Renzo Allegi, Chi, n.12, 24/03/2010, pp. 137-140, 24 marzo 2010
Angela Volpini. La veggente e mistica alla quale don Gianni Baget Bozzo ha lasciato parte della sua eredità
Angela Volpini. La veggente e mistica alla quale don Gianni Baget Bozzo ha lasciato parte della sua eredità. Fondatrice di una comunità, aperta a credenti e non credenti, chiamata Nova Cana, che Baget Bozzo frequentava e sosteneva. «Ci siamo conosciuti nel 1967. Veniva spesso a trovarmi. stato come un fratello per me. Fu lui a celebrare il mio matrimonio. Volle scrivere la prefazione a due miei libri. E nel 1987 mi dedicò il suo libro E Dio creò Dio». Angela Volpini vive a Casanova Staffora, sulle montagne dell’Oltrepò pavese, dove è nata e dove ha sede la sua comunità. «Era il giugno 1947. Io avevo 7 anni. Al mattino ero andata a scuola e, dopo il pranzo, insieme con dei coetanei, ero andata a portare le mucche al pascolo. Verso le quattro del pomeriggio eravamo seduti in circolo e mi sentii sollevare da terra. Era come se una persona si fosse avvicinata alle mie spalle e mi avesse presa in braccio. Sentii anche che mi diede un bacio sui capelli. Mi girai e vidi una signora giovane, bellissima, vestita di luce. Non la conoscevo, ma non mi incuteva paura. Anzi, sentivo un grande trasporto verso di lei. Come seppi in seguito dagli altri ragazzi presenti, l’incontro durò circa due ore. Per tutto quel tempo rimasi sospesa in aria. E mentre ero in quello stato, accadde qualcosa di straordinario, che non sono mai riuscita a spiegarmi. Quella signora non parlava, ma, guardandomi, trasmetteva al mio cervello una grande quantità di informazioni. Io fissavo i suoi occhi e capivo. Capivo cose importanti, difficili, di cui solo da grande ebbi consapevolezza piena». L’incontro della bambina con la misteriosa signora divenne un appuntamento fisso il 4 di ogni mese. La notizia si diffuse. Cominciarono i pellegrinaggi. Ci furono delle guarigioni, che fecero accorrere ancora più gente. In certi momenti furono presenti all’evento oltre 300 mila persone. Del fatto si parlava in tutta Italia e anche all’estero. Complessivamente, dal 1947 al 1956, Angela Volpini rivisse quell’esperienza 85 volte. Come sempre, c’era chi credeva e chi no. Ma un fatto ha continuato e continua a meravigliare tutti gli studiosi del caso: Angela Volpini, dopo quelle apparizioni, benché fosse una ragazzina, dimostrava di avere una conoscenza dei problemi religiosi e teologici assolutamente inspiegabile. «Non ho mai studiato teologia, sono arrivata alla terza elementare. Eppure, dopo il 1956, ho scritto articoli, libri, ho tenuto corsi di spiritualità, conferenze insieme con famosi teologi e continuo a farlo. Don Gianni non ha mai messo in dubbio l’autenticità delle visioni, che ebbi tra il 1947 e il 1956. […] Quando veniva quassù, amava andare sul luogo dove avvennero le apparizioni. Là c’è una cappella e lui si fermava a meditare. Quando è morto, a Genova avevano preparato tutto per accoglierlo tra i personaggi illustri sepolti a Staglieno, il famoso cimitero monumentale. Ma aveva scritto nel testamento che voleva essere sepolto qui, a Casanova Staffora. Nel nostro cimitero aveva scelto anche il punto preciso per la sua tomba. Un punto dal quale si vede la cappellina della apparizioni. E là è sepolto».