An. Man., Il Sole-24 Ore 21/3/2010;, 21 marzo 2010
ANCHE L’ABORTO HA IL SUO PREZZO
Un gruppo di deputati democratici dice no alla legge che cambia la sanità americana.
Dodici e forse decisivi, sembrano irremovibili: non accettano che la riforma permetta di finanziare gli aborti con i soldi pubblici.
Combattono una battaglia di principio e rimangono insensibili all’arringa di Obama:«In questo weekend faremo qualcosa di storico».Il loro capo è Bart Stupak, deputato del Michigan che due giorni fa ha chiesto di introdurre misure più restrittive per gli aborti e promette: «Voteremo compatti contro e potremmo essere decisivi». Qualche irremovibile però vacilla, gridano gli avversari.
Venerdì Jason Chaffetz, neodeputato repubblicano dello Utah ha denunciato uno «scambio di voti» nel transatlantico Usa. La matricola di Washington fa nomi e cognomi: a Bart Gordon, presidente della commissione Scienza e tecnologia, democratico del Tennessee, sarebbe stato promesso un posto di dirigente alla Nasa. Un collega dello stesso stato, John Tanner, avrebbe invece preso l’iniziativae offerto il suo voto in cambio di una nomina come ambasciatore Nato. Gli interessati smentiscono: Gordon, che il giorno prima della denuncia di Chaffetz aveva dato come probabile il suo appoggio alla riforma, dice che mai potrebbe accettare una simile offerta.
Tanner non ha ancora detto come voterà ma definisce triste il giorno in cui nella Camera degli Stati Uniti risuonano accuse del genere.