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 2010  marzo 22 Lunedì calendario

Milani Maurizio, 49 anni, lodigiano di Codogno, cabarettista di quelli che "il tormentone" lo rifiutano per principio, riparte dalla tv online "MaxTv" (max

Milani Maurizio, 49 anni, lodigiano di Codogno, cabarettista di quelli che "il tormentone" lo rifiutano per principio, riparte dalla tv online "MaxTv" (max.rcs.it): trenta micropuntate di "TeleMilani" per raccontare storie surreali che sanno di nebbia e degrado lungo le sponde del Lambro («Ma la cosa che preferisco di più è risalire i greti dei fiumi in secca»). La tv vera, invece, l’ha fatto fuori. Tagliato. Dimenticato. Abbandonato. E non si capisce perché. Buondì Milani, lo sa che ha una gamba rotta? «Lo so, grazie. L’ultima nevicata è stata fatale. Mi è partito il perone». E così riparte da MaxTv, niente più Fazio, niente più Zelig. «Sì, MaxTv e camminate lungo il Lambro. L’idea l’abbiamo avuta prima dell’incidente che ha devastato il fiume di Milano, è un caso». Camminate? Con la gamba rotta? E Fazio? E Zelig? «Guardi, lei dice Fazio...» Sì Fazio, ma anche Gino & Michele... «Alla sesta edizione di "Che tempo che fa", l’anno scorso, il mio intervento è stato ridotto a un minuto tra uno spot e un ospite. Ci son rimasto male. Mi dicono: "Faremo degli speciali una volta al mese, vedrai che lì avrai il tuo spazio". Non ho più sentito nessuno». Li chiami lei, non faccia il permaloso. «Io? Non son fatto così. Anzi, il problema è che non ho nessuno zio in parlamento». La Littizzetto ha tutto lo spazio che vuole... «Funziona, è brava. L’anno scorso consegnava a "Elisir" il 28% di share, dopo la sigla crollava al 14%». Lei invece... «Io prendevo parola al 7% e la lasciavo al 7%. Preciso». E Zelig? «Non è cabaret. Ha un taglio da "villaggio turistico". Gino e Michele puntano sul sicuro, badano agli ascolti». ...e si sono dimenticati di lei. «Il cabaret si fa negli spazi piccoli, non agli Arcimboldi. Quello che fanno ora non è cabaret ». Qualcosa le piacerà. «Salvo i monologhisti: Bertolino e Fantoni per esempio». Sono lontani i tempi del primo Zelig... «Guardi, l’altro giorno ho visto che facevano il messaggio promozionale al McDonald. Una volta erano tutti "Commercio equo e solidale" e "impatto zero". Mettiamola così: i soldi mettono d’accordo tutti e in fondo a friggere le patatine ci vanno i ragazzi. Ecco, neanche loro hanno lo zio ministro». La sua comicità è complicata. «C’è la musica della balera che arriva a tutti e quella della "Giuseppe Verdi" di Milano che ha un pubblico più di nicchia ». E la Gialappa’s? «Ci mandiamo i messaggi d’auguri a Natale». Ci siamo capiti. Non sarà che dà fastidio alla sinistra? «Io? Fastidio? Sarà piuttosto che non ho uno zio in parlamento. Di sicuro non do fastidio a Ferrara: sul "Foglio" ho la mia rubrica da 4 anni e nessuno mi dice cosa devo scrivere». Cosa vota? « Cosa si vota al Nord? La Lega no? Mi piace Zaia che promuove il made in Italy "sul campo". Però io sono un cattolico militante. Sto col Papa. Davvero. Neanche lui ha zii in parlamento ». L’inchiesta di Trani? «Berlusconi mi piace, Santoro e Floris li guardo ma hanno tirato troppo la corda. Se mi diffamano cerco di fermare chi mi ha diffamato, è normale. Come si dice: "Chi è causa del suo mal..."». Avanti così e finirà all’Isola. «Mi piace, la guardo, ma finché non muoio di fame sto in Italia. Però Nina Senicar mi fa star male dalla bellezza anche così conciata, mamma mia...». Lo sa che Guzzanti va a Sky? «Paolo? Mi fa piacere». No, Corrado. « il migliore. Ma ha un papà in parlamento. Facile così». Chi l’ha delusa di più? «Gino e Michele». E Albertino? Lavorava con lui a Radio Deejay... «Gran bella persona. Mi è dispiaciuto molto smettere con lui». Lei è un tipo strano. Ha qualcosa da aggiungere? «Sta uscendo il mio nuovo libro per la Rizzoli». Dica. «Si chiama "Mi sono iscritto nel registro degli indagati". Racconto di quando sono finito a Palazzo di Giustizia a Milano per fare un servizio stile Iene e dimostrare che non funziona niente e invece ho beccato l’unico cancelliere solerte. Sono finito a processo». Ma non sarà mica successo davvero... «No. Però vorrei iscrivermi nel registro degli indagati».