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 2010  marzo 20 Sabato calendario

«NEGLI OSPEDALI CON LA VALIGIA DEI SOLDI. E TARANTINI INSEGUIVA D’ALEMA» - C’ è

un conto svizzero intestato a Gianpaolo Tarantini dove potrebbero essere transitati soldi utilizzati per pagare tangenti. A rivelarlo è stato Alessandro Mannarini, ex dipendente dell’ imprenditore pugliese, agli arresti domiciliari per cessione di cocaina. Il 23 dicembre scorso l’ uomo ha deciso di collaborare con i magistrati che indagano sulle «mazzette» che sarebbero state versate per ottenere gli appalti nel settore della sanità e due giorni fa hanno fatto finire in carcere l’ ex vicepresidente della Regione Sandro Frisullo del Pd. Ha consegnato un’ agenda, due floppy disk e quattro fogli «sui quali sono riportati appunti che riguardano prevalentemente l’ organizzazione delle vacanze in Sardegna» dell’ estate 2008, durante la quale Tarantini conobbe Silvio Berlusconi. Poi ha ricostruito i rapporti dello stesso Tarantini con politici, imprenditori e funzionari di enti pubblici, rispondendo alle domande per oltre cinque ore. Un atteggiamento di apertura nella speranza di ottenere la remissione in libertà, già sollecitata dal suo legale Marco Vignola nel ricorso in appello presentato dopo il rifiuto del giudice a revocare la misura cautelare. Una scelta analoga a quella fatta dallo stesso Tarantini che dalla fine di ottobre scorso ha deciso di parlare dando così il via agli accertamenti sull’ attendibilità delle sue dichiarazioni. La distribuzione delle «buste» Sono le 15 dell’ antivigilia di Natale quando Mannarini, accompagnato dal difensore, comincia l’ interrogatorio nella caserma della Guardia di Finanza di Bari: «Ho cominciato a lavorare quotidianamente con Tarantini a partire dal primo maggio 2008. Gli facevo anche da autista e lo portavo in Regione, Comune, prefettura... In un’ occasione sono stato testimone di un incontro tra Tarantini e circa quaranta primari ospedalieri baresi e leccesi... appresi che Gianpaolo usava organizzare questi incontri a sue spese per promuovere i prodotti, farsi pubblicità e prendere accordi. Un altro incontro dello stesso tipo si tenne il 18 giugno 2008 a Grotta Palazzese. In quell’ occasione mi chiese di chiamare, per invitarlo, Felice Fitto, medico ortopedico di Maglie mio caro amico e fratello di Raffaele, che rifiutò l’ invito dicendomi espressamente che lui "a queste cose" non partecipava e che non voleva avere rapporti con Tarantini... In alcune occasioni ho constato che Tarantini ha effettuato dazioni di denaro. Dico questo perché ci sono state occasioni in cui lui, con la borsa che conteneva denaro prelevato in banca si recava nei posti che ho indicato prima e alla fine della giornata avevo modo di riscontrare che il denaro non c’ era più... Il primo appuntamento della mattina era la banca. Poi andavamo negli ospedali e a fine giornata la mazzetta di denaro che aveva prelevato era sparita. Posso dire con quasi assoluta certezza che il denaro finiva negli ospedali. So che Gianpaolo effettuava regalie ai medici: casse di champagne Krug, buoni benzina, biglietti aerei, viaggi eccetera». «Inseguiva D’ Alema» Poi viene affrontato il capitolo che riguarda i rapporti con i politici. I magistrati chiedono chiarimenti su un appunto dell’ agenda relativo al 12 maggio e Mannarini afferma: «Il nome Calvi si riferisce ad una persona che è dirigente di una delle aziende che rappresenta il Tarantini. Mazzarano non so chi sia». Secondo i pubblici ministeri si tratta di Michele Mazzarano, attuale responsabile dell’ organizzazione del Pd in Puglia, del quale ha parlato lo stesso Tarantini. E subito dopo chiedono chiarimenti su altri nomi. Risponde Mannarini: «Non ho mai accompagnato Tarantini presso sedi di partito. L’ ho accompagnato da Marcello Vernola (capolista dell’ Udc alle prossime Regionali). Per me lo studio di Totò Castellaneta era come la sede di un partito. Tarantini era assetato di conoscenze, non gli interessava il partito. So che inseguiva D’ Alema per averlo appreso da (Francesco) Maldarizzi che è un mio amico. Secondo me Tarantini ha conosciuto D’ Alema tramite (Roberto) De Santis». E ai magistrati che lo sollecitano su alcune circostanze risponde: «Escludo che durante la vacanza in Sardegna Tarantini abbia incontrato D’ Alema, escludo che in quei giorni abbia incontrato De Santis». Poi torna a parlare di quanto avveniva a Bari: «Andavo spesso a pranzo con Tarantini. Solo quando andava a pranzo con Frisullo non mi portava. Solitamente si incontravano al "Nessun dorma" e a lui piaceva arrivare all’ incontro accompagnato dall’ autista "per fare scena". Mi sembravano buoni amici anche se non ho mai ascoltato una conversazione tra di loro. Gli incontri erano piuttosto frequenti, avvenivano all’ incirca due volte a settimana. Con me Gianpaolo si vantava del rapporto con Frisullo ma non sono in grado di dire se nei giorni degli incontri con Frisullo ci siano stati precedenti prelievi di denaro». «Mi portò da Berlusconi» Si parla di quanto accadde nell’ agosto del 2008 nella villa affittata a Porto Cervo, della droga che veniva distribuita agli ospiti «anche durante le gite in barca, sul gommone». Poi Mannarini afferma: «Tra le persone che in cambio di cocaina gli hanno fatto favori c’ è Sabina Began che gli ha presentato l’ attuale premier. Dopo aver conosciuto Berlusconi ha cominciato a prendere le distanze da me e da Massimo Verdoscia (che partecipò alla vacanza a Porto Cervo e poi è finito anche lui ai domiciliari per l’ inchiesta sulla droga, ndr). Tarantini non mi ha mai parlato dei progetti che aveva e della ragione per la quale aveva organizzato la vacanza in Sardegna. Da Verdoscia, intorno a dicembre 2008, appresi che si stava vedendo con Berlusconi e pensai che stava organizzando qualcosa. Ho conosciuto Berlusconi perché sono stato portato a cena da lui a seguito di un invito ricevuto da Gianpaolo per sé e per tutti gli ospiti della casa. Il tramite è stata Sabina Began che ritengo Tarantini abbia conosciuto per via della sua amicizia con Elvira Savino. Ho provveduto al pagamento dei viaggi in Sardegna delle ragazze ospiti della casa, il biglietto della Began, pranzi cene e alberghi». Esclude invece che Tarantini abbia pagato «il weekend all’ hotel Cala di Volpe di Lea Cosentino (l’ ex direttore della Asl di Bari tuttora ai domiciliari per corruzione, ndr)». Il conto svizzero Afferma Tarantini: «Credo che Tarantini abbia un conto in Svizzera. So questo per aver fatto uso personalmente di una American Express con il suo nome e aver appreso da lui che era legata a un conto svizzero però non ricordo il numero del conto. L’ ho usata per pagare discoteche in Sardegna nell’ estate 2008, precedentemente l’ avevo usata per pagare un conto al Jimmy di Montecarlo, un weekend a Venezia per lui e una signora» di cui fa il nome.
Fiorenza Sarzanini