dello scorso anno, hanno fatto da apripista per l’avvio della nuova procedura, e iniziato a consegnare ai cittadini che lo richiedevano, la nuova versione del passaporto. Alla fine del 2009, sette Questure, con i relativi commissariati di zona abilitati, erano già in grado di ottemperare alla nuova procedura. Nel 2010, il processo di adeguamento si è fatto incalzante e, attualmente, sono 43 le Questure in grado di rilasciare il passaporto biometrico, compresa quella di Varese, che entra oggi nel nuovo sistema (si veda la scheda). «Il ritmo è di una questura ogni 15 giorni – spiega Milena D’Arienzo, primo dirigente della Polizia di Stato – con l’obiettivo di giungere alla completa copertura delle 103 Questure italiane entro il prossimo 29 giugno».
Formato e contenuti
Il passaporto biometrico, rispetto a quello vecchio stile, si presenta ancora nella forma di un libretto cartaceo, con la differenza che, nella copertina, è inserito un microchip che contiene le generalità del titolare sotto forma di codici alfanumerici, ossia i dati anagrafici, la fotografia digitalizzata in formato Icao e, ora, anche le impronte digitali. La procedura per la rilevazione delle impronte e il rilascio del passaporto biometrico è automaticamente seguita (nelle Questure ove già è attivata) per tutti i primi rilasci e i rinnovi. Invece chi ha un passaporto in corso di validità (elettronico se rilasciato a partire dall’ottobre 2006 e cartaceo se rilasciato prima) dovrà semplicemente attendere la data di scadenza (10 anni) per passare al "biometrico" (a meno che debba recarsi negli Usa perché in questo caso dovrà verificare la validità di quello in suo possesso).
La procedura
Nessun timore di sporcarsi le mani comunque con inchiostro o simili. L’operazione avviene tramite uno strumento elettronico, chiamato "lettore a contatto", con il quale si prende l’impronta del dito indice della mano destra e di quella sinistra, per almeno tre volte, al fine di consentire al sistema di selezionare l’immagine più nitida. Qualora non esistesse la possibilità di acquisire l’impronta dell’indice (ad esempio per un’ingessatura), si procede con il dito medio, oppure con l’anulare,o con il pol-lice, sempre delle due mani. E se fosse impossibile rilevare le impronte delle dita, le questure procederanno al rilascio di un passaporto temporaneo non elettronico, il quale, tuttavia, ha una validità di 12 mesi. Discorso a parte per i minori di 12 anni: per loro non è prevista la rilevazione delle impronte digitali dato che, rende noto la Polizia di Stato, «per i bambini al di sotto di questa soglia d’età, presenta un indice di errore molto elevato, di circa l’82 per cento».
Una volta prese le impronte, il sistema – che fisicamente si trova presso il Centro elettronico nazionale della Polizia di Stato a Napoli – seleziona l’immagine migliore, e dopo averla trasformata in un codice alfanumerico e inserita nel microchip, la cancella per evitare possibili illeciti. Attraverso il microchip con le impronte, i passaporti possono essere sottoposti a verifica, attraverso sistemi portatili di decodifica, alle frontiere europee, quando, ad esempio, si rientra in Italia da destinazione internazionale con scalo europeo.
La domanda e i costi
Rispetto al precedente regime, i cittadini che richiedono il passaporto, possono sempre presentare domanda, oltre che direttamente alle Questure, anche ai Comuni, ai Carabinieri e presso le stazioni locali di Polizia. Tuttavia, per consentire la rilevazione delle impronte digitali, è necessario presentarsi in Questura o presso i commissariati di Polizia abilitati. Tramonta quindi la possibilità di chiedere il documento alle Poste e attenderne poi l’invio a domicilio. Dal canto suo la Polizia di Stato assicura che i tempi di rilascio del documento elettronico rimarranno pressoché invariati (mediamente 15 giorni, con un massimo di 30) e sta studiando forme di trasmissione online della domanda iniziale a Comuni o Carabinieri, con possibilità di ricevere il passaporto anche a domicilio (con il pagamento di circa 10 euro), per ridurre la necessità di spostamenti fisici. Il costo complessivo del passaporto è di 44,66 euro (libretto da 32 pagine) o di 45,62 (48 pagine) cui va aggiunta la "marca da bollo" telematica da 40,29 euro.