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 2010  marzo 22 Lunedì calendario

Duflot Cecile

• Villeneuve-Saint-Georges (Francia) 1 aprile 1975. Politico. Segretario dei Verdi • «[...] è riuscita a fare della formazione ecologista un gruppo capace di stabilizzarsi sopra il 10 per cento dei voti e di attirare quell’elettorato che da anni cerca un punto d’approdo fra il Ps e la destra [...]» (g. mar., ”la Repubblica” 22/3/2010) • «La sua forza? [...] essere rimasta sempre una della banlieue. Tra tanti politici anche di sinistra che ne straparlano ma non ci hanno mai messo piede, Cécile Duflot [...] le banlieues le conosce bene. Perché tutti i giorni prende il treno che collega la Parigi che conta con quella sua ribollente appendice. In periferia c’è nata - a Villeneuve-Saint-Georges, nella Valle della Marna -, figlia di un ferroviere, famiglia di sinistra. E non è mai partita, nonostante il diploma a una Grande cole, l’Essec, passaporto per lidi più chic. Ci ritorna ogni sera, dal marito fotografo e dai quattro figli, con i treni dei dannati, quelli che arrancano puzzolenti, stracolmi, in perenne ritardo, un mondo a parte dove impari presto cosa c’è dietro gli specchi della République dell’galité. Nei negozi del metrò si compra anche i vestiti, quelli con cui è andata all’Eliseo per consultazioni con [...] in un sacchetto di plastica aveva messo un tailleur; poi ha pensato che tutto il suo guardaroba valeva quanto un cappotto di Carla, e allora è entrata trionfalmente con i pantaloni Monoprix. [...] ”Che volete - ha detto Duflot una volta - io ho il carisma di un’ostrica... sono una brunetta banale di periferia”. Ma è prudente diffidare di questi umili così ansiosi di esser intesi per tali. ambiziosa, Cécile, e la mischia non le fa paura. Nei Verdi è entrata nel 2001, cinque anni dopo era già segretaria. L’ingenua ragazza di banlieue che aiutava i detenuti della Santé a scrivere le lettere a casa sa come pitoccare i bizantinismi dell’apparato. La segreteria se l’è conquistata con una bella operazione di burocrazia interna. Leggenda o verità, in poco tempo Cécile si è svassallata, diventando la Marianne ecologico-populista. Non ha paura di niente, alleati o nemici dichiarati. Invitata agli esercizi spirituali dei sussiegosi socialisti, eterni fratelli nemici, li ha strigliati invitandoli a ”abbandonare i feticci della rivoluzione industriale” [...]» (’La Stampa” 23/3/2010).