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 2010  marzo 21 Domenica calendario

VANTAGGI IN VISTA PER «MIDDLE CLASS» E PICCOLE IMPRESE

Chi guadagna e chi perde dalla riforma? Di sicuro a guadagnarci saranno i milioni di americani oggi privi di copertura sanitaria che nei prossimi dieci anni verranno assicurati. Le previsioni sono che entro il 2019 il 95% degli americani adulti sotto i 65 anni potranno farlo. Saranno distribuiti sull’intero territorio nazionale e non solo nei ceti più poveri.
A rimetterci saranno coloro che hanno una copertura assicurativa con polizza versione "Cadillac", di lusso. Chiunque paghi dai 10.200 dollari all’anno in su per la propria assicurazione si vedrà imposta una nuova tassa.
Le certezze si esauriscono più o meno qui. Il che non significa che manchino dati precisi. sulla loro accuratezza, o interpretazione, che variano le opinioni.
Cominciamo dal livello paese. Il 18 marzo scorso il Congressional budget office, organo neutro, ha reso noto le sue ultime stime: nel decennio 2010-2019 il governo federale spenderà 940 miliardi di dollari in più per assicurare quei 32 milioni di persone che non possono ora permetterselo. Ma questi costi aggiuntivi saranno gradualmente compensati dagli introiti dovuti alle nuove tasse e soprattutto ai tagli alle spese del Medicare, il programma federale per gli anziani. Risultato netto sui dieci anni: un risparmio di 138 miliardi di dollari. Nel decennio successivo i risparmi dovrebbero superare i 1.000 miliardi di dollari.
I numeri sono significativi, il problema è che proiezioni di risparmi spalmati su un periodo di tempo così lungo sono generalmente di limitata attendibilità. Mentre quello che è certo, e da tutti condiviso, è che nel breve termine i costi aumenteranno perché l’impatto dei tagli ai costi impiegherà qualche annoa manifestarsi sui conti.
Veniamo alle imprese.L’unione delle Camere di Commercio americane e le grandi imprese hanno combattutto aspramente contro la riforma perché a dir loro non fa abbastanza sul fronte della riduzione dei costi e invece aumenterà pesantemente gli oneri per i datori di lavoro. Se fosse così, vorrebbe dire che la media e la grande industria vanno annoverate nell’elenco di chi ci rimetterà.
Diversa è stata la posizione della Small business majority (Sma), organizzazione che rappresenta 27 milioni di piccole e piccolissime imprese e dichiara di dare lavoro a 59 milioni di americani. Sma ha dato incarico a Jonathan Gruber, professore del Mit, di utilizzare il modello di simulazione economica da lui creato per calcolare le differenze nei costi sanitari per le piccole imprese con o senza riforma. La sua analisi ha concluso che la riforma permetterà alle piccole imprese di risparmiare decine di miliardi in costi e contribuirà a salvare milioni di posti di lavoro. «Senza riforma, nei prossimi 10 anni le piccole imprese pagheranno quasi 2.400 miliardi di dollari in spese sanitarie per i propri dipendenti. La riforma ridurrebbe questi costi di 855 miliardi, pari a circa il 36%» si legge nel rapporto della Sma. «Senza la riforma, lo studio conclude che nel 2018 il nostro settore perderà 178mila posti di lavoro, mentre con la riforma 128mila di questi posti potranno essere salvati ». Tra i beneficiati va dunque inserita la piccola industria. E il cittadino medio? Il Cbo ha saputo solo dire che il costo di una polizza standard potrebbe scendere fino al 10 per cento. Anche se la percentuale risultasse inferiore, sarebbe un grande risultato perché negli ultimi dieci anni, il costo medio di una polizza è salito di circa il 50 per cento. Il cittadinomedio va dunque nella colonna di chi ci guadagnerà.