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 2010  marzo 22 Lunedì calendario

LISTA LEGGERA PER I PARADISI

L’ultimo intervento in ordine di tempo è arrivato nel decreto incentivi varato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso. Il governo italiano ha impresso un ulteriore giro di vite sugli scambi commerciali con i paesi all’indice (paradisi fiscali e quelli comunque a fiscalità privilegiata), rafforzando così la strategia di contrasto all’evasione internazionale.
Una stretta che arriva in una fase storica in cui trasparenza e scambio di informazioni in materia fiscale sono diventati o stanno per diventare concetti condivisi a livello internazionale. Merito di una strategia maturata e affinata nelcorso degli ultimi vertici mondiali con l’obiettivo di limitare il diverso impatto della variabile tributaria in un contesto economico divenuto globale. Tanto che solo venti paesi restano per ora nell’elenco dei paesi più a rischio - la lista grigia - dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Inoltre il rapporto in materia diffuso dall’Ocse mercoledì scorso mostra come la cooperazione sul fronte fiscale stia producendo risultati. Erano appena 44 i trattati per lo scambio di informazioni in materia fiscale all’epoca del G20 di Washington nel novembre 2008. All’ultimo aggiornamento disponibile, quella cifra è quasi decuplicata: se ne contano, infatti, 418. Un segnale evidente che una diversa consapevolezza è maturata. Lo snodo decisivo in questo cambio di rotta è stato il G20 dell’aprile 2009 a Londra (si veda anche l’articolo in basso). « stato importante il sostegno politico - spiega Jeffrey Owens, direttore del centro dell’Ocse per la politica e l’amministrazione fiscale - da parte del G8 e dai vertici del G20, come si può vedere dai summit di Londra e Pittsburgh dello scorso settembre.
Inoltre la tolleranza politica verso il mancato rispetto delle regole da parte delle giurisdizioni offshore è ora pari a zero ».
Più in generale, la collaborazione e l’apertura hanno prodotto, nell’arco di un anno,la migrazione in white list di ben 22 paesi, con la contestuale accettazione da parte degli stessi dei 12 trattati per entrarne a far parte. Per intensificare questo processo, l’organizzazione ha avviato tre progetti pilota, due nei Caraibi e uno nel Pacifico. L’iniziativa ha consentito a un certo numero di stati di dimensioni minori (Antigua e Barbuda, Isole Cook, Samoa e le isole Turks e Caicos) di mettere rapidamente in atto una rete di accordi con i paesi a fiscalità avanzata.
Una buona parte di quelli ancora in lista grigia si trova nell’arcipelago caraibico e comunque nell’America centrale. «Ovunque, il rischio diminuisce- sottolinea Owens- nel momento in cui tali giurisdizioni negoziano, sottoscrivono e applicano gli accordi». Il numero è comunque destinato a diminu-ire, visto che per alcuni manca veramente poco per raggiungere la soglia critica necessaria per essere riconosciuti non più a rischio. Anche se il percorso non può dirsi concluso con il passaggio di "categoria". «Abbiamo stabilito principi chiari di trasparenza e di scambio di informazioni: questi sono ora universalmente accettati - precisa ancora Owens - la tappa successiva monitorare l’implementazione. Firmare gli accordi va benissimo, ma l’applicazione effettiva è essenziale».
Il continuo riesame delle singole posizioni dei paesi porterà, nel breve periodo, a isolare quelli più riluttanti ad adeguarsi agli standard internazionali, obbligandoli al raggiungimento di risultati concreti secondo una specifica tabella di marcia loro assegnata. «Ci sono stati notevoli progressi negli ultimi 18 mesi, ma con questi giudizi stiamo mettendo il coordinamento fiscale internazionale sotto una lente d’ingrandimento » ha rimarcato Mike Rawstron, a capo del Global Forum per la trasparenza e lo scambio di informazioni. L’istituto è stato promosso dall’Ocse con l’obiettivo di verificare i livelli di comunicazione fra i paesi. Dal 2009, la funzione di questo ”tavolo di confronto”è stata costantemente rafforzata e ora sono ben 91 i componenti che sistematicamente si relazionano per individuare soluzioni congiunte sul tema della fiscalità.